Devotion. Per la sua mostra personale l'artista espone i suoi nuovi lavori fotografici estratti dall'arte sacra, realizzati in Sud America, Cuba e vari paesi europei, trasformando un'arte severa e statica in qualcosa di nuovo e armonico.
Riapre al pubblico lo spazio espositivo ART on PAPER a Lugano con una mostra del fotografo MAURIZIO BENADON.
Il curatore DIWAL ha scelto un artista che da anni si dedica alla fotografia, viaggiando in vari continenti.
Maurizio Benadon espone i suoi nuovi lavori fotografici estratti dall’arte sacra, realizzati in Sud America, Cuba e vari paesi europei.
L’artista ci sorprende per la sua capacità di ripensare e reinventare, attraverso il movimento, soggetti immobili, talvolta cupi, dando loro inaspettatamente vita.
Il risultato artistico, che meraviglia e magnetizza, è pregevole. Nelle opere presentate si riconoscono convinzione e abilità con le quali il fotografo trasforma un’arte severa e statica in qualcosa di nuovo e armonico.
Maurizio Benadon, 1951, trascorrre línfanzia e l'adolescenza a Lugano e trova casa a nella New York degli anni ottanta, dove vive 17 anni impiegato nel settore immobiliare, creando spazi nel nouvo mondo dei lofts, recuperati da palazzi originalmente adibiti ad attivita´industriali. Nel 1983 e´co fondatore di Furniture of the 20th Century, che ospita in uno dei sui palazzi di Manhattan, dove presenta mobili del nuovo design italiano e francese di Bonetti e Garouste, Ettore Sottsass e del suo gruppo Memphis, della collezione di Andree Putman e di molti altri. Accompagna cosi la storia della New York degli anni 80 e 90, che gli permette di conoscere i grandi artisti di quell'epoca, Warhol e Basquiat , Keith Haring, Mapplethorp e Peter Beard...
Nel 1997 torna in Europa per anno, per ripartire per nuove avventure su isole dei caraibi e paesi in sudamerica, fra cui Brasile, Argentina e Venezuela, dove per tre anni trova casa.
Appassionato di fotografia fin dall'adolescenza, con cui si diletta fino al 2006, anno in cui esplora immagini di madre natura, con una serie su alberi, che con una tecnica propria, fa danzare e ruotare con il movimento della sua macchina fotografica, seire che espone in Sudamerica in una prima mostra personale nel 2008.
Da un anno lavora su una nuova serie sull'arte sacra, che ci presenta nella sua prima mostra luganese giovedi 21 ottobre alla galleria Art on Paper.
Testimonianza Maurizio Medaglia :
“Caro Maurizio, quando ho ricevuto il tuo itinerarium fotografico nella geografia cristiana transcontinentale, tutto in luce naturale e senza foto-ritocchi a posteriori, non di “scatti” ma di prolungate aperture profane ma non profananti del diaframma, vi ho riconosciuto una comune necessità: quella che io da bambino ottenevo socchiudendo gli occhi in un palpebrare che sfaldava in presenze fantasmatiche quelle rigide forme del dogma, e che tu invece ottieni muovendo una macchina fotografica, un medium tecnologico, come se fosse il medianico pennello di un pittore o lo scalpello di uno scultore “in levare”, senza esserlo; la necessità di togliere di mezzo, di levare, il dogma autoritario e clericale tra noi e l'altro…”. Questo, da una lettera di maurizio (medaglia) a maurizio (benadon), il principio di uno sguardo che si precisa poi in una vera e propria lettura delle fotografie del Benadon viste come: “Una iconostasi, una stasi iconica, che Maurizio Benadon dinamizza, foto-dinamizza, inducendo un moto estraneo e straniante nei soggetti sacri, in prevalenza pittorici e scultorei, ai quali, fotograficamente e non direttamente, si assoggetta: crocifissi, cristi deposti, madonne, santi e santini di varia estrazione e tradizione iconografica e geografica. La figura, scossa più che mossa, messa fuori fuoco dal polso del fotografante, slitta così in una sorta di limbo compreso tra iconofilia ed iconoclastia, molto attuale nella religiosa inattualità di un conflitto tra religioni e civiltà (che in realtà è solo epifenomeno di ritorno di un conflitto causato da una dis-economia dis-ecologica tra oligarchie timocratiche e demoligarchiche…).
Per noi, “pantagnostici”, panteisti ed agnostici (come Giordano Bruno!), quelle “immaginette” iconolatre-iconofobe di Maurizio Benadon, costituiscono una anacronistica ed anacrostorica curiosità wunderkammeristica: un diletto “pop-unpopular” che ha i colori di un tramonto: quello delle religioni nichiliste che per credere e aver fede in dio devono prima credere nel nulla di un “nihil ex nihilo” o nella morte della divinità…. Per noi, uomini ontici del domani, empirocritici dell'Essere in divenire, dinamico, la devozionalità febbrile e febbricitante di questi “ready-made” fotorettificati di Maurizio Benadon, è davvero un ultimo sguardo rivolto ad una ego-sacralità dis-ecologica in via d'estinzione e che ci pone a rischio d'estinzione.”
Sole e salute,
Maurizio ( medaglia ) oiziruaM
Inaugurazione: giovedi 21 ottobre dalle ore 17
Spazio Art on Paper
Via San Salvatore, 1 - Lugano-Paradiso