La doppia personale e' la fusione delle tematiche sulle quali i due artisti lavorano da alcuni anni. In entrambi e' presente una comune propensione nel rappresentare sotto forma d'arte, qualcosa che per definizione e' fugace, sfuggevole, inafferrabile.
a cura di Alberto Dambrouso
Domenica 5 dicembre, alle ore 11.30, nella Sala Museo di Villa Rufolo a Ravello, sarà inaugurata la mostra di Maurizio Donzelli (1958 Brescia) e di Antonio Marchetti Lamera (1964 Bergamo), promossa dall’art promoter Bruno Mansi e organizzata da Luigi Mansi, a cura di Alberto Dambrouso.
La doppia personale è la fusione delle tematiche sulle quali i due artisti lavorano da alcuni anni. Sebbene all’apparenza le loro opere sembrino completamente diverse, guardandole con più attenzione si scopriranno molte affinità, e il disegno è il punto di partenza dal quale inizia la loro ricerca. I due artisti, oltre ad avere una stessa provenienza geografica che ha permesso loro un’assidua frequentazione generata poi in una reciproca stima del lavoro, hanno dei punti in comune a livello di ricerca artistica, che questa mostra offre la possibilità di mettere in luce.
Le ombre periferiche dei tralicci industriali disegnati a matita su tela di Marchetti Lamera e i disegni colorati o monocromi all’interno dei “Mirror” (specchi) di Donzelli. “Ombre e specchi, presenze-assenze, entrambi simboli dell’estensione, della proiezione e del rimando dell’immagine oggetto della riflessione - dice il curatore Alberto Dambrouso - sono le rispettive cifre in cui si possono connotare le ricerche dei due artisti.
Trattando tutt’e due di materie rarefatte, apparirà allora evidente come vi sia in entrambi presente una comune propensione nel rappresentare sotto forma d’arte, qualcosa che per definizione è fugace, sfuggevole, inafferrabile come può esserlo appunto l’ombra di un albero al passaggio di una nuvola o l’improvviso apparire di una forma nello specchio che subìto dopo scompare con il sopraggiungere di una nuova condizione ambientale.
Se Donzelli opera a partire dal tessuto organico interiore dell’opera fino a giungere in superficie facendo vibrare e animare attraverso lo specchio il suo contenuto interno, il processo di Marchetti Lamera è inverso, ovvero, partendo da una superficie esterna pellicolare, arriva a condensarla al suo interno grazie ad una pittura sorvegliatissima, composta da successive velature, trasformando così una visione data e certa in qualcosa che può apparire totalmente astratto”.
Info: Ufficio stampa Giovanna Dell’Isola tel. 3393017395
Inaugurazione domenica 5 dicembre 2010 ore 11.30
Sala del Museo Villa Rufolo
piazza Duomo, Ravello (SA)
Apertura tutti i giorni 11 - 15.30
ingresso libero