Esposizione straordinaria di reperti archeologici a tema erotico di eta' romana
La piccola esposizione straordinaria di reperti a tema erotico di eta' romana evoca nel titolo quelle raccolte di oggetti che la pruderie dell'800 relegava nei musei in spazi nascosti e di difficile accesso anche per gli studiosi. L'occasione permette di esporre una serie di reperti provenienti dal Piemonte romano non cospicua ma pienamente rivelatrice dei vari aspetti della "sessualita'" antica: da quello cultuale a quello magico e funerario, fino ai piu' ovvi sentimenti della passione d'amore e al piacere di coppia. Di questo e' testimone la diffusione di scene amorose o piu' esplicitamente erotiche anche su oggetti di uso quotidiano come le lucerne - esposte in piu' esemplari provenienti da diversi siti del territorio piemontese - che mostrano un ampio repertorio di scene di symplegma. Gli amuleti fallici, atti a stornare il fascinum, il "malocchio", erano tranquillamente indossati da donne e bambini. Mai fino ad ora esposto al pubblico, viene presentato un frammento di statua di Priapo, recentemente identificato come appartenente alla "Divina galleria", la celebre raccolta cinquecentesca di marmi antichi di Cesare Gonzaga, che affiancato nelle scelte dai principali antiquari del tempo come Girolamo Garimberti, aveva ornato la propria residenza di Mantova e poi di Guastalla con straordinari capolavori di arte classica provenienti soprattutto dal mercato antiquario romano, in parte confluiti nelle collezioni dei Savoia nel 1583. Ideazione e progettazione scientifica Gabriella Panto' con la collaborazione di Patrizia Petitti, visite tematiche a cura degli archeologi del museo, ingresso per due con un solo biglietto. Inaugurazione 11 febbraio ore 18.