Piero Gilardi
Steve McCurry
Giuliano Ghelli
Maurizio Vanni
Alessandro Romanini
Antonio Parpinelli
Time after Time. In mostra 25 "Tappeti-natura" di Piero Gilardi con una personale rielaborazione del concetto di Natura che deve confrontarsi con la storia, con il presente in divenire, con lo spazio e con il tempo in progress della vita vera. Nei ritratti della "Ragazza afgana" - realizzati l'uno a distanza di 17 anni dall'altro - e nelle altre 20 fotografie esposte, Steve McCurry manifesta l'imprevedibile e impietoso scorrere del tempo. In mostra anche Giuliano Ghelli nella personale intitolata 'Le vie del tempo'. Sono esposte 20 opere su tela e il suo Esercito di terracotta che invade pacificamente i locali del seminterrato.
a cura di Maurizio Vanni e Alessandro Romanini
Dal 10 luglio al 5 settembre 2010 al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art si terrà la mostra "Piero Gilardi – Steve McCurry. Time after Time", a cura di Maurizio Vanni e Alessandro Romanini. Esposte 25 opere dell'artista italiano Piero Gilardi e 20 fotografie del fotografo e fotoreporter statunitense Steve McCurry. Ad ognuno dei due artisti è dedicato un piano del museo lucchese, per un percorso che non vuole dunque proporre un confronto tra i due artisti, ma un viaggio attraverso due diverse riflessioni sul tempo.
La mostra "Time After Time" parte infatti dal presupposto che ogni individuo, a prescindere dal proprio momento storico, possa avere un rapporto oggettivo e soggettivo con il tempo. I due artisti manifestano l’intraprendenza di riflettere sul concetto del tempo che passa e che si dissolve, ma al tempo stesso, bloccando o ri-creando frammenti di vita, manifestano dimensioni di un tempo senza tempo. L'artista italiano ed il fotoreporter statunitense riescono a dare origine ad una lucida e solenne danza del tempo che suggerisce quanto l’agire umano possa essere condizionato dallo scorrere, più o meno controllabile, degli eventi.
Con i suoi "Tappeti-natura", Piero Gilardi propone da una parte lo scorrere del tempo cronologico attraverso il passaggio delle stagioni e dei luoghi presi in considerazione; dall’altra un frammento di natura ricreato in vitro, ma con un Dna alterato, che richiama, ricorrendo al concetto di tempo esistenziale, a un ordine universale indispensabile per l’armonia di tutte le cose. I suoi "Tappeti-natura" corrispondono ad una personale rielaborazione del concetto di Natura che deve confrontarsi con la storia, con il presente in divenire, con lo spazio e con il tempo in progress della vita vera. "Spero di poter riunire tutti i tappeti che sto realizzando in un luogo largo e piano racchiuso da una cupola opalescente: in quell’ambiente rarefatto l’immagine di ogni tappeto comincerà a dilatarsi e deformarsi secondo un ritmo organico incomprensibile ma accettabile".
Con i ritratti della "Ragazza afgana", realizzati l’uno a distanza di diciassette anni dall’altro, di "Kuchi Shepherd" e di "Shepherdess", Steve McCurry manifesta l’affascinante, imprevedibile e impietoso scorrere del tempo: "Era un momento preciso nel tempo, eppure oltre il tempo (…). Mi sono reso conto che si trattava della stessa ragazza. I suoi occhi avevano la stessa intensità (…). La pelle mostrava i segni del tempo, c’erano delle rughe, ma il suo aspetto era straordinario come 17 anni prima". Immagini proposte insieme a scatti quasi meta-reali come "Taj Mahal Reflection", "Camels in Oil Fire" e "Landscape with Horse" dove, invece, si rivelano i concetti di tempo primordiale, memoriale e ideale. La memoria di ogni luogo sembra essere violata dalla volontà di perpetuarne la sua storia attraverso la fantasia di chi lo percepisce e lo vive.
Steve McCurry.
Nato a Philadelphia nel 1950, Steve McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University. Inizialmente pensa di dedicarsi alla realizzazione di documentari, ma comincia ben presto a collaborare come fotografo con un giornale locale. Dopo tre anni decide di recarsi in India dove rimane per due anni e compone il suo primo vero portfolio con immagini di questo viaggio. In seguito alla pubblicazione del suo primo lavoro importante sull'Afghanistan, collabora con alcune delle riviste più prestigiose: Time, Life, Newsweek, Geo e il National Geographic.
Inviato su mille fronti di guerra, Steve McCurry si è sempre spinto in prima linea rischiando la vita pur di testimoniare gli effetti e le conseguenze dei conflitti in tutto il mondo. Membro dell'agenzia Magnum dal 1985, vincitore di molti premi fotogiornalistici (tra cui due World Press Photo Awards), autore del celeberrimo reportage sulla ragazza divenuta icona del conflitto afghano sulle pagine del National Geographic nel mondo, Steve McCurry è uno dei maestri contemporanei del fotogiornalismo. Ogni suo ritratto racchiude un complesso universo di esperienze, storie, emozioni, dolori, paure, speranze. "Ho imparato a essere paziente. Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te", spiega McCurry. Steve McCurry ha fatto del viaggiare una sua dimensione di vita: "Perché già il solo viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse, mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile".
Piero Gilardi
Piero Gilardi nasce a Torino nel 1942. Nel 1963, realizza la sua prima mostra personale "Macchine per il futuro". Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso ed espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York.
A partire dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all'elaborazione tecnica delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni '60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna. Nel 1981 riprende l'attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico.
A partire dal 1985 inizia una ricerca artistica con le nuove tecnologie attraverso l'elaborazione del Progetto "IXIANA" che, presentato al Parc de la Villette di Parigi, prefigura un parco tecnologico nel quale il grande pubblico poteva sperimentare in senso artistico le tecnologie digitali. Nel corso degli ultimi anni ha sviluppato una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale. Insieme a Claude Faure e Piotr Kowalski, ha costituito l'associazione internazionale "Ars Technica". Ha pubblicato due libri di riflessione teorica sulle sue varie ricerche: Dall'arte alla vita, dalla vita all’arte (La Salamandra, Milano 1981) e Not for Sale (Mazzotta, Milano 2000 e Les Presses du réel, Dijon 2003).
Attualmente sta promuovendo il progetto di un grande "Parco d’Arte Vivente" nel quale si compendiano tutte le sue esperienze relative al mutamento della natura dell’arte in senso relazionale.
Catalogo: Carlo Cambi Editore.
------------
Giuliano Ghelli
Le vie del tempo
a cura di Antonio Parpinelli
Dal 10 luglio al 5 settembre 2010 le sale del Lu.C.C.A. Lounge e Underground ospiteranno la mostra “Giuliano Ghelli. Le vie del tempo”, a cura di Antonio Parpinelli. Saranno esposte 20 opere su tela dell'artista toscano a cui si affiancherà il suo “Esercito di terracotta” che andrà ad invadere pacificamente i locali del seminterrato del museo in un colloquio “senza tempo” con gli affreschi di fine Cinquecento del palazzo.
Il Tempo del sogno e' un'epoca esistita prima della nascita degli uomini, ma che tuttora esiste ed e' visitata dagli individui quando dormono; infatti solo alcuni sognando possono vedere e udire gli spiriti di quel mondo e, al loro risveglio, comunicare agli altri questa loro esperienza.
Si crede che ogni antenato aborigeno, nei suoi viaggi, abbia sparso sulle proprie orme una scia di parole e note musicali e che questi sentieri dei sogni siano rimasti sulla terra come vie di comunicazione fra tribu' lontane.
Ghelli ci propone dei percorsi che potremmo definire le vie del tempo: tracce ripetute, archetipi pieni di simboli, matrici desunte da opere di grandi artisti che vivono grazie alle pulsazioni del proprio microcosmo. Composizioni che contengono un maggiore coinvolgimento concettuale: una potente eloquenza psico-fisica scaturisce da certi elementi fissi e da insoliti eventi figurativi.
Relazioni Esterne e Addetta Stampa Lucca Center of Contemporary Art :
Michela Cicchine' m.cicchine@luccamuseum.com
Ufficio stampa nazionale
SPAINI & PARTNERS tel. 050 36042/310920
Guido Spaini guido.spaini@spaini.it
Matilde Meucci 349 2381566 matilde.meucci@spaini.it
Inaugurazione su invito 9 luglio 2010 ore 21
Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art
Via della Fratta, 36 – 55100 Lucca
Orario mostra: dal martedì al sabato 10 - 19; domenica 11 - 20 (La biglietteria è aperta fino a un'ora prima dalla chiusura)
Biglietti intero 7 euro; ridotto 5 euro per gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni; residenti nel Comune di Lucca, scolaresche (primarie e secondarie), disabili; soci Touring Club Italiano.
Gratuito per bambini fino ai 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, accompagnatore disabile, due accompagnatori per scolaresche, giornalisti con tesserino, guide turistiche con tesserino, militari e forze dell’ordine con tesserino.