Colori. Sobrieta' e rigore sono la cifra di questo artista e sono centrali nel suo lavoro. Tant'e' che la sapiente scrittura attraverso l'arte del cucito, con la quale il maestro interviene sul piano, ne e' una sottolineatura ulteriore.
“Solitario e in ascolto, come oggi è necessario essere, se si creda di poter testimoniare, ancora, da artisti questi nostri tempi, Poiaghi non rinuncia alla propria contemporaneità. Eppure pare venga da lontano a questo incontro, come da un lungo viaggio.
Bisognerà essere attenti e avvicinarsi alla sua opera con garbo, la ricerca attuale sfida il fruitore frettoloso, si sottrae ad un ricevente incauto.
Gli ultimi lavori, immacolati e soffici, trapunti di scrittura, richiedono una giusta messa a fuoco, un'acutezza della vista, poiché il bianco, questa particolare scelta emotiva, crea una subitanea distanza.
Il candore, oggi soprattutto, desta imbarazzo, disorienta. Anche perché non è un colore, è un luogo che appartiene all'interiorità, alla mente. Dimensioni ormai desuete al comportamento di questa società in vetrina; cosizzata? o forse questo è un termine obsoleto, decaduto, in specie per l'estetica.
L'opera di Poiaghi non può essere facilmente consumata.
Sobrietà e rigore sono la cifra di questo artista e sono centrali nel suo lavoro. Tant'è che la sapiente scrittura attraverso l'arte del cucito, con la quale il maestro interviene sul piano, ne è una sottolineatura ulteriore. Cucire è legare, tenere legate insieme le cose, in una paziente e accorta dedizione, che è anche misura del tempo, regola di vita.”
Maria Virginia Cardi
Galleria AMArte
Via Baccarini, 20 (Biblioteca Classense) - Ravenna
lun-ven 15.30-19.30 sab 10.00-12.30 e 15.30-19.30 dom 15.30-19.30