Rassegna videografica che presenta le opere di tre giovani artisti internazionali Terry Chatkupt, Tigran Kachatryan e Simon Senn. La mostra pone al centro della propria riflessione l'uso e la fruizione del mezzo audiovisivo, servendosi della temporalita' come forma d'indagine e rivelazione dell'assetto contemporaneo.
La galleria Jerome Zodo Contemporary ospita, dal 24 giugno all’11 settembre 2010, Video Review (74,34 min), una rassegna videografica che presenta le opere di tre giovani artisti internazionali Terry Chatkupt, Tigran Kachatryan e Simon Senn.
L’inaugurazione, prevista per le ore 18.00, sarà accompagnata da un incontro tra artisti e spettatori, momento di riflessione, di dialogo e di approfondimento.
Video Review (73,34 min) pone al centro della propria riflessione l’uso e la fruizione del mezzo audiovisivo, servendosi della temporalità come forma d’indagine e rivelazione dell’assetto contemporaneo. Il tempo, catturato e trascritto nella partitura del linguaggio video, acquisisce una fortissima componente rivelatrice dell'identità odierna e diviene materia su cui s’interrogano gli artisti e, di conseguenza, gli spettatori.
La dimensione temporale è stata spunto d'indagine per diversi autori, Henri Bergson, Walter Benjamin, Gilles Deleuxe fino ai più recenti Peter Greenaway e Daniel Birnbaum. La sottotitolazione temporale - (73,34 min) - al titolo Video Review corrisponde alla somma totale della durata delle opere video presenti in mostra, tre per ciascun artista, ognuna delle quali collocata in un differente ambiente espositivo, ma tutte accolte nello spazio della galleria.
La loro disposizione suggerisce l'idea e l'assetto del “Cinema Invisibile” progettato da Peter Kubelka per l'Anthology Film Archive di New York sulla fine degli anni sessanta: spazi piccoli e ideali, chiusi e isolati dagli input esterni, scatole nere oggi ben riconosciute con l'appellativo anglosassone di black-box, in cui la fruizione del materiale audiovisivo diviene esperienza stimolante e riflessiva, un'area di ricezione perfetta del vivere cinematico.
Terry Chatkupt organizza un’antologia dei luoghi nel tentativo di cogliere una poetica nel campo relazionale dell’uomo con l’ambiente in cui vive. Il luogo, descritto nella sua fisicità territoriale, prende corpo. Case, strade, vetrine, negozi abbandonati segnano le impronte lasciate dall’uomo. Terry Chatkupt colleziona trails, come tracce di un esserci, di un passare o di un divenire incerto o presunto. In una lenta vaporizzazione di presenze e assenze s’innalza la “cattedrale del luogo”: sede di spiritualità (dal latino spiritus, soffio, respiro), fenomeni di transizioni compiute, vissute e forse percepite.
Tigran Kachatryan si riappropria del pensiero teorico del formalismo russo adottato da Sergej Ejzenstejn e commenta l’eredità lasciata dall’avanguardia storica nella contemporaneità, anteponendo frammenti d’autore a immagini dell’odierna generazione. Bande di ragazzi alla deriva in cerca dell’estremo, evocano le sequenze del regista russo in uno sviluppo narrativo lontano dal prosaico e dal denotativo, in cui diviene difficile distinguere il reale dall’artificio tecnologico. Tigran Kachatryan fa regia dell’odierno comportamento sociale in una dissidente collisione di frammenti visivi, di sentimenti e ‘impressioni di due epoche messe a confronto.
Nella ricerca creativa dell’artista elvetico Simon Senn infine vi è la volontà di far interagire i due estremi dell’operazione visiva, autore e spettatore. L’artista elabora processi filmici interattivi in cui gli attori, inseriti in scenografie improbabili ed estreme, vengono guidati da precise direttive d’azione. Così l’agire, il reagire e l’interagire di questi è colto dal mezzo audiovisivo, coprotagonista dell’azione e corpo stesso dell’opera. Senn sviluppa una teoria del visivo in cui si riformula la perdita della sacralità dell’opera d’arte introdotta con l’azione dello spettatore nel suo processo fisiologico.
Terry Chatkupt (1977, Excelsior Springs, MO, USA) i suoi lavori principalmente fotografie, video e installazioni sono stati presentati in diversi musei e manifestazioni artistiche statunitensi, tra cui il Museum of Modern Art di New York (MOMA) nel 2009; il Seattle Art Museum e il PDX Film Festival nel 2008; ad Art Basel Miami Beach Video Lunge nel 2007; l’Everson Museum of Art a Syracuse e l’Harris Lieberman, entrambi nello stato di New York; il Los Angeles Contemporary Exhibitions, la Sweeney Art Gallery dell’Università della California; e il New Chinatown Barbershop di Los Angeles, città dove vive a lavora. Laureato presso il California Institute of the Arts (CalArts), nel 2003 ha frequentato il programma residenziale della Skowhegan School of Paintings and Sculptures nello stato del Maine (USA).
Tigran Khachatryan (1980, Yerevan, Armenia) si è introdotto nel panorama artistico internazionale partecipando, con l’opera audiovisiva Nachalo, all’importante mostra generazionale “Younger Than Jesus” del New Museum di New York, avvenuta lo scorso aprile 2009.
Dopo aver conseguito il diploma di laurea all’Accademia d’Arte di Yerevan, in Armenia, nel 2004, e aver frequentato il programma “Saison est-ouest” alla Residenza Arti Visuali a Die in Francia, nel 2007; ha preso parte ad importanti manifestazioni artistiche mondiali, dal Museo di Arte Contemporanea di Lyone in Francia, all’ARTSPACE di Sydney, in Australia nel 2007, sino alla Biennale di Venezia nel 2001.
Simon Senn (1986, La Chaux-de-Fonds, Svizzera) principalmente attivo sulla scena artistica europea, si presenta per la prima volta in Italia, dopo aver vinto lo scorso anno, il premio della Fondazione Kiefer Hablitzel, di Berna, Svizzera. Attualmente Simon Senn frequenta il corso di performance all’Università di Arte e di Design, di Ginevra (HEAD) e insieme al suo gruppo collettivo Californium 248, è residente al Théâtre de l’Usine di Ginevra. Nell’aprile 2010 andrà in scena la sua prima mostra personale intitolata Participatory Panopticon al CACT di Bellinzona, Centro d’Arte Contemporanea del Ticino.
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Immagine: Simon Senn, Le bois-des-frères, 2009, video still 3
Inaugurazione giovedì 24 giugno 2010, ore 18
Jerome Zodo Contemporary
Via Lambro, 7 – 20129 Milano
Orario di apertura: martedì - venerdì 14 - 22
chiuso lunedì e festivi
ingresso libero