Last shot. In mostra, una trentina di opere realizzate tra il 2006 e il 2011 ed eseguite ad olio su tela
Last shot. In mostra, una trentina di opere tutte realizzate tra il 2006 e il 2011 ed eseguite ad olio su tela. Con questo ciclo, l'artista prosegue la sua riflessione sulla fotografia e le sue relazioni con la pittura. Come sempre nella sua opera, viene evitato l'equivoco della cosiddetta pittura mediatica, piatta riproposizione di immagini catturate coi media contemporanei e poi rifatte col mezzo pittorico. I propositi di Torre si fanno evidenti: indagare il "fotografico" come anima concettuale delle immagini - mentali prima che visive - che tramite la rilettura che ne fa il mezzo pittorico danno luogo a un inevitabile "spostamento", non solo tecnico ma anche semantico. Questi dipinti e disegni, che documentano un lavoro di oltre tre anni, affrontano stavolta il tema della fotografia indagando il corpo dei suoi strumenti, che diventano i protagonisti. Adesso sono proprio le macchine fotografiche a "posare" e si propongono nel loro essere tanto semplice quanto in realta' complesso. Qualche personaggio e' in posa, come sorpreso nell'atto di reggere la macchina fotografica, imbracciata come un'arma dal potenziale imprevedibile. Gli stessi soggetti si prestano poi anche al piu' classico gioco del repertorio fotografico, il ritratto. Si chiamano Francesco, Andrea, Alessandro, e ci guardano indifferenti da tele di grandi dimensioni, che nel formato vogliono richiamare l'idea dello schermo cinematografico. Accanto alle macchine fotografiche, compaiono altri oggetti che condividono con esse una forte assonanza estetica: pistole, macchine da scrivere, telefoni. A tutti basta un "clic" per svolgere il loro ruolo, drammatico, poetico, erotico, comunque forte e irreversibile. Sono come personaggi ultimi, ma vivi, in attesa e pronti e ripartire per il loro "last shot". Inaugurazione sabato 5 febbraio ore 17.