Atul Dodiya
Riyas Komu
Jagannath Panda
Justin Ponmany
TV Santhosh
Thukral&Tagra
Marco Marrone
Margherita Artoni
Nelle sontuose stanze dell'Appartamento Padronale di Palazzo Saluzzo alcuni tra i piu' autorevoli artisti dello scenario contemporaneo indiano presentano le loro opere. La mostra si inserisce in una fase cruciale della storia indiana esplorandone la straordinaria vivacita' del panorama culturale ed estetico. Opere di Atul Dodiya, Riyas Komu, Jagannath Panda, Justin Ponmany, T V Santhosh, Thukral&Tagra.
a cura di Marco Marrone e Margherita Artoni
Artisti: Atul Dodiya - Riyas Komu - Jagannath Panda - Justin Ponmany - T V Santhosh - Thukral&Tagra
Nelle sontuose stanze dell’Appartamento Padronale di Palazzo Saluzzo di Paesana alcuni tra i più
autorevoli artisti dello scenario contemporaneo indiano vestono Inside India con le loro opere. La
mostra si inserisce in una fase cruciale della storia indiana, esaltandone il prestigio ed esplorandone
la straordinaria vivacità del panorama culturale ed estetico.
Il sistema dell’arte contemporanea indiana ha conosciuto negli ultimi cinque anni uno sviluppo
senza precedenti. Il collezionismo autoctono, alimentato dall’ incalzante interesse dei “nuovi
ricchi”, ha infatti raggiunto in poco tempo notevole autonomia e risonanza suscitando di riflesso
l’attrattiva internazionale.
Nonostante la crescita in loco dell'arte contemporanea indiana sia testimoniata dalla presenza
sempre più numerosa di accademie ed instituzioni pubbliche, il vero successo commerciale ed
internazionale è dato dal fatto che le piccole botteghe di un tempo si sono trasformate in fiorenti ed
importanti gallerie d’arte con avamposti altrettanto significativi in tutto il mondo.
Nell’era della globalizzazione l’India conosce dunque la sua fortuna, ma è proprio in questo
contesto che il Paese riflette con inedita fermezza sulle contraddizioni attuali. Sospeso tra continuità
e modernizzazione esso si specchia nella propria complessità, sceglie la forza della tradizione e
muove una chiara denuncia contro la logica occidentale del progresso.
Immersi nel clima appena descritto, gli artisti indiani sperimentano e perlustrano diverse possibilità
estetiche - dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla videoarte, per finire con le installazioni più
ardite - rimanendo in totale sintonia con la cornice multiforme che abbraccia il 21esimo secolo.
Osservandone le opere è facile apprezzare come alcuni artisti abbiano raccolto in eredità l’utopia
negata di Gandhi e di Nehru; altri, al contrario, hanno saputo concentrarsi - e si concentrano tuttora
- sull’incredibile espansione urbana del Paese, sulle sue tentacolari baraccopoli e sulle questioni
migratorie che coinvolgono buona parte della popolazione.
Inside India si propone di raccontare i colori e i profumi di una terra affascinante e pregna di
cultura, mettendo in luce le sue trasformazioni attraverso il linguaggio dell'arte contemporanea.
Intento ambizioso se si pensa alla direzione che molta arte d'avanguardia, spesso oscillante tra il
banale e l'assurdo, sta prendendo negli ultimi anni. Ad ogni modo l’arte indiana prende le distanze
dagli espedienti di superficie, e volge il suo sguardo privilegiato all’uomo e al desiderio che lo
spinge ad elevarsi fino alle vette più alte dell’esistenza.
Non si tratta quindi di celebrare una cultura in quanto tale, ma di ritrovare nelle opere di Atul
Dodiya, Riyas Komu, Jagannath Panda, Justin Ponmany, T V Santhosh, e Thukral & Tagra la
sublime dignità nazionale di un Paese che, pur nell’umiltà, ha saputo conferire alla propria storia
una ragion d'essere tanto umana quanto estetica.
Atul Dodiya
1959 Mumbai, vive e lavora a Mumbai.
Eclettico e sorprendentemente attuale, Atul Dodiya sperimenta l'ibridazione dei linguaggi artistici
evocando un'incontro tra Oriente e Occidente sia estetico che sostanziale. Tra prerinascimentale e
postmoderno, arte classica e kitsch, si inserisce tutta l'innovatività di quello che è stato definito
“uno dei più grandi maestri dell'arte contemporanea indiana”.
Mostre selezionate: Vadehra Gallery, New Delhi; Tyler Print Institute, Singapore; Bose Pacia
Gallery, New York; Reina Sofia Museum, Madrid; Japan Foundation Asia Center, Berlin;
Yokohama Triennale, Japan; Documenta XII, Kassel.
Riyas Komu
1971 Kerala, vive e lavora a Mumbai.
Le sculture monumentali e le tele di RK scandagliano le implicazioni politiche legate ai
cambiamenti dell'India moderna e ne simbolizzano la protesta.
Mostre selezionate: Guild Art Gallery, Mumbai; Visual Art Center, Hong Kong; National Gallery of
Modern Art, New Delhi; 52nd Venice Biennial.
Jagannath Panda
1970 Bhubaneswar, vive e lavora a Delhi.
Le opere di Jagannath Panda parlano all'uomo della metropoli contemporanea. Raffinati dipinti e
sculture ricoperte da broccato aderente mostrano animali di ogni genere sperduti nel contesto alieno
dell'urbanità, ed è nella costante contrapposizione tra natura e città, tradizione e tecnologia, sacro e
profano, che si estrinseca la critica dell'artista nei confronti del progresso.
Mostre selezionate: Nature Morte, New Delhi; Moca Foundation Gallery, Tokyo; Birla Academy of
Art & Culture, Kolkata; Museum of Contemporary Art, Shanghai; Mori Art Museum, Tokyo; Essl
Museum, Vienna; Contemporary Art Museum, Seoul; Alexia Goethe Gallery, London; Studio La
Citta, Verona; Chemould Gallery, Mumbai.
Justin Ponmany
1974 Kerala, vive e lavora a Mumbai.
La produzione di Justin Ponmany riflette con rigore digitale sulla rapida trasformazione sociale che
sta investendo Mumbai negli ultimi anni, interrogandosi sul futuro dell'India nell'era della
globalizzazione.
Mostre selezionate: Nature Morte, New Delhi; Bose Pacia Gallery, New York; Loop Gallery, Seoul;
Sakshi Gallery, Mumbai; Experimenta, Kolkata.
T V Santhosh
1968 Kerala, vive e lavora a Mumbai.
L’arte di TV Santhosh, nei dipinti come nelle sculture, racconta la straziante lotta umana contro le
ingiustizie del mondo contemporaneo e muove un'esplicita denuncia contro la spettacolarizzazione
della violenza esercitata da media e governi.
Mostre selezionate: Devi Art Foundation, New Delhi; Guild Art Gallery, Mumbai; Museum of
Contemporary Art, Shanghai; Grosvenor Gallery, London; Avanthay Contemporary, Zurich; Nature
Morte, New Delhi; Jack Shainman Gallery, New York.
Jiten Thukral
1976 Jalandar, vive e lavora a Delhi
Sumir Tagra
1978 Delhi, vive e lavora Delhi
Surreali ed ironici, i lavori di Jiten Thukral e Sumir Tagra affrontano le tematiche del branding e del
consumismo attraverso un corpo di lavoro che comprende pittura, scultura, installazione, video e
design grafico.
Mostre selezionate: Arario Gallery, Seoul; UCCA, Beijing; Mori Art Museum, Tokyo; Essl
Museum, Vienna; Nature Morte, Berlin and New Delhi; Chatterjee & Lal, Mumbai; Gallery Barry
Keldoulis, Sydney; Bose Pacia, New York.
Ufficio Stampa Silvia Orlando
silviaorlando@ufficiostampa.to.it
Inaugurazione venerdì 5 novembre ore 18.30
Palazzo Saluzzo di Paesana
Via della Consolata, 1 bis - Torino
Sabato 6 novembre 10-24
Domenica 7 novembre 10-20
dall'8 Novembre: martedì al sabato ore 10 - 19
ingresso libero