Per la prima volta insieme un nucleo importante delle sculture dell'artista che cercano di colmare una lacuna della storiografia e ridefinisco un aspetto centrale della vicenda di Modigliani. L'esposizione prende avvio da un pionieristico studio ancora oggi imprescindibile per la conoscenza delle sue sculture, molte delle quali disperse o conservate presso inaccessibili collezioni private. La mostra chiarisce inoltre questioni ancora irrisolte come la sequenza temporale di esecuzione delle opere, o quella del rapporto esistente tra queste ultime e i disegni preparatori, di cui e' esposta un'accurata selezione mirata a cogliere il rapporto tra progetto e realizzazione.
Un progetto ideato e curato da Gabriella Belli, Flavio Fergonzi, Alessandro Del Puppo
Il Mart presenta la mostra “Modigliani scultore”, che dal 18 dicembre 2010 al 27 marzo 2011 offre al grande pubblico internazionale la possibilità di ammirare per la prima volta insieme un nucleo importante delle sculture del grande artista livornese.
Il progetto è stato ideato e curato da Gabriella Belli, Flavio Fergonzi, Alessandro Del Puppo, con il supporto di un comitato scientifico composto da Anna Ceroni, Eike Schmidt, Kenneth Wayne.
Testi in catalogo di Anna Ceroni, Ilaria Cicali, Alessandro Del Puppo, Flavio Fergonzi Brigitte Léal, Eike Schmidt, Kenneth Wayne.
Tra il 1911 e il 1913 Amedeo Modigliani abbandona la pittura e si dedica alla scultura. Sono gli anni in cui l’artista mette a punto un’inedita sintesi fra elementi della tradizione e originali accenti figurativi. Come pochi altri protagonisti delle avanguardie artistiche del ’900, Modigliani coglie le suggestioni della storia e le intreccia con un linguaggio personale. La scultura arcaica, medioevale e rinascimentale, e poi la scoperta dell’arte orientale e tribale, attraverso le ricerche di Picasso e Brancusi, sono per Modigliani uno straordinario campo di riferimenti per l’avvio di un rivoluzionario percorso creativo.
Oggi questi capolavori, relativamente poco conosciuti, sono avvolti da un alone di mistero, fondato sul mito di un’aristocratica separazione tra l’avventura dell’artista e le mode culturali della Parigi del suo tempo. Sorprendentemente, le sculture di Modigliani sono state spesso considerate opere funzionali alla sua ricerca pittorica.
La mostra del Mart colma questa lacuna della storiografia artistica, con l’obiettivo di ridefinire un aspetto centrale della vicenda di Modigliani, che arrivava a definirsi “più scultore che pittore”. Sono opere di una purezza avvolgente, magistrali rappresentazioni di forme enigmatiche, come ha dimostrato Ambrogio Ceroni, lo studioso che per la prima volta, nel 1965, ha ordinato il lavoro di Modigliani scultore.
L’esposizione del Mart prende avvio da questo pionieristico studio, ancora oggi imprescindibile per la conoscenza delle sculture di Modigliani. Ceroni, basandosi su documentazioni inedite, ha identificato un totale di 25 sculture; di queste, oggi solo 15 appartengono a collezioni pubbliche, mentre le restanti sono disperse o conservate presso inaccessibili collezioni private.
La mostra “Modigliani scultore” conferma questa catalogazione, rivista e aggiornata alla luce di nuove testimonianze d’epoca, ma ricostruisce anche la storia della fortuna critica e collezionistica delle opere, specie nel decennio successivo alla morte dell'artista.
Il lavoro del Mart, inoltre, chiarisce questioni ancora irrisolte, come la sequenza temporale di esecuzione delle sculture, e quella del rapporto esistente tra queste ultime e i disegni preparatori ancora esistenti, presenti in mostra con un’accurata selezione mirata a cogliere il rapporto tra progetto e realizzazione.
Modigliani Scultore. La mostra
Affrontare una ricostruzione del lavoro scultoreo di Modigliani appare come una vera e propria sfida. Le sue sculture infatti sono molto poche. Alcune di esse sono rimaste abbozzate o incompiute, o giunte a noi in stato frammentario. Sono disperse in musei e collezioni private di tutto il mondo. I documenti che si hanno a disposizione sono pochissimi; innumerevoli invece i problemi relativi alla datazione, alle fonti e ai modelli, alle vicende espositive e collezionistiche.
Modigliani presentò in vita le sue sculture una volta soltanto, selezionando un gruppo di sette teste per il Salon d'Automne del 1912. Per decenni, dopo la sua morte nel 1920, la sua opera scolpita rimase al margine, rispetto a quella del pittore.
Questa mostra ambisce ad una ricostruzione fedele e attendibile dell'intero percorso di Modigliani scultore, nel tentativo di chiarire e dimostrare, attraverso gli strumenti della moderna filologia visiva, i rapporti che ebbe con gli artisti del suo tempo (da Picasso a Brancusi) e con le passioni e le mode culturali dell'epoca (dal recupero di una rinnovata classicità alle suggestioni per l'arte africana ed orientale), oltre ad approfondire il ruolo dei critici e dei collezionisti, e la ragioni infine del definitivo spettacolare ritorno alla pittura, con i capolavori che, dal 1915 in poi, riprenderanno modelli e stili messi a punto proprio durante gli anni dedicati alla scultura.
Nella prima sezione della mostra, le opere del francese Joseph Antoine Bernard, di Elie Nadelman e del tedesco Wilhelm Lehmbruck documentano l'irradiazione europea di una nuova ricerca scultorea, orientata ad oltrepassare la lezione del modellato di Rodin. I volumi pieni e simmetrici, le superfici lisce e le masse equilibrate di queste teste scultoree appaiono come convincenti precursori del lavoro di Modigliani.
Sul piano tecnico e stilistico, le prime sculture di Modigliani (come la Testa in pietra proveniente dal Centre Pompidou) sono fortemente debitrici della procedura d’intaglio diretto della pietra, che ebbe nell'opera di Costantin Brancusi (qui presente con una delle prime versioni de Il Bacio) un sicuro punto di riferimento, che si prolungò fin negli anni venti, nelle opere di autori vicini al linguaggio cubista come Henri Laurens e Ossip Zdkine. Anziché un'articolazione fluttuante a asimmetrica nello spazio, il blocco in pietra offriva una saldezza architettonica e una uniformità plastica.
Uno snodo cruciale per l'esatta comprensione delle sculture di Modigliani, in particolar modo per le sette teste presentate nel 1912, è il confronto con i disegni. Un'intera sezione della mostra è dedicata alla ricognizione e allo studio su carta delle teste scultoree: sono disegni di volti rigidamente frontali e simmetrici, oppure di profilo, talora associati a motivi architettonici. Questi fogli sono caratterizzati da un segno netto e incisivo, e da alcune suggestioni formali (come l'allungamento del volto, gli occhi a mandorla, la bocca a cilindro) che l'artista aveva tratto da esempi dell'arte tribale e orientale.
Al centro del percorso espositivo è stata pensata una sala dove il confronto tra fonti del passato e suggestioni contemporanee viene giocato con un accostamento di forte impatto: due capolavori di Modigliani, come le teste di Minneapolis e di Washington (mai viste insieme, in Italia) sono presentati a fianco della Battista Sforza di Francesco Laurana: uno dei busti in marmo più celebri del Rinascimento italiano, un modello ineludibile per l'aristocratico distacco e lo sguardo assente del volto.
Al loro fianco, in un deliberato rimescolamento di fonti classiche e moderne, il Busto di donna 1907 di Pablo Picasso, dove si parimenti ritrovano caratteristiche presenti nelle sculture di Modigliani: la sommaria plastica dell'ovale del volto e la sua inespressiva stereometria; i tratti determinati da rigidi, spessi profili; gli occhi vuoti, senza palpebre o pupille.
Una sezione della mostra è quindi dedicata al rapporto intenso e problematico che Modigliani ebbe con i modelli scultorei provenienti da sculture extraeuropee, ed assimilati attraverso lunghe ed appassionate visite ai musei. Una serie di teste in bronzo e in grés provenienti dalle collezioni del Museo Guimet di Parigi, permettono così di documentare la presenza di certe scelte stilistiche di indubbio sapore esotico.
Mentre, grazie alla presenza di due teste modiglianesche di altissima qualità provenienti da Philadelphia e Londra, è possibile ripercorrere un'altra importante vicenda di suggestioni e confronti: quella che vide Modigliani trarre ispirazione da certi modelli delle maschere africane provenienti dal Gabon e dalla Costa d'Avorio (qui documentate da esemplari provenienti dai principali musei europei), per il tipico allungamento dei volti scolpiti e per certi dettagli fisiognomici, condividendo così la passione per l'art nègre comune ad altri artefici del tempo, da Picasso a Brancusi (del quale si presenta il mirabile Adamo ed Eva dal Guggenheim di New York).
Le ultime due sezioni della mostra sono dedicate al progressivo travaso dei motivi messi a punto tra 1910 e 1914 dalla scultura alla pittura. Una ricca sequenza di disegni dedicati al tema della figura femminile stante e a quello della cariatide dimostrano come il lavoro di Modigliani scultore non fu episodico od effimero, bensì lucidamente orientato alla risoluzione di problemi formali e di stile che troveranno compimento con il ritorno alla pittura a partire dal 1915: un momento raccontato nel finale della mostra, con una ricca sequenza di importanti teste ritratto dipinte.
Convegno di studi
per Modigliani Scultore
18 e 19 febbraio sala conferenze del Mart di Rovereto
Il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, organizza un convegno di studi sull'opera scultorea di Amedeo Modigliani. Si tratta di un’occasione di approfondimento di alto livello scientifico, a cui parteciperanno i maggiori studiosi di Modigliani a livello internazionale.
Partecipazione su iscrizione fino ad esaurimento posti si rimanda al link http://is.gd/Lii8pz per i dettagli sul programma.
Il Mart ringrazia:
Provincia autonoma di Trento - Assessorato alla Cultura
Comune di Trento
Comune di Rovereto
In partnership con:
UniCredit
Casa del Vino della Vallagarina
Con il sostegno di:
Takeda Italia Farmaceutici
Partner tecnici:
Cartiere del Garda
Trentino S.p.A.
Per le attività didattiche:
Casse Rurali Trentine
Informazioni e prenotazioni
numero verde 800 397 760
tel. +39 0464 438 887
Per informazioni e prenotazioni visitare il sito: http://www.mart.tn.it/modiglianiscultore
Comunicazione
Responsabile Flavia Fossa Margutti
Ufficio stampa:
Luca Melchionna 0464.454127 cel 320 4303487
Clementina Rizzi 0464.454124 cel. 338 6512683 press@mart.trento.it
Inaugurazione venerdi 17 Dicembre 2010, ore 17-21
Presentazione ufficiale alle 18
Museo di arte moderna e contemporanea - MART
corso Bettini, 43, Rovereto (TN)
Orari: da lunedì a domenica 10.00 - 18.00, ven. 10.00 - 21.00
Aperture festive e straordinarie:
25 dicembre e 1 gennaio 15 – 20
6 dicembre e 6 gennaio 10 – 18
Biglietti
intero: euro 10 - ridotto: euro 7
gratuito fino a 18 anni e sopra i 65
scolaresche: euro 1 per studente
gratuito per gli Amici del Museo