Galleria Parchitelli
Firenze
via Fra G. Angelico 52

Nudi Contemporanei
dal 18/5/2000 al 21/5/2000

Segnalato da

Stefania Parchitelli



 
calendario eventi  :: 




18/5/2000

Nudi Contemporanei

Galleria Parchitelli, Firenze

Mostra fotografica di GIORGIA MADIAI. Catalogo a cura di Emma Gravagnuolo. Negli spazi esterni sculture di PAOLO FERRACCI. A cura di Paola Bortolotti. Le figure femminili di Madiai posseggono una sessualità quasi sfacciata, si muovono liberamente davanti all'obiettivo (a ribaltare anche l'idea di "posa" forzata per il soggetto che viene fotografato) sono estremamente comunicative. Ferracci, invece, piega il rame secondo linee aguzze e sinuose, che pur essendo geometriche e modulari, mantengono alla scultura uno stretto rapporto con le forme naturali.


comunicato stampa

Mostra fotografica di GIORGIA MADIAI
Catalogo a cura di Emma Gravagnuolo

"Una delle convenzioni più note sulla fotografia è il volerla ritenere una fredda operazione di "congelamento della realtà", una tecnica dotata di impassibile oggettività, che preleva con precisione chirurgica i rapporti e le relazioni con il mondo.
Uno sguardo distaccato, neutrale, insomma ben lontano dalla spontanea soggettività e dall'idea di genio e sregolatezza, magari più vicino al personaggio dell'artista pittore o scultore. Non è certo il caso di Giorgia Madiai.
Le sue figure femminili posseggono una sessualità quasi sfacciata, si muovono liberamente davanti all'obiettivo (a ribaltare anche l'idea di "posa" forzata per il soggetto che viene fotografato) sono estremamente comunicative.
Rimaniamo catturati, attratti, da queste successioni di immagini fermate dal suo occhio esperto.
Un occhio che osserva con una sensibilità ed una forza davvero unica, e gioca, instaura un rapporto di piena complicità di probabile identificazione con tutte le "sue" donne - modelle".
(Dal dialogo intervista di Emma Gravagnuolo)

negli spazi esterni sculture di PAOLO FERRACCI
A cura di Paola Bortolotti

Novembre 1987, ex teatro di Settignano: s'inaugura la prima di una serie di mostre pensate per far conoscere i collezionisti d'arte a Firenze. Questa era dedicata agli artisti amati da Carlo Dani, il quale mi aveva affidato la cura del progetto che metteva a confronto tre generazioni.
Ritrovo in archivio le recensioni e le cartoline-invito: ci sono tanti nomi di noti maestri e artisti quasi esordienti, e tra loro c'è Paolo Ferracci, all'epoca giovanissimo scultore appena entrato con una sua opera nella raccolta Dani. La rassegna si chiamava "L'arte sarà facile", da un famoso lavoro di Giuseppe Chiari, e la scelta voleva essere un augurio e insieme un gesto ironico, tra lo scaramantico e il provocatorio (quando mai l'arte è stata facile?). Paolo ed io ci siamo ritrovati a lavorare insieme anche l'anno seguente, quando abbiamo allestito la memorabile -per noi - collettiva tra le macerie delle ex Officine Galileo, uno spazio ormai storico, che, dodici anni dopo, ancora attende di diventare la sede del Centro per le arti contemporanee (al plurale) di Firenze (l'arte non è per niente facile!).
Nel lavoro attuale di Ferracci è rimasta miracolosamente intatta la freschezza delle forme e oggi vi si evidenzia la chiarezza del progetto che le ha disegnate. Adesso il materiale privilegiato è il rame - oltre al ferro, al cemento, e alla terracotta, mai abbandonati - il rame che cambia pelle e colore, si ossida stando all'aperto e assume le sfumature del turchese.
I volumi contenuti delle sculture nascono dal loro stesso ritagliarsi nello spazio, e la loro impronta "vuota", diventa a sua volta una forma, come l'impronta lasciata da un fossile nella terra. Il rame è un metallo assai duttile nelle mani di Ferracci che lo piega secondo linee aguzze e sinuose, che pur essendo geometriche e modulari, mantengono alla scultura uno stretto rapporto con le forme naturali. Una rarità, un artista che vuole davvero essere scultore, e Paolo Ferracci conosce bene i materiali che usa, ha col tempo affinato la sua sensibilità al tatto e ha concettualmente astratto dal suo mondo di immagini, dei modelli idealizzati che va negli anni riproponendo con sempre maggiore sicurezza e autorevolezza.
(Paola Bortolotti)

GALLERIA PARCHITELLI
Via Fra G. Angelico 52 Firenze tel. e fax 055671100

Orario galleria: da martedì a sabato dalle ore 15.30 alle ore 20.00
Le mostre si possono visitare la mattina su appuntamento

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