Networks 2. In queste tele recenti l'artista ulteriormente approfondisce la ricerca sul tema dell'estetica del sublime.
La mostra che si tiene nella sala esposizioni dell’Hotel Continentale comprende un selezionato corpus di opere inedite, tutte realizzate successivamente alla personale NETWORKS del giugno 2010, nelle quali l’artista ulteriormente approfondisce approfondisce la ricerca sul tema dell’estetica del sublime, a lui caro, come testimoniato dall’opera HOW? venduta, nel 2006, dalla Farsetti di Prato.
Ancora una volta, l’irrapresentabile è la finitezza dell’uomo nello scorrere infinito del tempo. La rappresentazione di questo concetto è affidata al contrasto simultaneo di tre elementi: il simbolo della rete, la figura umana, la tela. La rete, in quanto autentica metafora della modernità, coincide, nel contesto pittorico, con la condizione umana, di cui diventa rappresentazione simbolica. In questo modo, entrando in contatto con la tela, materializza, rendendola visibile, una prima divergenza, tra l’essere (la rete) e l’esistere (la tela). Questo contrasto si ampia, fino a sfociare nella tragedia, attraverso la fissità delle figure avvolte nelle reti, e dalle reti scomposte.
In altri termini, sulla trama della tela, affiora un duplice livello di lettura: apparente (la forma umana), immanente (il tempo). La tragedia affiora nel campo del visibile quando lo spettatore coglie il secondo contrasto presente nell’opera: quello tra la rete e il corpo, cioè, ancora una volta, tra l’essere e l’esistere; e, infine, il contrasto conclusivo, dato dal rapporto che si stabilisce tra l’oggetto osservato e il suo osservatore, dove l’osservato è l’opera che, per mezzo della fissità della figura, rappresenta la realtà di un istante temporale avulso dal tempo, mentre l’osservatore, in quanto individuo, è una realtà che segue il fluire del tempo.
Inaugurazione 21 ottobre
Hotel Continentale
via S. Nicolo', 25 - Trieste