Camping Village Riva dei Greci
Metaponto (MT)
Strada Provinciale Bernalda-Metaponto
0835 741818
WEB
Irene Albano
dal 30/6/2010 al 29/7/2010
0835 741818, 338 2078739‎

Segnalato da

Salvatore Sebaste



approfondimenti

Irene Albano
Maria Torelli



 
calendario eventi  :: 




30/6/2010

Irene Albano

Camping Village Riva dei Greci, Metaponto (MT)

Mostra di pittura. In mostra gli ultimi lavori dell'artista in cui sperimenta varie tecniche con materiali diversi su tela o su tavola, e alcuni lavori in argilla.


comunicato stampa

Irene Albano, vive e lavora a Marconia di Pisticci.
Molto ha appreso nei musei italiani e stranieri, dove ha studiato le opere di pittori e scultori di fama mondiale.
Ha iniziato la sua attività come artista figurativa, privilegiando colori caldi e piuttosto vivaci, che ricordano la solarità della Magna Grecia. Successivamente ha sperimentato varie tecniche con materiali diversi su tela o su tavola. Ha anche realizzato lavori in argilla.
Nell’anno 2009 ha presentato presso la Pinacoteca Comunale d’arte moderna di Bernalda la personale “Creatività delle emozioni”.

Catloghi:
Ripe 2005 mostra d’arte, a cura di Silvio Craia
Mostra itinerante 13 x 17 (1000 Artisti per un’indagine eccentrica sull’arte in Italia), a cura di Philippe Daverio e Jean Blancaert, ed. Rizzoli
Il Martirio, a cura di Giuseppe Filardi
Il Libro d’arte, a cura di Giuseppe Filardi
Creatività delle emozioni, a cura di Jolanda Carella

E’ presente nei libri
Poiesi in evoluzione a cura di Salvatore Sebaste
L’Elite 2004 e 2005 – selezione di Arte italiana, a cura di Salvatore Perdicaro
Ricette Pittate, a cura di Jolanda Carella
Il Santuario extraurbano di San Biagio alla Venella, a cura di Jolanda Carella

Irene Albano o La Terza Metamorfosi
E' sempre un rischio fare arte ispirandosi alla stratificata e troppo spesso banalizzata accoppiata donna-fiore: è come scrivere in rima nell'età del verso sciolto, di più, in un'epoca che rifiuta il concetto stesso della poesia. Eppure Irene Albano non teme questa sfida, e va oltre i significati tradizionali del ritratto, della natura morta, unendoli, capovolgendoli, rinominando le parti. In breve, osservando col vero sguardo dell'arte un soggetto e rivestendolo di significati attualissimi, non ultima l'immagine, cara ai mistici di ogni tempo e luogo, del cammino interiore in cui l'anima si fa tutt'uno col mondo naturale.

In queste Composizioni l'associazione estetica non è mai esibita, è intima, invita all'esperienza tattile nella consistenza della materia che diventa morbida e calda come carne umana, levigata: l'incarnato dei volti è simile al petalo dei fiori, la pianta, anche quando domina da sola lo spazio dell'opera, è sensuale ed umana. Ogni elemento si trasfigura nell'altro fluidamente, in elementi ricorrenti di forme, sensazioni, in cui il punto di vista è di volta in volta leggermente diverso, e chiede proprio in virtù di questo spostamento un surplus di attenzione.
L'artista parte dal concetto stesso di metamorfosi nella cultura odierna: c'è quella del mito, che trasfigura uomini o donne in alberi, spesso epilogo di storie d'amore sfortunate con gli dèi. Nelle composizioni di Irene Albano l'elemento divino sembra assente, ad uno sguardo distratto. Come ignorare, ad una seconda riflessione, il profondo collegamento che c'è invece tra entrambe le parti e la sovrumana potenza creatrice?
Il fiore in molte culture antiche, fra cui quella egizia, rappresenta l'origine dell'universo: secondo la cosmogonia di Eliopoli, infatti, dal fiore di loto, spuntato dal limo che era l'unica cosa esistente prima della creazione, nacque Ra, e da questi il mondo; ancora, nella cultura indiana e buddista, un fiore è il principio femminile autocreato.

E c'è la metamorfosi della zoologia: l'animale che imita l'ambiente naturale oppure le fattezze di un essere diverso, per predare o per sottrarsi ai predatori. Fiori e donne rappresentano spesso la Terra, la pace, una certa maniera di mediare i conflitti, e infatti i volti raffigurati sono pervasi di una grande serenità. Sull'altro piatto della bilancia pesa d'altronde il secolare pregiudizio sulla crudeltà di fondo della bellezza, sulla donna come pianta carnivora che attira con le sue forme per poi divorare con lenta e composta grazia.
Belles dames sans merci o Madonne piene di virtù, questo appare il bivio ancora oggi. Irene Albano propende per una terza via: veri esseri metamorfici, compositi appunto, come ci viene suggerito fin dall'inizio. Queste figure femminili hanno la forza di certe icone bizantine dagli occhi obliqui ed allungati, mescolano santità e desiderio in un emblema di quel Sacro Femminino con cui molti oggi si riempiono la bocca ma che pochissimi sanno riconoscere. Complesse e problematiche senza essere disfunzionali, sottilmente perturbanti, quasi fluttuanti nello spazio eppure così vicine. “Oggetti” preziosi mandati nel mondo a confrontarsi con esso, senza paura di sporcarsi o di essere rovinati.

Nella complessità dei toni, sfumature delicate e campiture decise; nella varietà delle texture; nei formati contenuti ma che sfuggono alla logica rettangolare del quadro da appendere alla parete: l'artista ci mostra come sia di fatto impossibile comprimere un mondo così plurale – quale donna accetterebbe mai di sentirsi completamente uguale ad un'altra?- ma che per rendere l'idea dell'immensa varietà è sufficiente uno scarto, una variazione impercettibile e però fondante. Da qui la concezione classica - mai affettata o didascalica - delle forme, composte e lievemente malinconiche, in cui l'incontro delle due figure non è un'interferenza ma un dialogo estetico che evoca sogni e immagini: l'artificiale trasmuta in naturale, il sintetico diviene organico.
Una poetica che deve obbligatoriamente passare per il figurativismo, mezzo espressivo d'elezione quando si vuole comunicare un messaggio nel modo più efficace, senza essere semplicistico, anzi rarefatto, ottenuto per via di togliere. Bocca- corolla, occhi-pistilli, donna-fiore. Fiore haiku, donna ikebana.
(M.Torelli)

Inaugurazione: giovedì 1 luglio 2010 alle ore 19.30

Camping-village Riva dei Greci
Strada Turistica Archeologica Metaponto Lido (MT)
Ingresso libero

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