Endgame. L'artista presenta una serie di lavori nati da un'indagine sulle armi giocattolo e sulla loro facile reperibilita': Luger fluorescenti nella resina e alcuni collage tentano di esorcizzarne il potenziale di morte.
Inclusioni e collage
La mostra Endgame, presso la galleria di Daniela Rallo in piazza S.Abbondio,1 a Cremona, mette in luce un tema attualissimo, ma di antica memoria. Da un’indagine sulle armi giocattolo e sulla loro facile reperibilità, l’artista, Riccardo Bergonzi, ha scavato nella storia, nelle radici culturali della nostra società da sempre avvezza all’uso delle armi tanto da ritenere normale regalarne di finte ai propri figli, e da qui è partito su un suo personalissimo percorso artistico. Attraverso le sue inclusioni in resina Bergonzi ci avvicina al mondo delle armi giocattolo, con l’intento di esorcizzarne il potenziale di morte: l’inclusione di una serie di Luger fluorescenti nella resina ha il senso di renderle innocue, di rendere innocuo il concetto che ne sta alla base.
Così il giocare sul doppio senso in opere come Tanks? No tanks! o di To beat or not to beat serve all’artista per riflettere, e far riflettere, su come attraverso il gioco apparentemente innocente dei soldatini, dei carri armati e delle pistole, si possa innestare nel bambino quella mentalità violenta che ci si ritrova da adulti, arrivando a legittimare i giochi (VERI) di guerra.
Testimonianza ne sono le stesse esclusioni in resina, concetto e tecnica diametralmente opposta alle inclusioni, e i collages, metamorfosi bidimensionale delle inclusioni, in cui dai fogli di riviste degli anni sessanta, in un procedimento di progressivo disvelamento ottenuto mediante l’azione stessa della resina, Bergonzi riesce a creare legami nuovi tra soggetti che apparentemente non avrebbero nulla in comune.
In ogni collage ci sono rimandi, in ognuno di essi si scopre un filo conduttore su cui si focalizza l’artista per dare forza al suo messaggio: e allora sono le bocche in evidenza impedite a rivelare le “grosse risposte” che ci si aspetterebbe, o anche gli sguardi, le mani, i rimandi soprattutto a figure di donne, spesso mute spettatrici di quei giochi di guerra qui presentati attraverso i protagonisti della grande storia, da Kennedy a Mao Tse-tung. L’azione esorcizzante dell’arte però raggiunge il suo culmine con Sublimazioni Auspicabili in cui nulla più è rimasto; dalle armi giocattolo (e anche vere) intere, smontate, spezzate, Bergonzi è passato oltre, pervenendo ad una dimensione, appunto, sublimata. Orme, tracce, evanescenze, trasparenze: ciò che resta è una traccia, un ricordo di ciò che è stato e che non dovrà (o dovrebbe) più essere. E’ il desiderio di una trasformazione, una sublimazione che per l’artista deve diventare, appunto, auspicabile.
Dato lo spirito etico che sta alla base di questa mostra, si è deciso di devolvere una percentuale della vendita di ogni opera ad associazioni quali Kiwanis, da sempre in prima linea sui problemi dell’infanzia, ed Emergency, organizzazione che non ha certo bisogno di presentazioni. Un motivo in più per partecipare a questo evento che vuole far riflettere in modo attivo, e attraverso quel canale privilegiato che è l’arte, su un tema che sembra non dover avere mai fine.
Donatella Migliore
Catalogo a cura di Donatella Migliore
Inaugurazione Sabato 27 Novembre ore 18
Galleria Daniela Rallo
piazza S. Abbondio, 1 - Cremona
orari: tutti i giorni 15.30-19.30
domenica per appuntamento