Passaggio a nordest. Vecchi dagherrotipi, fotorgafie d'epoca, brandelli di manoscritti si sottraggono a un'inevitabile distruzione.
E' un viaggio nel tempo e nei ricordi quello che Cinzio Cavallarin propone in “Passaggio a Nord Est”. Un continuo altalenarsi di formale ed informale in cui oggetti d'uso comune si sottraggono all'inevitabile distruzione per dotarsi di nuova vita e senso d'essere. Nato a Chioggia e residente a Prato, uno dei massimi esponenti dell'arte povera italiana presenta la sua ultima produzione a La Fortezza di Gradisca d'Isonzo. La personale si inaugurerà nei locali di Via Ciotti alle 18.30 di Sabato 30 Aprile 2011 e rimarrà aperta al pubblico fino al 17 Maggio successivo con i seguenti orari: Giovedì, Venerdì e Sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 19.30; Domenica dalle 10.00 alle 12.30.
Vi è un aspetto ambivalente, nella pittura di Cavallarin: da una parte il simbolo, attraverso cui ci si addentra nelle sue porte-icone come in un mondo di suggestioni decorative; dall'altra, l'espressione di una venezianità latente che le sue radici biografiche fanno esplodere su tela a mezzo di colori e materiali. Sono, questi, i merletti che ricordano Burano, o piuttosto i legni che strizzano l'occhio agli “squeri” di Chioggia. Essi instaurano tra loro un colloquio formale ed intimo che risponde agli echi più profondi dei suoi sentimenti e delle sue malinconie. Si spiegano così i bianchi su bianchi e i geroglifici intensi di un'arte dell'anima al contempo informale e liricamente espressionista. Un' arte che rimane, però, soprattutto arte povera, dove vecchi dagherrotipi, foto d'epoca, brandelli di secolari manoscritti si sottraggono ad inevitabile distruzione per incastonarsi nel magma di pigmenti accesi di utopia positiva. Ne nascono immagini che sembrano alludere alla perduta armonia delle cose, o magari puntare l'indice sulla generale indifferenza nei confronti di quel che è stato, e che pur ci ha condotti dove siamo. Quasi ad accusare, insomma, un mondo troppo preso a correre per apprezzare istanti di poesia.
Cinzio Cavallarin è nato a Chioggia (Venezia) ma da molti anni, ormai, vive e lavora a Prato. Lungo e fortunato risulta essere il suo percorso artistico: frequentando la fabbrica di terrecotte Felici a Figline di Prato ha avuto sin da giovanissimo la possibilità di entrare in contatto con affermati artisti, quali ad esempio Alberto Burri. Dal 1976 ha esposto in prestigiose gallerie italiane ed estere. Sue opere si trovano, inoltre, in permanenza in svariati musei di Prato, Teramo e Brescia.
Ilaria Dot
Ufficio Stampa Galleria La Fortezza
Inaugurazione 30 aprile ore 18.30
Galleria La fortezza
via Ciotti, 25 - Gradisca d'Isonzo (GO)
orari:giovedì, venerdì, sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.30 domenica dalle 10.00 alle 12.30
Ingresso libero