Mostra fotografica di GIORGIA MADIAI. Catalogo a cura di Emma Gravagnuolo. Negli spazi esterni sculture di PAOLO FERRACCI. A cura di Paola Bortolotti. Le figure femminili di Madiai posseggono una sessualità quasi sfacciata, si muovono liberamente davanti all'obiettivo (a ribaltare anche l'idea di "posa" forzata per il soggetto che viene fotografato) sono estremamente comunicative. Ferracci, invece, piega il rame secondo linee aguzze e sinuose, che pur essendo geometriche e modulari, mantengono alla scultura uno stretto rapporto con le forme naturali.
Mostra fotografica di GIORGIA MADIAI
Catalogo a cura di Emma Gravagnuolo
"Una delle convenzioni più note sulla fotografia è il volerla ritenere una
fredda operazione di "congelamento della realtà ", una tecnica dotata di
impassibile oggettività , che preleva con precisione chirurgica i rapporti e
le relazioni con il mondo.
Uno sguardo distaccato, neutrale, insomma ben lontano dalla spontanea
soggettività e dall'idea di genio e sregolatezza, magari più vicino al
personaggio dell'artista pittore o scultore.
Non è certo il caso di Giorgia Madiai.
Le sue figure femminili posseggono una sessualità quasi sfacciata, si
muovono liberamente davanti all'obiettivo (a ribaltare anche l'idea di "posa"
forzata per il soggetto che viene fotografato) sono estremamente
comunicative.
Rimaniamo catturati, attratti, da queste successioni di immagini fermate dal
suo occhio esperto.
Un occhio che osserva con una sensibilità ed una forza davvero unica, e
gioca, instaura un rapporto di piena complicità di probabile identificazione
con tutte le "sue" donne - modelle".
(Dal dialogo intervista di Emma Gravagnuolo)
negli spazi esterni sculture di PAOLO FERRACCI
A cura di Paola Bortolotti
Novembre 1987, ex teatro di Settignano: s'inaugura la prima di una serie di
mostre pensate per far conoscere i collezionisti d'arte a Firenze. Questa
era dedicata agli artisti amati da Carlo Dani, il quale mi aveva affidato la
cura del progetto che metteva a confronto tre generazioni.
Ritrovo in archivio le recensioni e le cartoline-invito: ci sono tanti nomi
di noti maestri e artisti quasi esordienti, e tra loro c'è Paolo Ferracci,
all'epoca giovanissimo scultore appena entrato con una sua opera nella
raccolta Dani. La rassegna si chiamava "L'arte sarà facile", da un famoso
lavoro di Giuseppe Chiari, e la scelta voleva essere un augurio e insieme un
gesto ironico, tra lo scaramantico e il provocatorio (quando mai l'arte è
stata facile?). Paolo ed io ci siamo ritrovati a lavorare insieme anche
l'anno seguente, quando abbiamo allestito la memorabile -per noi -
collettiva tra le macerie delle ex Officine Galileo, uno spazio ormai
storico, che, dodici anni dopo, ancora attende di diventare la sede del
Centro per le arti contemporanee (al plurale) di Firenze (l'arte non è per
niente facile!).
Nel lavoro attuale di Ferracci è rimasta miracolosamente intatta la
freschezza delle forme e oggi vi si evidenzia la chiarezza del progetto che
le ha disegnate. Adesso il materiale privilegiato è il rame - oltre al
ferro, al cemento, e alla terracotta, mai abbandonati - il rame che cambia
pelle e colore, si ossida stando all'aperto e assume le sfumature del
turchese.
I volumi contenuti delle sculture nascono dal loro stesso ritagliarsi nello
spazio, e la loro impronta "vuota", diventa a sua volta una forma, come
l'impronta lasciata da un fossile nella terra.
Il rame è un metallo assai duttile nelle mani di Ferracci che lo piega
secondo linee aguzze e sinuose, che pur essendo geometriche e modulari,
mantengono alla scultura uno stretto rapporto con le forme naturali.
Una rarità , un artista che vuole davvero essere scultore, e Paolo Ferracci
conosce bene i materiali che usa, ha col tempo affinato la sua sensibilitÃ
al tatto e ha concettualmente astratto dal suo mondo di immagini, dei
modelli idealizzati che va negli anni riproponendo con sempre maggiore
sicurezza e autorevolezza.
(Paola Bortolotti)
GALLERIA PARCHITELLI
Via Fra G. Angelico 52 Firenze tel. e fax 055671100
Orario galleria: da martedì a sabato dalle ore 15.30 alle ore 20.00
Le mostre si possono visitare la mattina su appuntamento