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Manolis Thomakakis
dal 4/10/2002 al 24/10/2002
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Manolis Thomakakis



 
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4/10/2002

Manolis Thomakakis

Associazione Culturale La Roggia, Pordenone

Thomakakis assurge (quasi senza volerlo) a paradigma di una generazione che, spentosi I'entusiasmo dell'"Arte per la vita", quasi chiave di apertura per nuovi orizzonti di conoscenza, si rivolge alla storia come luogo ideale per la ricerca di identita'.


comunicato stampa

Nell'occasione sar?resentato il pannello realizzato da Thomakakis, decimo della serie, con la brochure riassuntiva del decennale

LA CAPACITA Dl EVOCAZIONE DEL MITO

Manolis Thomakakis esprime nelle sue opere un'intensa coscienza di questa temperie culturale.
Il dato primario - quello di maggiore evidenza - senza dubbio la capacita' evocazione del mito, che sembra quasi connaturato al suo lavoro: vi concorre la soluzione a "scultura murale" che richiama molto da vicino antiche pareti decorate di armi e di trofei, di frammenti e memorie di rovine; ma vi partecipa in misura determinante la scelta de! legno e dei metalli. con intense suggestioni di viaggi e di battaglie.
La sua "grecita'" carattere imprescindibile, che emerge (forse anche contro le sue intenzioni di universalita' col fascino dei connotati (e, perche', anche dei luoghi comuni che una mitologia millenaria ha non solo costituito come patrimonio collettivo ma anche esportato nel mondo e rifondato altrove: non e' un caso, allora, che la sua produzione artistica evochi molte assonanze con soluzioni che altri giovani artisti - per esempio nel Sud dell'Italia - hanno adottato (spesso con materiali analoghi), esplicitamente avviandosi ad una visione universale dell'Arte ma implicitamente (e spesso involontariamente) facendosi carico di un immaginario collettivo della medesima matrice.
Pi? in generale, la riflessione su questi temi pone di fronte al dato complessivo che tutte le forme di espressione che fanno leva sul "primigenio" come dato di fondo, recuperano la "miticita' come desiderio d?ertezza storica, al di la' delle latitudini e delle longitudini.

In questo senso, Thomakakis assurge (quasi senza volerlo) a paradigma di una generazione che, spentosi I'entusiasmo dell'"Arte per la vita", quasi chiave dl apertura per nuovi orizzonti di conoscenza, si rivolge alla storia come luogo ideale per la ricerca di identita'. Il "Genius Loci" - per lui come per tanti altri - diventa allora quel patrimonio collettivo che ?er la cultura personale radice e linfa di crescita prima: non a caso, le sue composizioni alludono continuamente al mare, alle rotte che lo solcano e, piu' sullo sfondo, ad Ulisse e al "folle volo" verso la conoscenza razionale; anche se, in direzione opposta, Thomakakis volge la prua all'ineffabile, alla lirica, alIa creativita' all'Uomo.
Questa condizione di base, di per se regnante, sarebbe pero' insufficiente ad alimentare da sola la produzione artistica e a connotarla decisamente: anzi, potrebbe risultare addirittura castrante se ponesse i limiti del "colto" inutile o della sterile "citazione".

Sulle radici di questo patrimonio "indigeno" si innesta per? Il tronco della cultura contemporanea, alla quale Thomakakis guarda con estremo interesse ed una spiccata capacita' di selezione, orientandosi verso l'Astrattismo, per un verso, e verso il Poverismo, per altro verso, in uno sforzo continuo e felice di armonizzare il sostrato decisamente classico con le piu' incisive acquisizioni dell'attualita'. Nato originariamente pittore, Thomakakis ha infatti scelto a via dell'Astrattismo nella specifica variante del cromatismo lirico che rende quasi superflua ogni ulteriore definizione, al di l?el colore. una volta che la mente abbia sottratto alle cose le liriche impressioni tonali.

Questa tensione della sua grafia rimasta immutata anche successivamente, dopo la "conversione" ad una soluzione della scultura che ?ale solo per la consistenza plastica delle opere, mentre rinvia continuamente alla pittura per la disposizione, l'organizzazione formale e la sensibilit?el colore.
In questo passaggio, l'incontro con i "relitti," d?egno - capaci da soli di una forma fortemente allusiva ed evocativa - ?tato quasi il naturale sbocco della ricerca; ma, in linea con le tensioni piu' attuali della cultura visiva, ha superato di colpo l'immediatezza delle cose che "semplicemente sono: questa la loro forza" (e basta dislocarle nella dimensione estetica perche' assumano rilievo artistico) per approdare a scelte che si potrebbero definire neo-poveristicbe (se i termini convenzionali conservassero ancora qualche valore) per cui i "relitti" si piegano a diventare forma compiuta, elaborata, continuamente definita e arricchita di materiali metallici (anch'essi in origine poveri, ma poi definiti e rifiniti in una logica al limite del barocco) e di improbabili scritture (con incursioni impreviste nella poesia visiva).
Ne nasce una personalit?omposita (e per qualche verso complessa) che si alimenta, alla radice, della cultura classica propria della sua isola natale: la filtra lungo il tronco dell'esperienza visiva contemporanea: ed esplode nelle fronde con grafia personale ed autonoma, intensa e stimolante, nella quale - messe da parte le distinzioni e le sottili disquisizioni - la forma elegante e finalizzata (al limite del design) e l'intensit?ei contenuti (prevalentemente allusivi) concorrono a creare oggetti di assoluto valore d'Arte.
Enzo di Grazia


Manolis Thomakakis
Nasce a Iraklio di Creta (Grecia). Si trasferisce nel 1977 a Venezia dove frequenta l'Accademia di Belle Arti presso la quale si diploma in pittura e si specializza nella tecnica dell'incisione.
E' attirato dalla scultura, come mezzo espressivo e nel 1985 realizza per il Comune di Iraklio (Creta) una scultura in cemento armato collocata in piazza Panagulis della citt?er sensibilizzare l'opinione pubblica sulle catastrofi provocate dagli incendi nei boschi di Creta ed a difesa del verde ancora rimasto.
Membro della Camera degli Artisti Greci, fondatore del Movimento di ricerca polidimensionale La Cosmostruttura.
Dal 1988 lavora all'Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia. Nel 1989 ottiene l'incarico dal Ministero della Cultura Ellenico, di Commissario della Grecia per la Biennale di Venezia.
Dall'approfondimento della sua ricerca, realizza che anche l'arte ?n modo per esprimere l'inesprimibile e ha rivalutato tutti i suoi passaggi come una minuscola ricerca di se stesso con del mondo.
Con questa chiave di lettura, cosciente che l'arte rappresenta una miliardesima parte dell'inconoscibile, riprende con una diversa visione delle cose l'arte di esprimere.
Vive e lavora a Venezia Abit.: Dorsoduro 1989, 30123 Venezia emai:manolisth@libero.it tel: 041 5289740

Apertura sabato 5 ottobre, alle ore 18

Orario di apertura: dal martedi' a sabato h 16-19.30

La Roggia
associazione culturale
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - 33170 Pordenone
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