L'artista gioca con le sue opere su un rapporto dialettico tra mito, poesia e storia. Il colore nella sua pittura e' energia che si fa spazio e ogni segno diventa un evento unico.
a cura di Assunta Cuozzo
in memoria di Giuseppe Mazzariol
Accanto alla più attuale strategia di un’arte che offre la scena ad artisti che della provocazione fanno il loro principale mezzo espressivo, esiste ancora un altro tipo di arte, quello che si fonda sulla qualità delle idee, sullo studio, sull’importanza della tecnica e sulla freschezza della realizzazione.
Paola Volpato gioca con le sue opere su un rapporto dialettico di grande vitalità tra mito, poesia e storia. Questi elementi sono costitutivi della più profonda natura di cui si compongono le linee e i segni del suo linguaggio.
Il mito è il tema primitivo che viene ripreso in epoche successive per conferirgli un valore universale che si riempie della cultura della storia che avanza, questo aspetto del mito è la materia dell’arte che porta fuori dalla semplice narrazione storica utilizzando il simbolo, che in realtà recupera il progetto di un’arte completa fatta anche di poesia e introduce il significato quale fondamento dell’arte stessa.
L’artista possiede una grande conoscenza delle varie tecniche pittoriche, manipola i materiali, i colori con una padronanza in un lungo percorso di ricerca e sperimentazione, creando composizioni di grande respiro in un equilibrio di sentimenti e passioni affidata ad una invenzione di forme, avvicinamenti cromatici a tessiture geometriche di poetica razionalità.
Il colore nella sua pittura è energia che si fa spazio, porta con sé la concretezza delle forme per cui ogni segno diventa un evento unico.
Il ciclo dei fiori è una tematica che sembra quasi quella di un genere, un genere assai misurato, con una felicità inventiva, e con una fragranza di materia pittorica che la pervade in modo emozionalmente straordinario.
Nuove armonie cromatiche create da magnetismi luminosi agenti nella visione, un colore inteso come tensione e vibrazione quasi una frequenza del suono, combinazioni di assonanze e dissonanze, un riferimento costante ed affine alle note altissime della poesia di Emily Dickinson cui Paola ricorre per dare il nome alle sue opere ..
E’ interessante la qualità di pensiero che Volpato ha con la sua pittura ed ha portato attraverso la sua pittura, là dove la volontà di mettere in essere l’opera è ancora un modo di rendere disincantato il linguaggio e trovare, al di là dei linguaggi della vita comune, la verità di quella poesia che certamente è ancora un orizzonte aperto.
Assunta Cuozzo
febbraio 2011
Inaugurazione 5 Marzo 2011, ore 19
Galleria delle Cornici
via Sandro Gallo 49/c Lido di Venezia,
apertura tutti i giorni: 10,30-12,30 / 17,30 -19,30
ingresso libero