L'artista, facendo riferimento alle norme della geometria, con una pittura simbolica ed essenziale, induce lo spettatore a soffermarsi nello spazio metafisico generato dalle sue opere. Le forme geometriche, realizzate con grande rigore tecnico e formale, i colori terrosi e silenziosi determinano un'armonia di forme e sensazioni intense, obbligando al raccoglimento tra luce e oscurita'.
Quando Marco Tirelli (Roma 1956) apparve negli anni 80 sulla scena
artistica, stabilì un contatto con una significativa tradizione italiana di
arte geometrica e di ritorno alle origini.
L'artista, facendo riferimento
alle norme della geometria, con una pittura simbolica ed essenziale, induce
lo spettatore a soffermarsi nello spazio metafisico generato dalle sue
opere.
Le forme geometriche, realizzate con grande rigore tecnico e formale,
i colori terrosi e silenziosi determinano un'armonia di forme e sensazioni
intense, obbligando al raccoglimento tra luce e oscurità .
Tirelli accosta
singoli "motivi" uno all'altro, in modo che ciascuno diventi parte
funzionale di un collettivo a più voci che si impone allo spazio come un
tutt'uno. Questa preziosa monografia racconta il percorso creativo
dell'artista, che attualmente vive a Spoleto (nel centro d'Italia), degli
ultimi vent'anni.
Nell'immagine:'Senza titolo', polittico, 1997
catalogo Charta
Bergamo, Galleria Fumagalli  15 febbraio / 22 marzo 2003
Bologna, Villa Delle Rose - dal 10 aprile
Darmstadt, Institut Mathildenhofe