In galleria 'Texts for Nothing. Samuel Beckett, in play', un'installazione di nuovi lavori basati su una selezione di frasi, in inglese e in italiano, tratte da 'Texts for Nothing' di Samuel Beckett e composta da 19 opere singole realizzate in neon bianco a luce calda e ricoperte di nero, e 'An Uneven Topography of Time', una selezione di opere storiche al primo e secondo piano. I Texts for Nothing sono stati per anni sottovalutati dai critici, considerati al margine del filone principale della produzione beckettiana e ritenuti spesso una pausa nella sua opera, per Kosuth al contrario rappresentano la quintessenza del lavoro del drammaturgo irlandese, un esempio perfetto della sua eccezionale integrita' artistica.
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La galleria Lia Rumma di Milano è lieta di annunciare la mostra personale di Joseph Kosuth ‘Texts for Nothing’ Samuel Beckett, in play, un’installazione di nuovi lavori pensati per lo spazio principale al piano terra della galleria, totalmente oscurato e modificato per questa occasione, e ‘An Uneven Topography of Time’, una selezione di opere storiche al primo e secondo piano.
L’installazione ‘Texts for Nothing’ Samuel Beckett, in play è basata su una selezione di frasi, in inglese e in italiano, tratte da ‘Texts for Nothing’ di Samuel Beckett e composta da 19 opere singole realizzate in neon bianco a luce calda e ricoperte di nero. I ‘Texts for Nothing’ sono stati per anni sottovalutati dai critici più importanti dell’opera di Beckett, considerati al margine del filone principale della sua produzione e raramente inseriti nelle antologie dei suoi lavori. Se in passato questi testi sono stati ritenuti spesso una pausa nell’opera di Beckett, per Kosuth al contrario rappresentano la quintessenza del lavoro del drammaturgo irlandese, un esempio perfetto della sua eccezionale integrità artistica.
Il progetto intellettuale ed artistico di Beckett è stato parallelo a quello di Kosuth per quanto riguarda un aspetto preciso e fondamentale del loro lavoro: in entrambi la pratica artistica mostra un forte interesse nella relazione con il significato. Beckett affronta la questione del significato a partire dalla sua assenza, mentre Kosuth al contrario si focalizza verso la produzione di significato. Per l’artista americano, Beckett rispecchia alcune origini della sua ricerca, ed è evidente che questo punto di partenza comune abbia avuto ripercussioni negli intendimenti di Kosuth e dato inizio allo sviluppo del nuovo progetto in mostra oggi. I ‘Texts for Nothing’ sono inoltre i meno narrativi tra tutti gli scritti di Beckett e quindi i più utili a Kosuth come materiale per il suo lavoro. Per entrambi si tratta di un processo che ha un inizio e che non ha una fine. Costituendo linguaggio in sé, il lavoro si autodescrive come un’assenza, un’assenza dalla quale possono fluire le nostre domande sul significato.
Al primo e al secondo piano della galleria, la mostra ‘An Uneven Topography of Time/Un’Irregolare Topografia del Tempo’ presenta nove opere storiche di Kosuth legate al tema del tempo, realizzate in un intervallo di oltre quarant’anni. Questa parte della mostra è quasi una linea temporale auto-riflessa dell’artista, che racchiude in sé il riferimento al ‘tempo vuoto’ di Beckett e insieme sottolinea il rapporto professionale di lunga data di Kosuth con la galleria. Lia Rumma inaugurò infatti, nel 1971, la sua prima galleria, quella di Napoli, con una personale di Joseph Kosuth ‘L'ottava investigazione (A.A.I.A.I.)’ e da allora il tema del tempo è rimasto centrale tra loro.
Joseph Kosuth è uno dei pionieri dell’arte concettuale e dell’Insatallation art, iniziando negli anni Sessanta con opere basate sul linguaggio e sulle strategie di appropriazione. Il suo lavoro ha esplorato coerentemente la produzione e il ruolo del significato all’interno dell’arte. La sua oltre quarantennale indagine sul rapporto tra linguaggio e arte si è manifestata attraverso installazioni, mostre in musei, commissioni pubbliche e pubblicazioni in Europa, le Americhe e l’Asia. Kosuth ha partecipato tra l’altro a cinque Documenta e sette Biennali di Venezia. I riconoscimenti comprendono il Brandeis Award del 1990, il Frederick Weisman Award del 1991, la Menzione d’Onore alla Biennale di Venezia del 1993 e il titolo di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres assegnatogli nel 1993 dal Governo francese. Nel 1968 ha ricevuto una borsa di studio dalla Cassandra Foundation, secondo l’indicazione espressa da Marcel Duchamp una settimana prima di morire. Nel 1999 il Governo francese ha emesso un francobollo da 3 franchi in onore del suo lavoro a Figeac. Nel 2001 ha ricevuto la laurea Honoris Causa in Lettere e Filosofia dall’Università di Bologna. È del 2003 la Croce di Cavagliere di Prima Classe al Merito della Repubblica d’Austria. Nel 2009 si è tenuta al Museo del Louvre di Parigi la mostra ‘ni apparence ni illusion’, un’installazione lungo tutte le mura del Palazzo del Louvre, risalenti al dodicesimo secolo. Sarà un’opera permanente nell’Ottobre del 2012.
Opere recenti:‘An Interpretation of This Title’ Nietzsche, Darwin and the Paradox of Content, in collaborazione con l’Edinburgh International Festival e con la Georgian Gallery Talbot Rice, curata da Juliana Endberg, poi trasferita alla Anna Schwartz Gallery di Sydney (13 Febbraio – 10 Aprile 2010); ‘(Waiting for—) Texts for Nothing’ Samuel Beckett in play, dal 20 Dicembre 2010 all’ACCA di Melbourne.
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Lia Rumma Gallery is very pleased to announce a major exhibition by Joseph Kosuth. The exhibition of new works conceived for the main ground floor space is presented as an installation titled ‘Texts for Nothing’ Samuel Beckett, in play together with ‘An Uneven Topography of Time,’ a selection of historical works shown on the first and second floors.
The installation work ‘Texts for Nothing’ Samuel Beckett, in play is comprised of 19 individual text works, both in English and Italian, fabricated in blacked out warm white neon and installed floor to ceiling in a matte black space. The installation is based on particular texts, from Samuel’s Beckett’s ‘Texts for Nothing.’ Abandoned for years by the major critics of Beckett’s work and rarely included in the anthologies of his work, ‘Texts for Nothing’ was seen as outside of the mainstream of Beckett’s writing. The work has often been viewed as a pause in the oeuvre of Beckett, for Kosuth these texts are quintessential Beckett, a consummate example of his particular artistic integrity. Beckett’s project as an artist was in one important way parallel to that of Kosuth: both practices manifest a concern with meaning. Beckett approaches the question of meaning from the absence of meaning rather than, as Kosuth does, from questions concerned with the production of meaning. Beckett for Kosuth reflects some of the origins of his own practice. There can’t be much doubt as to how this work has come about and its reverberation in Kosuth’s intentions. ‘Texts for Nothing’ is the least narrative of all of Beckett’s writing and the most useful for Kosuth as material for his practice. For both artists it is work that only begins, it does not end. Constituting language itself, it is self-described as an absence, an absence from which our questions about meaning can proceed.
On the first and second floor of the gallery is ‘An Uneven Topography of Time,’ an exhibition drawn from the historical works of Joseph Kosuth. The exhibition covers a period of over 40 years and is based on the subject of time found within his works throughout this period. This part of the Joseph Kosuth exhibition functions almost as the artist’s very own self-reflexive timeline, one that includes Beckett’s own referencing of empty time as well as a comment on Kosuth’s long lasting professional relationship with the gallery. Lia Rumma invited Kosuth to exhibit in her very first gallery show ‘The Eighth Investigation (A.A.I.A.I.)’ that inaugurated the gallery in Naples in 1971. The subject of time has remained a leitmotif between them ever since.
Joseph Kosuth is one of the pioneers of Conceptual art and installation art, initiating language based works and appropriation strategies in the 1960’s. His work has consistently explored the production and role of language and meaning within art. His nearly forty year inquiry into the relation of language to art has taken the form of installations, museum exhibitions, public commissions and publications throughout Europe, the Americas and Asia, including five Documenta(s) and seven Venice Biennale(s). Awards include the Brandeis Award, 1990, the Frederick Weisman Award, 1991, the Venice Biennale Menzione d'Onore, 1993, and the Chevalier de l'ordre des Arts et des Lettres from the French government in 1993. Kosuth was awarded a Cassandra Foundation Grant in 1968, as the choice of Marcel Duchamp one week before he died. In 1999, a 3.00 franc postage stamp was issued by the French Government in honor of his work in Figeac. In 2001, he received the Laurea Honoris Causa, doctorate in Philosophy and Letters from the University of Bologna. In 2003, Kosuth recived the Austrian Republic’s highest honor for accomplishments in science and culture, the Decoration of Honour in Gold. In 2009, Kosuth’s exhibition 'ni apparence ni illusion,' an installation work throughout the 12th century walls of the Louvre palace, opened at the Musée du Louvre in Paris, and will become a permanent work in October 2012.
Recent exhibitions include: ‘An Interpretation of This Title’ Nietzsche, Darwin and the Paradox of Content, in collaboration with the Edinburgh International Festival and the Georgian Gallery at Talbot Rice curated by Juliana Endberg, that travelled to Anna Schwartz Gallery, Sydney (13 February – 10 April 2010); '(Waiting for—) Texts for Nothing' Samuel Becket, in play, at ACCA, Melbourne, 20th of December 2010.
Opening venerdì 12 novembre 2010, h 19-22
Galleria Lia Rumma
Via Stilicone 19, Milano
orari galleria: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00
ingresso libero