Personale delle due artiste vincitrici della seconda edizione di CO.CO.CO. - Como contemporary contest 10. Albertoni concentra la sua ricerca sulla natura, con dipinti dominati dalla rarefazione e dal silenzio. Colombi si concentra su opere scultoree-installative che mostrano una riflessione ai principi della pura geometria e alla classicita' mediterranea.
Dal 14 novembre al 19 dicembre 2010, lo Spazio Natta di Como (via Natta 18) ospiterà la doppia personale di Chiara Albertoni e Marta Colombi, vincitrici ex aequo della seconda edizione di Co.Co.Co. Como Contemporary Contest, il concorso ideato e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como, con lo scopo di scoprire e promuovere i giovani talenti sulla scena dell’arte contemporanea e diventare punto di riferimento delle poetiche delle nuove generazioni.
I lavori di Chiara Albertoni (Padova, 1979) e Marta Colombi (Milano, 1982) sono stati selezionati tra quelli di oltre 750 candidature, da una giuria composta da Mimmo di Marzio, giornalista e critico d’arte, Emma Gravagnuolo, giornalista e critico d’arte, Renato Diez, giornalista d’arte, Roberta Lietti, gallerista, Vanni Cuoghi, artista, Gianmaria Banfi, collezionista.
“Questa doppia personale – commenta Sergio Gaddi, Assessore alla Cultura del Comune di Como - è l’appuntamento conclusivo della seconda edizione di Co.Co.Co., che si chiude con successo ed entusiasmo e che premia due artiste, Chiara Albertoni e Marta Colombi le cui opere, seppur tecnicamente agli antipodi, sono in grado di dialogare armonicamente tra loro, disegnando due interessanti filoni dell’arte contemporanea di oggi. L’idea, alla base di Co.Co.Co., di puntare sull’arte come opposto della precarietà, si è dimostrata vincente”.
In occasione della mostra, verrà pubblicato un catalogo con testi di Emma Gravagnuolo, Renato Diez, Mimmo Di Marzio e Roberta Lietti che presenterà, oltre alle opere dei due vincitori, anche i lavori degli altri 16 artisti selezionati (Paolo Bandinu, Claudio Beorchia, Andrea Cerruto, Blerdi Fatusha, Chen Gong, Asako Hishiki, Andrea La Rocca, Gabriele Pace, Matteo Pagani, Michela Pedron, Nazzarena Poli Maramotti, Lemeh42, Emilio Rizzo, Leander Schwazer, Guido Taroni, Mattia Vernocchi), già protagonisti di una collettiva tenutasi lo scorso giugno.
Chiara Albertoni, che è stata premiata con l’opera “Nebulosa”, concentra la sua ricerca sulla natura, con dipinti dominati dalla rarefazione e dal silenzio. Con una notevole padronanza tecnica, la pittrice coglie anche le più piccole sfumature dei soggetti che trova nelle campagne venete. Le immagini di Chiara Albertoni non si rivelano subito: una ragnatela coperta di brina ghiacciata può assomigliare a uno scettro, i petali dei fiori ricordare le ali delle farfalle, le sfumature di alcuni ciclamini ingranditi sembrare le campiture di colore dell'espressionismo astratto. Col suo lavoro l’artista riporta l'attenzione sulla fragilità della natura. Fiocchi di neve, foglie, tronchi ritorti, spesso resi con una tavolozza monocroma, assumono le sembianze di un sogno, le forme di un mondo minuscolo e prezioso.
Come scrive Renato Diez, nel suo testo in catalogo, “la tecnica di Chiara Albertoni è prodigiosa. Eppure, è una pittura che si nutre soprattutto di poesia. Distante dall'iperrealismo racconta storie di desolazione, dolore, bellezza e rinascita. (...) Un amore che non prova neanche a nascondere per le fotografie di Edward Weston e Ansel Adams, Albertoni è una fuoriclasse del bianco e nero. Oltre ai fiori, spesso cosparsi di gocce di rugiada come le sue fittissime ragnatele - elementi rubati alla natura da un occhio acuto come l'obiettivo macro di una macchina fotografica - Chiara Albertoni dipinge alberi, tanti alberi vivi o morti, in tele alle quali regala titoli che, con il passare del tempo, si sono fatti sempre più evocativi, come La fanciulla senza mani, La strega o Metamorfosi, tanto per citarne qualcuno”.
Marta Colombi, premiata con l’opera “Caos”, dimostra un'assoluta padronanza tecnica, con opere scultoree-installative che mostrano una riflessione ai principi della pura geometria, alla classicità mediterranea al fine di raggiungere ordine e purezza. Marta Colombi pone l'accento sull'idea, in opere dove la riduzione è al limite. I suoi lavori sono un esempio di antimatericità, dove aeree costruzioni fatte di sottili fili di ferro, pur senza contraddire i principi di occupazione armonica dello spazio, testimoniano una vena poetica in cui aleggia una consapevole ironia.
Nel testo in catalogo, Emma Gravagnuolo afferma che “Marta Colombi incarna perfettamente l’essenza dell’arte di oggi: ha un percorso autonomo e personale con richiami e influenze stimolanti rintracciate nella storia come base intellettuale, ma sempre e comunque coerente al proprio fare. La sua scultura ha modo d’incantare e stupire chi la guarda. Fin da subito, infatti, si concentra sull’espressione della bellezza delle forme, si avvicina con accesa curiosità e molteplici punti di vista alle cose che la circondano interrogandosi sulla natura degli oggetti, delle superfici, dello spazio e sulla loro possibile interpretazione. Nella semplicità geometrica dei suoi lavori si può pensare al minimalismo ma, pur affermando che nel togliere vi è molto di più che nell’aggiungere, Marta Colombi ha sempre sottolineato di sentirsi più vicina a Giacometti, Caro, David Smith e Calder che non a Carl Andre e Dan Flavin”.
Come scrive Mimmo di Marzio nel catalogo: “Entrambe le anime sfidano il concetto stesso di immagine sottraendo fino all’estremo i canoni della materia e del colore, in una rarefazione dell’oggetto che vive sempre solo e in relazione al contesto ambientale. Al contempo le due artiste testimoniano anche una tendenza che emerge in chiave positiva nel contesto contemporaneo: vale a dire il ritorno a un concetto di manualità tecnica e di artigianalità che recupera il primato dell’artista come “homo faber”.
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Immagine: Chiara Albertoni, Nebulosa, 2010, olio su tela, 75x53 cm
Inaugurazione: sabato 13 novembre, ore 18
Spazio Natta
via Natta 18 - Como
Orari: da martedì a venerdì, 14.30-19.00; sabato e domenica, 10.30-12.30; 14.30-19.00; chiuso lunedì
Ingresso libero