Real Fiction II Puntata. Gli oggetti al centro dei suoi scatti esprimono concetti e stati d'animo che vanno ben oltre la loro fisicita' ed il loro senso quotidiano; trasmettono tensione ed armonia, conflitto e serenita'.
La rassegna Real Fiction – seconda puntata, che si tiene presso il Teatro Baudi di Selve in contemporanea con la stagione teatrale 2010 - 2011, prosegue con la mostra personale di Andrea Messa, fotografo che nasce e vive a Vigone.
Avvicinatosi al mondo della fotografia per passione da giovanissimo, dopo un breve periodo di “riflessione”, torna ben presto a produrre, sempre alla ricerca di nuove ed affascinanti immagini da catturare. Gli oggetti al centro dei suoi scatti esprimono concetti e stati d’animo che vanno ben oltre la loro fisicità ed il loro senso quotidiano perché trasmettono tensione ed armonia, conflitto e serenità, solitudine e compagnia, malinconia e felicità.
“Si è spesso più liberi quando si hanno dei limiti. Ecco quello che ho subito pensato, cercando di dare un contributo alle fotografie di Andrea Messa. Scrivo poesie e racconti. Non sono un critico d’arte, tanto meno mi occupo di fotografia. Ho conosciuto Andrea attraverso la sua opera. Quale altro miglior biglietto da visita per un fotografo? Mi ha chiesto di farci un pezzo, di raccontare attraverso un altro registro la sue immagini. Di sbirciarci un po’. Di sentirne gli effetti. Lo scrittore prende le parole, le taglia con cura e le cuce con parsimonia, le scava fino a ridurle un torsolo di mela, e ancora le percuote, le declina, le ama tutte. Così ho trascorso questi giorni davanti alle sue fotografie. Intanto avevo le parole con me. In attesa, ho osservato. Ho anche letto, stimolato, alcuni scritti sulla fotografia, ottimi saggi sul percorso che sta affrontando quest'arte sempre giovane e vitale, poi mi sono fermato. Dato un limite. Ho guardato ancora le fotografie. Come può essere attento lo sguardo! Infine, la cura: scrivere poesia che non rubasse lo spazio al suo lavoro, che non sottragga né disturbi, poesia che lasci spazio e infinito. Ho sempre pensato che fare della buona letteratura significhi avere un’identità e riconoscerla, ma senza la presunzione di dettare criteri; per questo mi sono limitato ad accarezzare, con affetto, le belle immagini di Andrea, scrivendo queste poesie inedite che possono, sì, affiancare le immagini ma anche staccarsene, che vogliono semplicemente rendere omaggio e non diventarne uno specchio possibile. Parole che accompagnano l’istante di un immagine ma anche il suo contrario. Solo così mi è sembrato non rubare nulla all’opera di Andrea Messa; come un ospite prudente e curioso ho chiesto permesso, ci sono entrato e forse, ancora, non ne sono uscito.”
inaugurazione venerdì 11 febbraio dalle 18,30 alle 20,30
Teatro Selve
Vicolo del Teatro - Vigone (TO)
Su appuntamento. Lunedi 14 febbraio dalle 19.45 alle 20.30
Ingresso libero