Press Galleria Riccardo Crespi
Prima personale in Italia dell'artista israeliana. La mostra si snoda sui tre livelli della galleria: al primo piano disegni e collage mentre nel mezzanino e al piano inferiore lo spettatore si trova immerso in un ambiente che fa della luce sua materia d'elezione.
a cura di Gabi Scardi
Il titolo, Leave the little light on when I’m coming back home at night (una breve canzonetta
scritta dall’artista), evoca con levità l’ingresso in un immaginario di natura magico - evocativa.
Il percorso espositivo si snoda in un flusso organico sui tre livelli della galleria. Tutti i sensi ne
vengono sollecitati: la vista in primis che è chiamata a soffermarsi sugli enigmatici disegni e
collage al primo piano (eseguiti con diversi materiali: olio, grafite, sabbia, gesso, china..).
Il segno grafico di Keinan sgorga spontaneo in qualche angolo del foglio senza conoscere dove
andrà a finire, affiora dalle viscere, scevro da ogni progettualità. Il limite tra realtà e illusione
latita tra la semplicità dei soggetti rappresentati (uccellini che compongono l’anamorfosi di
corolla di un fiore, una figura femminile sdraiata che si sdoppia come un battito d’ali di farfalla)
e l’evocazione di un mondo extra-ordinario, misterioso.
Una scultura-giradischi, The black river (2010), suona, con lo scorrere dell’acqua, una musica oscura,
alleggerita solo dalla presenza di una piuma.
Il mezzanino e il piano inferiore immergono lo spettatore in un ambiente fantastico che fa della
luce, o della sua assenza, sua materia d’elezione. Una montagna si staglia nera sulla parete in
una campitura satura. Ogni riflesso è inghiottito, ma sulla cima avviene qualcosa d’inaspettato,
quasi si trattasse di un palcoscenico naturale sul quale frammenti video riescono a comporsi in
una sequenza antinarrativa che avvolge, chi assiste al suo manifestarsi, in un’esperienza
dall’iconografia divina.
La luce è l’ingrediente chiamato ad animare lo spazio “altro” creato dall’artista in un continuo
sconfinamento con il disegno, capace di trasfigurare il reale e creare quasi un imbarazzo tattile
nei confronti di chi vi si avvicina. Essa si sprigiona dall’alto, dal basso di una scatola di
cartone, all’altezza stessa di un rametto disegnato sul muro con l’intento di infiammarlo.
L’opera di Keinan si presenta come una moderna mitologia che richiede di abbandonare lo
sguardo analitico lasciandosi stupire e suggestionare dalla magia di ciò che ci circonda.
Talia Keinan è nata in Israele nel 1978. Vive e lavora a Tel Aviv.
Mostre personali: 2010 “Last watch”, Noga Gallery, Tel Aviv, Israele 2010 "The mountain and the shivering
fact" Goch Museum, Goch, Germania 2008 Tel Aviv Museum of Art, Tel Aviv, Israele 2007 House trip the
“Sonderaustellung” of Art Forum, Berlino, Germania 2006 Art 37 Basel, Art Statements, Basilea, Svizzera
2004 “Walking distance”, Noga Gallery, Tel Aviv, Israele 2003 Herzliya Museum for Contemporary Art,
Herzliya, Israele.
Mostre collettive: 2010 ”Natura e destino”, Galleria Riccardo Crespi, Milano, Italia 2009 "Zulu" Nahum
Gutman Museum Tel Aviv, Israele 2009 "Mind the cracks!" collages from the museum and other collection,
Tel Aviv Museum, Israele 2008 ”Neues Sehen” - Young Israeli Art ,Brema, Germania 2008 "Private
Landscape" Washington, U.S.A. 2006 “Inside-Out: Contemporary Artists from Israel”, Museum MARCO,
Vigo, Spagna 2006 “Fatamorgana”, Haifa Museum, Haifa, Israele.
Inaugurazione: 14 aprile 2011 ore 18.30
Riccardo Crespi
via Mellerio n° 1, Milano
Orari: da lunedì a sabato, 11 - 13 e 15 - 19.30.
Ingresso libero