Kaddish. I lavori qui raccolti sono stati realizzati in Polonia nel 2010 e sono il frutto, come sottolinea l'artista stesso, di una riflessione radicale sul tema del dolore, dell'itinerario dell'uomo non soltanto nella sofferenza piu' cieca ma nel completo annientamento e privazione della propria umanita'.
Mercoledì 26 gennaio 2011, alle ore 18, verrà inaugurata a Venezia nella sede di Ikona Gallery in Campo del Ghetto Nuovo 2909 la mostra di Luigi Viola, Kaddish, nell’ambito del programma della Città di Venezia per la ricorrenza del Giorno della Memoria 2011.
In Kaddish Luigi Viola tocca le corde più sensibili della propria poetica, segnando una tappa emblematica del proprio viaggio nella memoria. I lavori qui raccolti sono stati realizzati in Polonia nel 2010 e sono il frutto, come sottolinea l’artista stesso, di una riflessione radicale sul tema del dolore, dell’itinerario dell’uomo non soltanto nella sofferenza più cieca ma nel completo annientamento e privazione della propria umanità, un viaggio inconfrontabile “ai confini dello spirito” ( secondo l’espressione
di Jean Améry ) che, allo stesso tempo, ci permette di accedere alla vastità del sacro, inteso anzitutto come inesausta interrogazione sul senso.”
Quella della Shoah diventa dunque una tematica niente affatto occasionale ma posta al culmine di un sentire umano e poetico che l’affronta come esperienza assolutamente unica, eppure paradigmatica ed universale, in grado di mettere in discussione questioni fondanti che riguardano anzitutto l’autentica possibilità di esperire il significato profondo della propria relazione con il mondo.
Si tratta di un cammino che, interrogando la profondità del Male, si intreccia con le insopprimibili domande dell’uomo, non separabili dal pensiero e dalla funzione dell’arte, se è vero che, fin dall’origine, l’arte si manifesta come segno di congiunzione e di palesamento del divino, come costruzione vera e propria dello spazio del sacro nel mishkan del deserto.
Ne deriva per l’artista la necessità di un’adesione senza limitazioni all’uomo che radicalmente fonda nella propria coscienza e nella pratica dell’arte la prova tangibile del suo patto con D-o e con il mondo, trasformando per questa via l’esperienza stessa del dolore e dell’orrore, di cui si è nutrita la storia, in un immane monumento della memoria, capace di nutrire lo spirito e di mantenere salva la fiamma della testimonianza che illumina il futuro di tutti.
Un’arte intesa come pratica e strumento efficace della memoria dell’uomo, sicchè essa possa continuare a rappresentare per lui una irrinunciabile possibilità di riscatto ed affermazione.
Inaugurazione 26 gennaio ore 18
Ikona Photo Gallery
Campo Di Ghetto Nuovo 2909 (Cannaregio) - Venezia
Tutti i giorni 11-19, chiuso il sabato
Ingresso libero