Il progetto Monitor, a cura di Paola Capata e Maria Egizia Fiaschetti, prosegue il suo ciclo espositivo con una personale di Shaghayegh Sharafi, artista di origine iraniana da diversi anni in Italia.
Shaghayegh Sharafi "Arriva la nuvola, madre se ne va..."
Curatori: Paola Capata_Maria Egizia Fiaschetti
Inaugurazione: sabato 23 novembre 2002
Orari: lun_sab 17_20 fino al 7 dicembre 2002
Il progetto MONITOR, a cura di Paola Capata e Maria Egizia Fiaschetti, prosegue il suo ciclo espositivo con una personale di Shaghayegh Sharafi, artista di origine iraniana da diversi anni in Italia. La familiarità con il video, che caratterizza da sempre il suo lavoro, la vede tra le figure più interessanti del panorama artistico attuale. L'uso fresco e spontaneo della tecnologia conferisce alle sue opere un'impronta di decisa originalità , giocata sulla sapiente alchimia di tradizione e innovazione, al confine tra realtà e ricordo.
Per lo spazio OPERATORI CULTURALI FLAMINIA 58, l'artista ha ideato un'opera inedita dal titolo: "...ARRIVA LA NUVOLA, MADRE SE NE VA...", che inaugurerà Sabato 23 Novembre. Nel cortile esterno, all'ombra di un fico secolare, tra gli arbusti e i rampicanti, Shaghayegh Sharafi rianima la fontana vuota, riempiendola d'acqua e pesci rossi: una nota di vita, colore, movimento. Ristagna, a pelo d'acqua, un abito di adolescente, uno sprazzo di memoria affiorato dalle profondità dell'esistenza, che tutto travolge e risucchia nel suo flusso inarrestabile. L'immagine si richiama alla frase contenuta nel titolo, estrapolata da un testo per bambini in Iraniano.
La nuvola getta un'ombra sull'innocenza infantile, offuscata dalla transitorietà dell'attimo che fugge. La vasca rappresenta un elemento ricorrente nel lavoro dell'artista: la sua forma quadrata, dall'assetto stabile e sicuro, si contrappone alla dinamica circolare e vorticosa dell'acqua. Al tempo stesso, la sua capienza vuota corrisponde a una pausa, necessaria a riavvolgere il nastro del ricordo, per riviverlo concretamente nella dimensione del tempo psichico, tra la suggestione del sogno e lo scintillio della coscienza.
Un suono quasi impercettibile, la cui sorgente rimane nascosta, sparge un lamento nell'aria, che accentua la sensazione di sofferenza comune alle diverse fasi della vita. Oltre la soglia, le pareti dello spazio espositivo accolgono una serie di disegni su carta: appunti annotati sulle pagine di un diario, frasi cancellate, segni rapidi e febbrili. Il disegno inteso come strumento di ricerca, al pari di altri mezzi espressivi. La sua materia, versatile alle molteplici sfumature, produce immagini che si dissolvono sotto lo sguardo, transeunti e fugaci come il riflesso del vestito sull'acqua, proiettato nell'ambiente della galleria.
Il video, girato in un lavatoio in Umbria, ripropone la metafora dell'acqua come elemento purificatore, che rinnova e rigenera, grazie al suo scorrere continuo. L'azione del lavare evoca, inoltre, un rituale tipicamente femminile che codifica l'idea di purezza nella semplicità di un gesto quotidiano. La sera dell'inaugurazione, all'incanto disincantato di Shaghayegh Sharafi faranno eco i versi di Toni Maraini, che leggerà un testo poetico intitolato: "...COME ABITO AL VENTO IN ACQUA CHE SCORRE...".
ASSOCIAZIONE OPERATORI CULTURALI FLAMINIA 58
Galleria AOC
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