Rito rosso. Altre Lotophagie. I lavori in mostra dell'artista bolognese proseguono la serie delle Lotophagie, dove questa volta il rosso, la pigmentazione, introduce uno scarto. Una serie di lavori sulla perdita della memoria.
La Galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Verona presenta, per la prima volta, una personale di Luca Caccioni. La mostra, si
pone in continuità con il lavoro precedente dell’artista bolognese, proseguendo la serie delle Lotophagie. Se la tematica resta
invariata, è la pigmentazione ad introdurre uno scarto, il rosso che invade e pervade le opere in esposizione. Questo ciclo di
lavori, quindi, riprende il tema della memoria, anzi della perdita della stessa.
E’ nel canto IX dell’Odissea che Ulisse racconta
dell’incontro con i Lotofagi, popolazione che cibandosi principalmente di fiori di loto vive in un costante oblìo - [...] “Chiunque l'esca
dilettosa e nuova gustato avea, con le novelle indietro non bramava tornar: colà bramava starsi, e, mangiando del soave loto, la
contrada natìa sbandir dal petto.” [...] - ed è questa sensazione di scomparsa o sospensione del ricordo ciò da cui l’artista trae
ispirazione, dove la pittura diventa gioco mnemonico facendo riaffiorare sulla superficie pittorica aloni, macchie, immagini
sbiadite. Ancora una volta, quindi, le carte stratificate e telate, che in origine erano grandi fondali di scena di opera lirica, vengono
tagliate, ferite e scolorite per far posto ai pigmenti applicati dall’artista con olii di papavero e resine. L’attenzione intellettuale al
tempo di espansione dell’olio genera figure evanescenti, inconcluse, solo evocate. L’immagine diventa ombra di sé, ricordo di
qualcosa che è stato ma che non ne ha più consapevolezza, solo il rosso riappare con una certa insistenza, sicurezza, volontà di
resistere all’oblìo, a non farsi fagocitare dallo spazio circostante che s’increspa sulla carta vecchia e macilenta. A volte è la grafia,
invece, ad intervenire, a salvare dall’abbandono quel che resta di un fiore, di un animale, di una pianta, ancorando l’immagine
sbiadita al foglio per non permetterle di scivolare via dalla superficie in eterno. La scrittura tiene aggrappata la figura alla realtà,
anche se essa stessa è solo memoria di sé, un’idea che non riesce ad avere consistenza ma che si sforza di non perdersi nel nulla.
Nato a Bologna nel 1962, Luca Caccioni frequenta il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti della sua città, diplomandosi in Pittura nel 1985;
nello stesso anno entra nel gruppo A.G.O, dove si occupa di immagine e comunicazione, attività che prosegue nel corso degli anni successivi fino
ad assumere il ruolo di Direttore Artistico e Creativo. A partire dal 1988, intraprende l’attività di insegnamento, quale docente di Pittura alle
Accademie di Palermo e di Brera, e attualmente occupa la Cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le prime significative
esposizioni risalgono all’inizio degli anni Novanta con la partecipazione alla collettiva Nuova officina bolognese presso la Galleria d’Arte Moderna di
Bologna (1990) e con la prima personale alla Galleria Spazia della stessa città (1991). In questi anni si succedono varie mostre personali all’estero
e in Italia, in gallerie quali Gianni Giacobbi di Palma di Majorca (1992), Studio La Città di Verona (1993), Gentili Arte Contemporanea a Firenze e
Giò Marconi di Milano (1993); contemporaneamente, avviene il suo esordio in uno spazio pubblico, presso la Palazzina dei Giardini di Modena
(1993).
Nel 1994 vince il Premio Nazionale di Pittura F.P.Michetti. Nel 1996 e nel 2004 partecipa all'Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma.
Di questi anni è un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero, con personali alla Galeria Alejandro Sales di Barcellona, alla Greene Gallery a
Ginevra (1998) e presso lo “Spazio Aperto” della GAM di Bologna (1998); gli anni successivi vedono ancora mostre personali a Basilea (Galerie
Carzaniga e Ueker, 1999), Milano (galleria Lorenzelli Arte, 2001) e Bologna (Otto Gallery, 2002), oltre alla rappresentazione del suo lavoro in fiere
internazionali d’arte a Basilea, Miami, Colonia, Bruxelles, Francoforte, Zurigo, Parigi. Nel 2004 tiene una personale alla galleria Oredaria Arti
Contemporanee di Roma. Nel 2006 alcune delle sue opere vengono esposte nella mostra collettiva organizzata dal MART di Trento e Rovereto,
dal titolo Per Esempio. Arte contemporanea italiana dalla Collezione Unicredit; sempre nello stesso anno espone Ipnosi, un ciclo di lavori per la
personale alla Otto Gallery di Bologna. Nel 2007 partecipa alla collettiva Aporie della galleria MARCOROSSI artecontemporanea di Milano, dove
nel 2009 si tiene la mostra personale Lotophagie. Del 2010 sono un’altra personale alla galleria Eventinove di Borgomanero (No) e la mostra
collettiva alla Galleria Civica di Modena, intitolata Pagine da un bestiario fantastico. Disegno italiano nel XX e XXI secolo. Le sue opere sono
presenti in collezioni permanenti di Fondazioni e Musei italiani ed esteri.
Immagine: Lotophagie. Pigmenti, olio di papavero su carta e tela, cm 90,0 x 66,0
Inaugurazione sabato 12 febbraio ore 18.30 / 22.00
Marcorossi Artecontemporanea
via Garibaldi, 18/a - Verona
Orari: da martedì a sabato 10.00/12.30 – 15.00/19.00
domenica e festivi su appuntamento