Jeff Chies
Domino
Hilary J. England
Josef Karl
Anita Keckeis
Jiinaun Kim
Andras Markos
Hans Peter Schmidt
Ivor Sias
Gli artisti ospiti, eccezionalmente non italiani, raccontano e propongono al pubblico i propri concetti ed i propri mondi creando una configurazione ottica ed emozionale. Opere di Domino, Hilary J. England, Josef Karl, Anita Keckeis, Andras Markos, Hans Peter Schmidt, Ivor Sias...
Infantellina Contemporary Berlin ha il piacere di annunciare l’evento “ I am who I am ” che avrà luogo nei propri locali, siti nella splendida cornice della Gendarmenmarkt , dal 25 settembre 2010 fino al 30 ottobre 2010.
Un’evento eccezionale che vede coinvolti, per la prima volta nella storia della Infantellina Contemporary, solo ed esclusivamente artisti non italiani. Ogni artista racconta e propone al pubblico i propri concetti ed i propri mondi creando una configurazione ottica ed emozionale inusuale per I-C. L’ambiente in cui un’artista cresce e si forma, la mentalità ed il vissuto comune del proprio paese oltre alle esperienze personali internazionali tessono una trama che fornisce allo spettatore un ventaglio forte ed esteticamente valido, una visione ,per quanto necessariamente limitata, sfaccettata e globale che spazia tra Brasile, U.S.A., Romania,Germania, Corea del Sud, Austria e Sud-Africa.
“ I am who I am “
Jeff Chies
Domino
Hilary J. England
Josef Karl
Anita Keckeis
Jiinaun Kim (alias Sinn)
Andras Markos
Hans Peter Schmidt
Ivor Sias
Jeff Chies pittore e fotografo brasiliano oltre che regista ha collezionato riconoscimenti e partecipazioni sia nel proprio paese natale che in Argentina,Usa,U.K.,EU. Si ispira ai grandi del passato come Matisse imbrigliando nelle sue opere materiche i colori e l’immatericità del nostro tempo.
Domino che da anni è apprezzata da un pubblico internazionale per le sue opere non convenzionali che uniscono ironia,profondi concetti filosofici e leggerezza dell’apparire in un mix di indubbio spessore comunicativo ed evocativo utilizzando materiali, di norma, incompatibili nell’intento di rendere possibile l’improbabile.
Hilary J. England americana pura che rappresenta con le sue opere il nuovo impressionismo americano rincorrendo immagini del quotidiano esaltandone i toni e mettendo in luce evocazioni intime legate a sentimenti che scaturiscono dai suoni e dai profumi catturando l’onestà dei momenti.
Josef Karl che possiamo accostare ad Oliviero Toscano nella personale scelta interpretativa e scenica dei soggetti. I suoi personaggi sono estremi rappresentanti di una società divisa tra perversione e quotidianità inseriti in scenari paradossali o improbabile: mondi nascosti che emergono vigorosi mostrando il lati oscuri e segreti, spesso inquietanti per la propria veridicità.
Anita Keckeis stilista raffinata proveniente dall´Austria che da anni si è imposta come designer proponendo particolarissimi oggetti di desiderio che avvolgono il collo puntando l’attenzione su una zona del corpo femminile sempre in vista ed esposta. Con i suoi preziosi pizzi crea sciami di farfalle o colonne che sprofondano nei decolltee o morbide volute in movimento.Non pizzi o collari ma vere opere d’arte.
Jiinaun Kim (alias Sinn) raccoglie, combatte, abbraccia le contraddizioni e tradizioni della propria Corea. Con un corpo minuto ma inaspettatamente forte plasma figure graffiando enormi lastre di alluminio, attribuendo colori ispirati dalla frenesia del XXI secolo, rappresentando la personale interpretazione della propria dote culturale in un sposalizio sognante con il mondo dell’ovest.
Andras Markos con le sue origini rumene, con esperienze professionali di altissimo prestigio e di formazione classica ci propone un nuovo punto di vista in merito a cosa significa oggi “ fare arte ” lasciando lo spettatore libero di interagire alterando,arricchendo od anche criticando le opere proponendo un’evoluzione interpretativa materiale casuale pur se voluta ottenuta dalle sovrapposizioni emotive derivanti dal coinvolgimento collettivo.
Hans-Peter Schmidt “ prodotto di successo ” della rinomata HdK di Berlino e co-fondatore di una affermata agenzia di design, da anni ferma su tele di grandi formati immagini leggere e trasparenti o massicce e decise evocando passioni quali trasparenti fragilità, inquietudini volute, stabili certezze. Con la freschezza e decisione dei propri tratti mette in luce i contrasti e contrapposizioni dell’intimo.
Ivor Sias, sudafricano di nascita, raccoglie in sé diverse culture frutto delle proprie origini e dei propri spostamenti. Un artista globale, un nomade che, attraverso i viaggi e gli anni, ha fatto tesoro delle esperienze elaborando un gusto ed uno stile assolutamente personale che provoca nello spettatore un’avvicendarsi emozionante di visioni mimetizzate all’interno dei vari piani delle proprie tele (opere).
Il vernissage avrà luogo il 25 settembre 2010 a partire dalle ore 18:00 accessibile solo per invito.
Infantellina Contemporary
Taubenstrasse 20 - 22 (am Gendarmenmarkt) Berlin
Mart-sab 14-19
Ingresso libero