Naturale Selvaggio. Dopo il ciclo dedicato al paesaggio di montagna e quello dedicato al paesaggio marino, l'artista porta a compimento l'ultimo capitolo della trilogia naturale, con quadri dedicati alle foreste e agli animali selvaggi.
a cura di Vittorio Sgarbi
con il testo critico di Fabio Migliorati
Massimiliano Alioto arriva così alla terza tappa del suo progetto “Naturale”. Dopo Cortina nel 2007, con il ciclo dedicato proprio al paesaggio di montagna, e Milano nel 2008, con quello dedicato al paesaggio marino, ecco arrivare a compimento l’ultimo capitolo della trilogia naturale di Alioto, con una serie di quadri dedicati alle foreste e agli animali selvaggi. Ancora più “estremo” dei precedenti, perché sempre più figurativo, e con più d’una strizzata d’occhio, tra il sapiente e il divertito, tra il folklore e la tradizione dell’iconografia naturalistica, in puro stile “National Geographic”, con un segno iperfigurativo e sciolto che sembra rimandare vuoi alla pittura romantica, vuoi a certo realismo di stampo ottocentesco. “La trilogia dedicata al paesaggio naturale”, spiega l’artista, “nasce dopo che per anni avevo rivolto la mia attenzione al paesaggio urbano. Il paesaggio di montagna ha costituito la prima tappa del progetto, perché da ormai dieci anni vivo in mezzo alle montagne.
Il paesaggio marino la seconda, perché è parte del mio Dna, in quanto nativo di Brindisi. Infine, l’amore che nutro da sempre per gli animali e per la natura incontaminata ha portato a questo nuovo ciclo”, riferito a una quarantina di quadri nei quali si vedono foreste e valli incantate degne di una scenografia disneyana, e poi tigri, orsi, aironi, scimpanzé, gorilla… “Le immagini di animali”, spiega ancora Alioto, “provengono quasi tutti da un reportage fotografico che ho fatto allo zoo-safari di Fasano, vicino a Brindisi. Del resto, io parto sempre da un dato reale, per esempio una foto o un appunto preso dal vivo su un quadernetto, e poi rielaborato con la pittura in studio. In fondo, la pittura è un meraviglioso gioco, è come una performance in cui non si può mai progettare granché prima: il cuore del quadro nasce sempre dipingendo”. E come mai una così forte virata verso il figurativo più stretto, quasi a un passo dall’illustrazione? “La pittura”, risponde l’artista, “è gioco, è divertimento, è il gusto di sperimentare sempre strade nuove. A me è sempre piaciuto spaziare tra gli stili più diversi, passando da una pittura magari al limite con l’astrazione a un realismo rigoroso, quasi ossessivo. Non credo nelle etichette e nelle ideologie, oggi con la pittura si può fare di tutto, chiudersi in uno stile preciso e rimanerne ancorati mi sembrerebbe una dannazione”.
Catalogo Maretti Editore, per una produzione Italian Factory.
Inaugurazione: sabato 19 giugno, ore 18.30. Presentazione: domenica 20, ore 12.00 (con gli interventi del noto storico dell'arte ferrarese e del giovane critico aretino).
Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona - MAEC
piazza Signorelli, 8 (Palazzo Casali) - Cortona (AR)
Tutti i giorni 10-19
Ingresso al museo + mostra 8 euro, ridotto 4