Virtual Snapshot e' un progetto a quattro mani appositamente studiato per gli spazi della galleria. E' costruito mettendo in scena il substrato culturale che anima le ricerche dei due artisti: l'idea che si possano assemblare e incastrare immagini reali e fittizie secondo la meccanica del virtuale, denominatore comune della nostra percezione mediatica della realta'.
a cura di Chiara Canali
ARTRA è lieta di presentare la prima mostra a Milano degli artisti Matteo Antonini (Vigevano,
1984) e Stefano Spera (Monza, 1983), un progetto a quattro mani intitolato Virtual Snapshot
appositamente studiato per gli spazi della galleria.
Diplomati entrambi all’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi congiunta, dal titolo
emblematico “Ricordi dimenticati. La lotta del doppio”, i due giovani artisti hanno voluto
costruire un progetto espositivo mettendo in scena il substrato culturale che anima le loro
ricerche: l’idea che si possa assemblare e incastrare immagini reali e fittizie secondo la
meccanica del virtuale, denominatore comune della nostra percezione mediatica della realtà.
Parafrasando le parole di Jean Baudriallard: “Questa è la storia di un delitto: l’uccisione della
realtà. E dello sterminio di un’illusione: l’illusione vitale, l’illusione radicale del mondo. Il reale
non scompare nell’illusione, è l’illusione che scompare nella realtà integrale”, la mostra di
Antonini e Spera intende presentarsi come una compilation di istantanee (snapshot) rubate alla
quotidianità della vita oppure prelevate alla rete del digitale, in un mix che confluisce in una
nuova dimensione pittorica. Attraverso un’esasperazione della manualità tecnica, che fa il
verso al tentativo del “virtuale” di divenire “reale”, viene così a crearsi all’interno del quadro
una prospettiva sequenziale di istantanee virtuali, dove si sviluppano storie e agiscono
personaggi in una “terra di mezzo” tra realtà e finzione.
Oggetti e situazioni dichiaratamente finte entrano in relazione con il vissuto personale degli
artisti, chiedendo prepotentemente spazio all’interno della bidimensionalità della tela e
innescando un cortocircuito tra l’orizzonte autobiografico e l’illusione fittizia.
Come nella realtà virtuale si crea una più intima connessione tra l’essere umano e le immagini
prodotte dai computer, simulando l’intero complesso dei dati sensoriali che costituiscono
l’esperienza del reale, così in questi “virtual snapshot” si vuole simulare un presente in cui non
è più possibile distinguere il confine tra la verità dell’azione e l’immaginazione di un surrogato
che ricalca le interfacce dei mondi artificiali di Internet (per es. i Videogames o Second Life).
Antonini e Spera, a partire dagli stessi presupposti teorici, hanno riprodotto pittoricamente un
universo di istantanee che combinano e sovrappongono in maniera frammentaria o arbitraria il
b/n offuscato della fotografia (i brandelli della memoria) con il colore iperreale della grafica
computerizzata (i frame del virtuale). L’operazione ha portato alla genesi di un nuovo sistema
integrato che si muove su binari paralleli, capace di riprodurre in vitro le esperienze di spazi
con proporzioni e unità di misura diverse, fondendo più ambienti in uno solo percorribile dalla
fantasia dello spettatore.
Come sostengono gli artisti: “Il mondo della virtuale crea così un doppio, la materia trasmuta
nel digitale, la città si trasforma continuamente in un immenso videogame e noi siamo
chiamati ad interagire con i ‘mostri del reale’”.
Chiara Canali
Inaugurazione lunedì 21 febbraio 2011
Artra
via Burlamacchi, 1 20135 Milano
mart-sab 10.30-13 e 15-19
ingresso libero