Il duo EdRo (Adriano Rossi) e Rio (Roberto Pesenti), con Jacopo Sana e Simone Tormento, presentano una nuova opera video. Una parata di performance sul tema della sfida tra l'intenzione e la sua soddisfazione.
A seguito dell’esposizione Site Specific allo Spazio Polaresco di Bergamo, ritroviamo in quest’occasione il duo EdRo (Adriano Rossi) e RIO (Roberto Pesenti), questa volta affiancati da Jacopo Sana e Simone Tormento. I quattro presentano un’opera video nata dal desiderio di produrre un’esperienza visuale che ancora una volta sapesse stravolgere e arricchire la propria produzione precedente. Sfruttando i suggestivi scenari di Site Specific, i quattro artisti sbrigliano un’enorme carico visuale silenziosamente intrappolato nelle opere precedenti, mai emerso con questa energia. Modulando con la massima cura il rapporto tra l’efficacia frontale delle immagini e la convulsa rete narrativa, il gruppo ha elaborato un percorso visivo travolgente ed enigmatico, capace di intrappolare in un’avventura onirica-allucinante lo spettatore.
Dannati Conigli raccoglie una parata di evoluzioni performative apparentemente contrastanti, le quali in realtà tracciano una precisa parabola attraverso il tema della scelta del fare arte e della sfida mai vinta tra l’intenzione e la sua soddisfazione. La sovrapposizione delle scene, spesso indipendenti da una reale traccia cronologica, unitamente a una ricercata esasperazione di toni allucinanti, sono state scelte come strumenti per indebolire la traccia narrativa a favore di un humus sensoriale disorientante: come immersi in una vasca, ci si ritrova premuti in un liquido vivo che ci comunica qualcosa di ovattato e impreciso, che possiamo cogliere solo a tratti e che per il resto della proiezione trattiene lo spettatore nello sforzo di tradurne il messaggio. Ci si ritrova a quel punto storditi dal carico di stimoli ricevuti, al quale ci si è potuti ancorare in più di un’occasione, senza però agguantarne del tutto il senso. Senso che i quattro artisti vorrebbero plasmarsi sui frammenti rimasti tra le mani degli spettatori. L’invito è quindi quello di non porsi verso l’opera ricercando una qualsiasi affermazione risolutiva, bensì concentrandosi su ciò che di essa rimane, nell’intenzione di affermare l’interpretazione del fruitore come elemento portante e conclusivo del tema affrontato.
Inaugurazione 15 settembre dalle 20.30
Associazione Culturale Estro
via Zambonate, 33 Bergamo
Aperta tutti i giorni 18.00 - 22.30
ingresso gratuito