I Don't Need Enemies. Mario lavora sull'alterazione ironica dell'immagine e sul riutilizzo dei materiali affrontando temi caldi legati alla societa' contemporanea ed alla sua decadenza. A cura di Enrico Centonze.
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a cura di Enrico Centonze e Mario Consiglio
Il lavoro di Mario Consiglio si concentra sull’Italia di oggi: quella che va a rotoli e si trasforma in svastica, quella che perde pezzi e abitanti; uno spazio centrifugo che inghiotte e rigetta tutto rischiando di perdersi nel vuoto.
Mario lavora sull’alterazione ironica dell’immagine e sul riutilizzo dei materiali affrontando temi caldi legati alla società contemporanea ed alla sua decadenza. È una ricerca sulla libertà della forma e dell’espressione che rompe lo schema dell’arte accomodante e da salotto. La sua maniera di comunicare è forte e diretta come un pugno nello stomaco. Il tema è l’Italia oggi, presentata attraverso i suoi vizi ed i suoi peccati. Una nazione bloccata, o meglio imbambolata, davanti ad un simpatico padrone che continua a lanciare la palla sapendo che qualche cane la riporterà indietro. L’Italia guarda la palla, la trova sexy e rassicurante. Quando non sai più chi sei, la palla può darti un’identità ed un obiettivo, basta seguirla e diventerà il tuo target.
Anche Mario Consiglio ha seguito per alcuni anni il target, anzi ne ha prodotti di pregevoli e li ha inseriti con successo nel sistema dell’arte contemporanea italiana. Qualche anno fa si è trasferito a Berlino. Visti da un’altra traiettoria i target si deformano e si coglie meglio tutto ciò che li circonda.
Il target preferito dagli italiani è la TV, un contenitore che genera vuoti interiori. Da qui vengono i nemici di Mario Consiglio. Ma il nemico in questo caso non è una persona, non ha corpo ma abita in tanti corpi e si insua nella vita quotidiana. L’indolenza, il disinteresse generalizzato, il tirare a campare nell’attesa di tempi migliori, lo zapping trasformato in stile di vita. Sono questi i nemici di cui nessuno avrebbe bisogno. Sono questi i tratti principali di un’Italia che gira a vuoto, come una pedalata in una bicicletta senza catena, come un pesce che si crede libero ma vive in un aquario, come un sasso incollato ad una fionda, un continuo coitus interruptus. È un male contagioso e pericoloso perchè non lascia respiro ma fa stare particolarmente bene.
I problemi e le difficoltà di un popolo sono più semplici da definire se visti dalla giusta distanza. Quel che manca in questi casi è l’azione. Così gli espatriati si trasformano in una popolazione di eschimesi in esilio, scuri in volto ed armati di tutto punto per riconquistare il proprio territorio, ma in fin dei conti bloccati dentro l’ennesimo contenitore dal quale osservare impotenti il decadimento di una nazione.
Mario Consiglio (1968, Maglie, LE) vive e lavora tra Berlino e Perugia. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Urbino, insegna Metodologia e tecnologia dei nuovi materiali all’Accademia di Belle Arti di Perugia. Ha collaborato con diverse gallerie e istituzioni in Italia e all’Estero. Mostre personali recenti: Tutti gli Insetti Vengono da un Altro Pianeta, Macro, Roma, 2009 e Galleria Villena, Havana (CU), 2008; Spariamo. Bang, Diventiamo Invisibili, Galleria Seno+Studio Visconti, Milano, 2008; Cage, Carbone.to, Torino, 2006; Rinks and Targets, Trolley Gallery, Londra, 2006. Principali mostre collettive: Made in Filandia, Pieve a Presciano (AR), 2010; Vivere Country, Grimmuseum, Berlino, 2010; Everybody Lears from Disasters, Villa Elisabeth, Berlino, 2010; Migrazioni, Rain Gallery 798 Art District, Beijing, 2008; Don’t Stop me Now. The Body Beyond the Death, Trolley Gallery, Londra, 2008; Videominuto, Museo Pecci, Prato, 2005; Clip.it, Fondazione Sandretto, Torino + Accademia Britannica, Roma + Gay Salace, Rotterdam + Prague Biennal, Praga, 2005; Designing the High Line, Gran Central Terminal, New York, 2003.
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Grimmuseum presents the first Mario Consiglio solo show in Berlin, curated by Enrico Centonze e Mario Margani.
Today Mario Consiglio’s target is Italy, the one that comes a cropper and rolls and turns into a swastika, the one that loses pieces as well as people. A centrifuging space swallowing up and rejecting everything, risking to get lost into void.
Mario Consiglio works on the ironic and desecrating alteration of pictures and icons, reusing materials, approaching the decadence of contemporary society. His artistic research breaks the accommodating art system and states the freedom of shape and expression. His communication is strong and direct like a punch in the stomach. The topic is Italy nowadays, introduced through his vices and sins. A country stunned and stucked before a funny master who keeps on throwing the ball and knows there will always be a dog who will fetch it. Italy stares at this ball and finds it sexy and reassuring. When you don’t know who you are, the ball can provide an identity and mission. It will become your target. Mario Consiglio has followed this target. He has produced valuable targets indeed and successfully introduced them into the art market. Two years ago he moved to Berlin. His targets seems to be deformed by this new point of view and nowadays Consiglio can better analyse what it’s going on in the surroundings of the target.
People’s identity has faded away into the television - italians favourite target. Mario’s enemies come out from this void-multiplier box. Nevertheless these enemies have no body, yet they live in many and creep into everyday life. They are called indolence, indifference, getting along waiting for better times, zapping as a way of life. Nobody needs these enemies. However these are some of the main features of a ‘running on empty’ Italy: riding on bike without chain, a fish which feels free in an aquarium, a stone pasted to a sling, a neverending coitus interruptus. It’s a contagious and dangerous diease because it makes one feel good.
The People’s troubles are easier to detect from a proper distance, but therefore makes it harder to react. Because of this distance a huge quantity of emigrants turned into an Eskimos exiled army, faces as black as a thunder, armed to the teeth to retake their land and will fail their mission. Here came the ‘n’th box from which they can only witness and watch italian decadence impotently.
Mario Consiglio (1968, Maglie, Italy) lives and works between Berlin and Perugia. He graduated at the Urbino Fine Arts Academy. He teachs New materials methodology and technology at the Perugia Fine Arts Academy and works with many italian and international galleries and istitutions. Main solo show: Tutti gli Insetti Vengono da un Altro Pianeta, Macro, Rome, 2009 and Villena Gallery, Havana (CU), 2008; Spariamo. Bang, Diventiamo Invisibili, Seno Gallery+Studio Visconti, Milan, 2008; Cage, Carbone.to, Turin, 2006; Rinks and Targets, Trolley Gallery, London, 2006. Main group shows: Made in Filandia, Pieve a Presciano (AR), 2010; Vivere Country, Grimmuseum, Berlin, 2010; Everybody Learns from Disasters, Villa Elisabeth, Berlin, 2010; Migrazioni, Rain Gallery 798 Art District, Beijing, 2008; Don’t Stop me Now. The Body Beyond the Death, Trolley Gallery, London, 2008; Videominuto, Pecci Museum, Prato (IT), 2005; Clip.it, Sandretto Foundation, Turin + British Academy, Rome + Gay Salace, Rotterdam + Prague Biennal, Prague, 2005; Designing the High Line, Gran Central Terminal, New York, 2003.
UFFICIO STAMPA per l’Italia: Ambra Nepi Comunicazione
via dei Benci 23 Firenze Tel. 055 244217 - 2021485 cell. 348/6543173 e-mail: info@ambranepicomunicazione.it
Inaugurazione 3 marzo 2010, ore 19
Grimmuseum
Fichte Strasse, 2 (Kreuzberg) - Berlin
Apertura: Lunedì – Domenica 14.00-19.00
Ingresso libero