Anonimie. In mostra le pitture dell'artista che rivolgono una sguardo critico al senso dell'abitare e al modo di occupare gli spazi, un'analisi svolta sui cosiddetti abusi, sul modo spontaneo di costruire, sull'anonimato vario dell'esistenza. Una ricerca non scientifica ma artistica, realizzata tramite l'acquarello.
a cura di Giovanna Procaccini
Anonimie propone uno sguardo ampio sull’abitare, sul senso dell’abitare, sul modo di occupare gli spazi, non necessariamente occidentalizzato e non necessariamente storicizzato.
L’architettura è qui rappresentata attraverso il suo soggetto costituente: il costruire. Ma non è l’architettura in quanto tale a rappresentare il campo d’indagine di questo lavoro.
Questa analisi svolta sui cosiddetti abusi, sul modo spontaneo di costruire, sull’anonimato vario dell’esistenza, è di tipo artistico, non scientifico, realizzata tramite l’acquarello, atto a trasmette un senso di sospensione. L’argomento è quindi il costruire le relazioni fra le parti.
L’organizzazione degli spazi che gli esseri umani costruiscono intorno e sopra di loro da quelli abusivi, alle baracche, dalle superfetazioni edilizie, ai cartoni come case notturne degli emarginati, si estende fino ai recinti disegnati con un bastoncino dai bambini al parco, fino alle porte di calcio fatte con gli zaini all’uscita di scuola. Qui l’architettura perde ogni connotazione aulica e si trasforma in occupazione del territorio: un tetto qualsiasi, sopra la testa, purché ripari, già funziona. Case come gusci dove stare comodi, ricordano le infinite soluzioni messe in atto dagli animali per proteggersi dal mondo esterno.
Non esiste in questi lavori alcuna volontà progettuale, ma soltanto una fascinazione verso I fatti umani. C’è uno sguardo artistico in chiave antropologica che si estende sul formicaio di esseri umani che abita il costruito, fatto di tante piccole frammentazioni esistenziali. C’è uno sguardo che indugia su luogli sì anonimi, ma fatti “da” e “di” esseri umani.
Cenni biografici:
Marco Palmieri nasce a Napoli nel 1969. Architetto di formazione, completa i suoi studi a Dublino. Dopo alcune esperienze lavorative all’estero, torna in Italia e lavora a stretto contatto con Ettore Sottsass. Nel 2008 presenta per la prima volta al pubblico i suoi acquerelli presso la Galleria Antonia Jannone di Milano.
con il Patrocinio di: Comune di Napoli - Assessorato alla Cultura
organizzazione: Associazione Culturale "Mario Brancaccio"
si ringrazia: Feudi di San Gregorio
Informazioni:
anonimie.napoli@gmail.com
http://www.anonimie.blogspot.com
Inaugurazione: mercoledì 30 giugno 2010, ore 18-19.45
Castel dell’Ovo
Sala delle Terrazze, Napoli
mar-sab 10.30-13.30 e 16-19, dom 10.30-13.30
Ingresso libero