Palazzo Comunale
Fiesole (FI)
piazza Mino da Fiesole, 26
055 055055
WEB
Isole del pensiero
dal 14/4/2011 al 18/6/2011
tutti i giorni 10 - 19
055 5961293
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Studio Esseci




 
calendario eventi  :: 




14/4/2011

Isole del pensiero

Palazzo Comunale, Fiesole (FI)

Bocklin, de Chirico, Nunziante. In mostra un percorso sull'enorme influenza che l'opera di Arnold Bocklin esercito' su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a Rene' Magritte, da Max Ernst a Salvador Dali'. Di Bocklin sono presenti in mostra 4 opere che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nell'Isola dei morti.


comunicato stampa

a cura di Giovanni Faccenda

Böcklin, de Chirico, Nunziante. Tre artisti connessi da una linea ideale intessuta di comunanze di temi, espressioni, sensibilità. Un percorso lungo quanto i 130 anni che separano la prima edizione dell’Isola dei morti dai lavori più recenti di Nunziante. Passando per de Chirico, qui assunto come esempio, alto e rarefatto, dell’enorme influenza che l’opera di Arnold Böcklin riverberò su molti importanti artisti del Novecento europeo: da Edvard Munch a René Magritte, da Max Ernst a Salvador Dalí, tra i tanti.

“Isole del pensiero. Böcklin, de Chirico, Nunziante”, afferma Giovanni Faccenda che della mostra è il curatore, cade nel centodecimo anniversario della morte di Böcklin, avvenuta in quella stessa Fiesole che oggi ospita la rassegna. Non intendiamo mettere a confronto i tre autori cui la mostra è intitolata, piuttosto documentare una ideale convergenza intellettuale fra i tre protagonisti, lungo una linea di continuità fra modernità e contemporaneità. Una linea, cui è estraneo qualsiasi concetto di “discepolato” e nella quale emergono senz’altro più numerose le differenze delle affinità fra Böcklin, de Chirico e Nunziante. Ciascuno, peraltro, viaggiatore isolato, in epoche diverse, nel misterioso ed intrigante universo della metafisica.»

Di Arnold Böcklin saranno presenti quattro opere: Villa am Meer – Villa sul mare (1892-93), Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo (1897), Die Kapelle – La cappella, 1898, e l’ultima, incompiuta, Pan im Kinderreigen – Pan fra i bambini in girotondo, dipinta dal grande svizzero, poco prima di morire, nella sua Villa Bellagio. Sono lavori che richiamano le atmosfere oniriche popolate di architetture classiche, simbolismi, allegorie e quel richiamo ossessivo alla morte che arriva a livelli sublimi nella inarrivabile Isola dei morti, oggi considerato il quadro più famoso al mondo. Un’opera di cui permangono 4 delle 5 versioni dipinte dall’autore (la quarta versione è stata distrutta, si dice, durante un bombardamento nel corso del secondo conflitto mondiale), tutte considerate “inamovibili” dai musei che ne sono i fortunati possessori. L’isola dei morti divenne prestissimo un’opera feticcio. Hitler - che acquisto la terza versione - non se ne separò sino alla morte; Lenin ne volle una copia così come d’Annunzio: tutti contagiati da quella febbre böckliniana che colpì e continua a colpire chi cerca di far propri i segreti di questa isola popolata da tenebrosi cipressi.

Quanto grande sia il debito nei confronti di Böcklin maturato da vari protagonisti del Novecento, lo testimonia, in Italia, soprattutto de Chirico, e non soltanto nei due periodi che sappiamo informati ad un eloquente stile böckliniano. Del primo, tra il 1909 e il 1910, la mostra propone forse il massimo capolavoro, La passeggiata-Il tempio di Apollo a Delfi, del 1910, appunto. Ma anche tutto il periodo romantico, tra l’inizio degli anni Quaranta e la prima metà del decennio successivo, ci mostra un Pictor Optimus ancora evidentemente attratto da Böcklin. Com’è testimoniato in mostra dal Castello di Rapallo (1947-48), Cavaliere con cane (1948), Vita silente con marina (1950), I romani in Britannia (1953).

Decisiva, in quella che si configura ad oggi come la più alta stagione creativa di Nunziante, è la visita che egli fece la scorsa primavera a Villa Bellagio, estrema dimora del pittore svizzero sul crinale tra Fiesole e San Domenico. Senza una simile opportunità, non avremmo mai visto, forse, tante pregevoli pitture: Laggiù dove tutto è possibile, Accadde un mattino, Attesa, Il volo di Pindaro, L’alba vinceva l’ora mattutina… E, naturalmente, le versioni – personalissime – di Prometeo e de La partenza degli Argonauti: «isole del pensiero», anch’esse, sulle rotte di un pittore deciso a salpare alla volta di misteriosi mari, nei quali si era svolto parte dell’itinerario metafisico di Böcklin, prima, e poi di de Chirico.

Info: tel. 055 5961293
infomusei@comune.fiesole.fi.it
www.museidifiesole.it

Catalogo: Electa, a cura di Giovanni Faccenda con interventi di Hans Holenweg e Paolo Parrini.

Immagine: Arnold Böcklin: Flötender Pan – Pan che suona lo zufolo 1897, Olio su tela, cm 60x50

Ufficio Stampa: Studio Esseci, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net

Ufficio stampa Electa , Enrica Steffenini tel. 02 21563433 elestamp@mondadori.it

Vernice per la Stampa Venerdi' 15 aprile ore 12
Fiesole, Sala del Basolato di Palazzo Comunale

Palazzo Comunale, Sala del Basolato
Orario: 10 - 19 tutti i giorni
Ingresso: interi 5 euro, ridotti: 3 euro; ingresso cumulativo per tutti i musei di Fiesole: 12 euro.
Acquisto biglietti: presso la biglietteria di via Portigiani1, Fiesole.

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