Derek Maria Francesco Di Fabio
Ka hi ki. Prima personale dell'artista. "Un uomo si sveglia di notte e comincia a camminare per la stanza. Lo inquieta la possibilita' di abitare il corpo di un estraneo. Riuscire a sentire e far muovere uno sconosciuto dall'interno. Essere un intruso ma in realta' pensare che forse era lui che doveva essere. Doveva essere il posto giusto".
a cura di Martin Marcello
Un uomo si sveglia di notte e comincia a camminare per la stanza. Lo inquieta la possibilità di abitare il corpo di un estraneo. Riuscire a sentire e far muovere uno sconosciuto dall'interno. Essere un intruso ma in realtà pensare che forse era lui che doveva essere.
Doveva essere il posto giusto.
Si chiede quale sia il posto giusto. Quello in cui sta comodo, quello in cui sta caldo. Quello che riesce a comandare o semplicemente q...uello che gli è stato affidato.
Guarda fuori, proprio mentre da fuori un altro uomo guarda dentro.
È il suo corpo il luogo ideale e non si distingue più dalla camera, diventano un unico spazio astrale con delle tende fiorate che non sono altro che le sue palpebre viste dall'interno della sua testa.
Ed ecco che durante questa veglia allucinata i fiori crescono e si seccano ricoprendo l’ambiente della sua mente.
Immaginiamoci questa stanza fiorita che è contemporaneamente un corpo umano e un luogo reale con i pavimenti di legno.
La confusione dell'uomo che si trova nella situazione di vedere moltiplicati i suoi punti di vista lo porta a desiderare un ordine spaziale e a definirne le coordinate.
La fioritura è stellare e l'orientamento si può ritrovare grazie alle direzioni indicate da immagini e sculture.
Ritratti di uomini misteriosi, personaggi di una storia che deve ancora essere scritta.
Indizi che si ritrovano modellando la terra e i colori dei dipinti antichi.
Sono reliquie ma contemporaneamente delle premonizioni oniriche.
Paradossalmente l'uomo ritrova la percezione del reale attraverso uno sfasamento temporale dell'ambiente dove il passato, il presente e il futuro convivono donando agli oggetti l'aspetto di aver fatto un lungo viaggio attraverso il tempo, fossili consumati perchè provengono da un futuro molto lontano.
Così l’uomo si vede già vecchio ancor prima di essere nato e in lui cresce il desiderio di vivere riempiendo lo spazio presente.
Una stanza che contiene un uomo che contiene una stanza interiore.
Alice Mandelli
Ka hi ki è la prima mostra personale dell'artista Michele Gabriele da Lucie Fontaine, a Milano e in assoluto.
Lucie Fontaine
via larga, 6 - Milano
Tutti i venerdi 18-20
Ingresso libero