Solo. L'artista indaga esteticamente la condizione dell'essere solo, portando in mostra installazioni site-specific, acquerelli e un polittico in tecnica mista, passando per un omaggio a Joseph Beuys.
Con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti P.P. e C. della Provincia di Caserta.
“Solo”, l’ultimo lavoro di Pietro Montone (Avellino, 1978), nasce da una riflessione introspettiva e delicata sul concetto di “solitudine sostenibile”: la quotidianità d’oggi, orientata sempre più verso alienanti sistemi relazionali high-tech, forza l’uomo in una condizione sociale dov’è d’uopo restare “soli con se stessi”, ma può tale solitudine avere anche il dono salvifico di forgiare l’animo? Amicizie condotte per mezzo di social network, illusioni, autocommiserazione, autoerotismo. Una vita che può essere vissuta in una stanza di pochi metri quadrati, davanti a un PC. Una vita/non vita, trascorsa tra sogni/illusioni e (non)futuro. È nella “perdita delle coordinate dell’identità” che l’artista individua il dramma maggiore: l’annullamento delle relazioni interpersonali. Ne nasce il ritratto di un uomo destinato, per questioni socio-mediatiche, all’alienazione ma, allo stesso tempo, quello di un uomo attivo in un sempre più assiduo e ferrato incontro/confronto con se stesso.
È in tale ottica che si evince dalle opere del giovane artista il lato ammaliante della solitudine: essa stessa diviene frutto di una relazione, quella che s’instaura con se stessi. Il convivere con le proprie mancanze, in questo senso, diviene esercizio d’irrobustimento del corpo e dello spirito.
Mediante la dialettica di un concettualismo minimale, Pietro Montone indaga esteticamente la condizione dell’essere “solo”, portando in mostra installazioni site-specific, acquerelli e un polittico in tecnica mista, passando per un omaggio a Joseph Beuys.
Testi a cura di Luigi Rondinella.
http://www.pietromontone.com/public/
_PIETRO MONTONE (Avellino, 1978); la sua ricerca si caratterizza per la ricchezza d’interessi e la mancanza di uno stile unico come referente espressivo. “Credo che le regole vadano riscritte in continuazione e per questo non m’interessa un linguaggio formale a priori, perché significherebbe negare le risposte autentiche dell’istinto creativo”, afferma l’artista. In questa direzione le opere di Montone sono aperte a tecniche variegate, che corrono dalla pittura alla fotografia, dalla performance al video ecc. Una ricerca volta a indagare le diverse realtà della società e dell’arte, che evoca una quantità di voci che parlano contemporaneamente, producendo un’instabilità del progetto artistico. Tra le principali mostre si ricorda la personale Bacco, Accademia di Belle Arti, Napoli (2001), e la collettiva 13x17 www.padiglioneitalia, a cura di Philippe Daverio, Berengo Studio, Murano (2007), nonché la partecipazione alle fiere Artissima, stand Galleria Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea Napoli, Torino (2006) e MiArt, stand Galleria Studio Legale Caserta, Milano (2006). Della la sua ricca attività curatoriale si fa menzione dei lavori più recenti: Nicola Villa. Mediterraneo urbano. Storie e volti da una città di mare, 1 ottobre-30 novembre, Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea, Napoli (2010) e Christian Breed. Ápeiron (in collaborazione con Marco Tonelli), 18 dicembre-26 marzo 2010, Mimmo Scognamiglio Arte Contemporanea, Napoli (2009). Nel 2004 vince il premio per Il lavoro che cambia, Italia Lavoro SpA, Roma.
_OTTANTUNO nasce nel 2009 ad Aversa, Caserta, come insieme collaborativo di architetti e artisti teso allo svolgimento d’indagini sul “recupero culturale” del territorio. OTTANTUNO riversa in modo eclettico le sue attenzioni sui disagi culturali e territoriali dei contesti antropizzati, elaborando trasversalmente il concetto di “trasformazione”, indagato nelle sue potenzialità compositive ed espressive. OTTANTUNO segmenta la sua struttura in due macro-settori dedicati alla progettazione architettonica e alla promozione del lavoro di artisti campani mediante l’organizzazione di mostre e workshop. Il progetto collettivo OTTANTUNO è fondato dagli architetti Caterina Belardo, Luigi Rondinella, Silvia Tartaglione; la curatela degli eventi artistici è svolta dalla storica dell’arte Lucia Ferrara; l’immagine di OTTANTUNO è curata dal grafico Giacomo Ferrandino.
Vernissage sabato 18 dicembre ore 18.30
Ottantuno Arte/Architettura
via Roma, 249 - Aversa (CE)
Orario: lun-ven 16-19
Ingresso libero