Alliance Francaise
Bologna
via De' Marchi, 4
051 332828 FAX 051 332850
WEB
Due mostre
dal 19/9/2010 al 13/10/2010
lun, mar, mer 10-13 e 15-19, gio 10-13 e 15-20, ven 10-13 e 15-18

Segnalato da

Angelo Sidori




 
calendario eventi  :: 




19/9/2010

Due mostre

Alliance Francaise, Bologna

Paris au temps de Baudelaire: mostra fotografica composta da ritratti di Baudelaire - realizzati da Carjat, Marville e Nadar - e da vedute di Parigi prima dell'intervento del prefetto Haussmann alla fine del XIX secolo. Paris au XVIII siecle: 'Le plan Turgot': mostra delle tavole di una delle piu' celebri rappresentazioni topografiche della citta'.


comunicato stampa

PARIS AU TEMPS DE BAUDELAIRE

Foto di Carjat, Nadar (Ritratti di Baudelaire) e Marville (Vedute di Parigi)
In collaborazione con la Délégation Générale de l'Alliance Française en Italie

Le vieux Paris n'est plus (la forme d'une ville
Change plus vite, hélas ! Que le cœur d'un mortel)
Baudelaire, Les Fleurs du mal, Le Cygne

La mostra è composta da quattro ritratti di Baudelaire ad opera di Carjat e Nadar e da nove immagini di Parigi prima dell’intervento del prefetto Haussmann, alla fine del XIX secolo.

Nel momento in cui la storia urbanistica di Parigi viene sconvolta, lo stesso Haussmann porta un ultimo sguardo verso il passato, verso la storia della città. Nel 1865 viene quindi creata una Commissione incaricata di elaborare una storia generale della capitale. Uno dei primi atti di questa Commissione fu di ordinare al fotografo Marville 425 immagini delle antiche strade di Parigi sul punto di essere distrutte.

Queste immagini, pur rigorosamente rispettose dello spirito documentario voluto dalla Commissione, rivelano la loro notevole portata estetica.
Le foto selezionate sono delle vedute di due quartieri di Parigi: il Quartier Latin (Rive gauche), nei dintorni delle piazze Saint-Michel e Saint-André-des-Arts, e il quartiere Saint Lazare (Rive Droite).

Le foto presentate nella Mostra provengono dalla Bibliothèque historique de la Ville de Paris.

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PARIS AU XVIII° SIÈCLE: "LE PLAN TURGOT"

Mostra delle tavole di una delle più celebri rappresentazioni topografiche di Parigi del XVIII° secolo.
In collaborazione con la Réunion des Musées Nationaux

Mappa di Parigi, detto "Plan de Turgot"

Commissionata da Michel-Etienne Turgot (1690-1751), "prévôt des marchand" (capo della municipalità di Parigi) e padre del futuro ministro di Luigi XVI, la mappa di Parigi di Louis Bretez detta Plan Turgot (1734-1739), è considerata come una delle più belle mappe di Parigi mai realizzate: propone un’eccezionale rappresentazione di Parigi nel XVIII secolo, sotto il regno Luigi XVI, prima delle grandi trasformazioni che nel secolo successivo, sotto Napoleone III, avrebbero trasformato profondamente l’aspetto della capitale, attraverso i grandi lavori di Haussmann.

La Parigi della prima metà del XVIII secolo porta l’impronta del Grand Siècle. A partire dal 1670, Parigi non è più stretta da ingombranti fortificazioni. Le grandi operazioni di ristrutturazione urbana di Luigi XVI hanno spinto i limiti della capitale verso l’esterno (Portes Saint-Denis, Saint-Martin, Saint-Bernard et Saint-Antoine). Si sono formati nuovi quartieri intorno alle Places des Victoires e Louis-le-Grand (la futura Place Vendôme).

Si erigono degli istituti di «pubblico servizio» sulla rive gauche (Observatoire, Salpêtrière, Invalides).

Durante la reggenza, i faubourg Saint-Germain sulla rive gauche e Saint-Honoré sulla rive droite, oltre alla zona della place Louis-le-Grand divengono dei luoghi molto apprezzati, specialmente dalla nobiltà.

Tuttavia nei vecchi quartieri della Cité e dell'Université, ritroviamo la città medievale, l’intrico delle sue viuzze e le sue case ammassate. Fino al 1750, Parigi rimane la città più popolosa dell’Occidente, prima di Londra, con circa 550 000 abitanti. Le autorità municipali fanno molta attenzione a limitarne l’espansione e controllano severamente la costruzione di abitazioni nei faubourgs, sia per problemi di sicurezza che per quelli legati all’approvvigionamento. Parigi si estende fino al Jardin du Luxembourg e all’attuale Place de la Concorde, alla place de la Bastille, ed anche alle porte Saint-Martin e Saint-Denis.

Nel 1734, Michel Etienne Turgot, in quel momento a capo della municipalità parigina, decide di promuovere l’immagine di Parigi presso le élites parigine, provinciali e straniere facendo realizzare una nuova mappa della sua città. Affida il compito di disegnare la mappa di Parigi e dei suoi faubourgs non ad un geografo ma ad un artista, Louis de Bretez, con una richiesta molto precisa.

In effetti, l’obiettivo non è quello di dotarsi di uno strumento per la gestione o l’abbellimento dello spazio urbano, né di pubblicare una nuova opera per i numerosi visitatori provenienti dalla provincia o dall’estero: il suo scopo è quello di veicolare, in Francia e all’estero, l’immagine di Parigi in quanto modello di capitale di uno stato in gloriosa espansione.

Grazie alle sue dimensioni monumentali (3,26 x 2,45 m), comparabili a quelle di un quadro storico o di un arazzo, con una scala 1/400 (la più grande mai utilizzata in una prospettiva cavaliera), alla qualità del tratto minuzioso e alla finezza dell’incisione, il plan de Turgot è destinato a impressionare e a sedurre.

Bretez avrà bisogno di oltre due anni per rispondere a questa commissione, a cominciare da precisi rilevamenti sul terreno - il "mandato di visita" rilasciato da Turgot gli permette di accedere ad ogni abitazione, giardino o hôtel particulier - per rappresentare in modo completo e minuzioso la città e i suoi faubourgs, dando vita con la sua matita alle vie, facciate, palazzi, case, passeggiate e moli…

Mentre il XVIII° secolo è caratterizzato dall’abbandono progressivo dei " ritratti di Città", eredità del Rinascimento in favore della mappa geometrica, più tecnica e matematica, il

plan de Turgot va controcorrente rispetto a queste nuove rappresentazioni che si rivolgono in particolar modo a un pubblico erudito.

Louis de Bretez, membro dell’Accademia di Pittura e di Scultura e professore di prospettiva, opta in effetti per il sistema della "prospettiva alla cavaliera", senza punto di vista, ne punto di distanza.

Per rappresentare sullo stesso piano l’insieme delle strade, dei piazzali, delle piazze e dei vicoli con le facciate ed i tetti degli immobili a tre dimensioni, Bretez, essendo maestro nella prospettiva, torce o devia le linee di orizzonte, aumenta il rapporto della larghezza di tutte le assi di circolazione (la rue de Richelieu, larga 11 metri, sarebbe larga 22 secondo la scala del piano) e riduce quello della Senna. Decide infine di adottare come orientamento della mappa l’asse nord-ovest/sud-est, dalla destra alla sinistra. Questo orientamento permette di porre maggiormente in risalto quegli edifici religiosi o civili dei quali le facciate, fedelmente riprodotte, sono in maggioranza orientate verso ovest, in modo che sia il fiume a risultare più maestoso. Bretez insiste soprattutto sull’attività di trasporti fluviali, simbolo di eccellenza della municipalità parigina.

L’incisione produce un’immagine idealizzata della realtà urbana lontana dalle diverse testimonianze dell’epoca, ad esempio di Rousseau e Voltaire : ogni immobile è ultimato e dall’aspetto solido, ogni particella di terreno è coltivata, ogni arteria è larga e sgombra, ogni giardino alla francese sembra molto curato, non ci sono tracce di rovine ne tracce di incendi, peraltro frequenti.

Il Plan Turgot, proponendo una visione armoniosa e ordinata della Parigi degli anni attorno al 1730, resta una eccezionale testimonianza della città del XVIII secolo e una vera opera d’arte. Somiglia ad una "rappresentazione teatrale per la promozione di Parigi e della sua immagine": viene utilizzato come dono diplomatico ed esporta l’immagine di una Parigi utopica, armoniosa, arieggiata, uno spazio aristocratico retto dall’ordine e dalla ragione.

Nel 1736, Claude Lucas, incisore dell'Académie des Sciences, viene incaricato dell’incisione all’acqua forte e scalpello delle 21 tavole della mappa, che viene sarà pubblicata solo nel 1739.

Le stampe rilegate in volumi saranno poi offerte al Re, ai membri del’Accademia e della Municipalità ma anche alle rappresentanze francesi all’estero.

Le 21 incisioni su rame del plan de Turgot sono conservate alla Chalcographie du Louvre, dove servono tuttora per la stampa di nuove serie, secondo le stesse tecniche di due secoli fa.

In occasione di Artelibro 2010.

Inaugurazione lunedì 20 settembre

Alliance Francaise
via De' Marchi, 4 Bologna
Orari di apertura al pubblico:
Lun. mar. mer. 10-13 / 15-19
Gio. 10-13 / 15-20
Ven. 10-13 / 15-18
Ingresso gratuito

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