Osservando la parola. Per il primo appuntamento del progetto 'Factory-Contemporary Art' l'artista ha attraversato le storiche sale della casa andando alla ricerca di oggetti e visioni. In mostra alcune opere provenienti dal suo studio, oltre ad una sua opera pittorica realizzata nel 2003, recuperata da collezione privata ed esposta come una sorta di ready made. A cura di Umberto Palestini.
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a cura di Umberto Palestini
Factory - Contemporary Art, progetto avviato nel 2010 dall’Accademia Raffaello in
collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Urbino nell’intento di promuovere il
lavoro di giovani artisti emergenti, presenta il primo appuntamento di quest’ anno
con l’esposizione di Matteo Fato (Osservando la parola) nella Casa Natale di
Raffaello / Bottega Giovanni Santi dal 5 maggio - 2 giugno 2011.
La mostra è nuovamente affidata alla cura di Umberto Palestini, insieme al catalogo
con testi in italiano e inglese, su progetto grafico di Emanuele Bertoni, realizzato
con il contributo di NACA ARTE, Ministero dei Beni e delle Attività culturali,
Regione Marche, Provincia di Pesaro e Urbino e Fondazione Cassa di Risparmio di
Pesaro.
Factory, nella sua accezione di fabbrica-officina-laboratorio, qualifica la fase
della elaborazione artistica che, una volta compiuta nell’opera, approda nelle
nobili sale.
Dallo studio di Matteo Fato, dopo attente riflessioni, provengono le opere che sono
ora installate nella casa natale di Raffaello, luogo-simbolo per qualsiasi artista.
Fato, formatosi artisticamente ad Urbino, prima di sviluppare il nuovo progetto ha
attraversato le storiche sale della casa, scoprendo le superiori che non conosceva:
come in un viaggio nel tempo, è andato alla ricerca di oggetti e visioni.
Tra i tanti elementi suggestivi osservati, è colpito da una lampada che scende dal
soffitto, oggetto - stereotipo, venduto come gadget turistico della città, ma anche
traduzione tridimensionale di un disegno di Leonardo da Vinci pubblicato nel celebre
trattato di Luca Pacioli, De Divina Proportione. Matteo Fato vede la lampada come
emblema di quella raffinata cultura rinascimentale fatta di complessi rimandi
concettuali e concepisce la mostra come una riflessione sul valore degli oggetti,
mentre la parola, trascritta e resa reale dal disegno e dalla pittura, diventa il
modello assoluto.
Riparte da una sua opera pittorica realizzata nel 2003, Senza titolo con sciarpa,
recuperandola da collezione privata per esporla come una sorta di ready made, un
oggetto simbolico che aveva chiuso un ciclo pittorico iniziato alla fine degli anni
novanta. Fato si dedica in seguito al disegno e all’animazione, ma principalmente
allo studio della pittura calligrafica derivata dall’antica tradizione cinese, nella
quale i legami tra scrittura e pittura, fra immagine e parola diventano
inscindibili.
Per Fato ritrovare la pittura nel momento in cui espone ad Urbino nella casa natale
di Raffaello significa pertanto un ritorno all’origine. Un’origine che, in ogni
caso, cerca nuovi codici espressivi nell’installazione, ospitando continue
traduzioni e slittamenti formali e facendo convivere pittura e disegno, video e
fotografia, oggetti e neon. La logica che presiede il progetto è quella
dell’accostamento, apparentemente casuale, di elementi per creare una narrazione
ammantata di segreto.
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Factory - Contemporary Art is a project set off in 2010 by the Accademia Raffaello
in collaboration with the Academy of Fine Arts of Urbino aiming to promote the works
of the emerging young artists and this year it introduces the exhibition of Matteo
Fato (Osservando la parola) in the birth house of Raffaello / Bottega Giovanni Santi
from 5th May to 2nd June 2011.
Umberto Palestini is once again put in charge of the exhibition, as well as the
catalogue with texts both in Italian and English, following the graphic designed by
Emanuele Bertoni and realized with the contribution of NACA ARTE, Minstery of
Cultural Heritage and Activities, Marche Region, Province of Pesaro and Urbino and
Cassa di Risparmio Fondation of Pesaro.
Factory, in the meaning of factory-workshop-laboratory, qualifies the artistic
elaboration stage that, once completed the work, succeeds in the aristocratic halls.
From Matteo Fato’s study and careful thinking originate the works which are now
displayed in the birthplace of Raffaello, a place symbol for every artist. Fato was
educated artistically in Urbino and before developing a new artistic project he had
gone through the historical rooms of the house, discovering the upper rooms which he
was not aware of: he went in search of objects and visions as in a journey back in
time.
Among the many suggestive elements examined he was particularly struck by a lamp
hanging form the ceiling, a stereotype object. Reproductions of it are sold as
gadgets to tourists, but it is also a three-dimensional translation of the design of
Leonardo da Vinci published in the famous treatise by Luca Pacioli, De Divina
Proporzione. Matteo. Fato sees the lamp as an emblem of the refined Renaissance
culture made of complex concepts and perceives the exhibition as a meditation on the
value of the objects, while the word, which is written and made real by the design
and the painting, becomes the unconditional model.
Matteo Fato decided to set off from one of his pictorial work carried out in 2003,
Senza titolo con sciarpa, recovered from a private collection in order to display it
as a sort of ready made, a symbolic object closing a pictorial cycle which began in
the late nineties. Matteo Fato will then dedicate himself to drawing and animation
but most of all to the study of the calligraphic writing deriving from the antique
Chinese tradition where there are deep and inseparable bonds between writing and
painting, and image and word.
The exhibition of his works in the birth house of Raffaello in Urbino has a meaning
for Matteo Fato: that is, the return to his origins. Searching for new expressive
codes in the installation art, hosting new and continuous translations and formal
shifts and helping to coexist painting and design, video and photography, objects
and neon. The logic behind the project is to combine, casually, elements to create a
narrative closed in secrecy.
Catalogo in mostra.
Traduzioni a cura di Tyche srl - Athena traduzioni, Pescara
Opening: giovedì 5 maggio 2011 ore 18.00
Casa natale di Raffaello / Bottega Giovanni Santi
Via Raffaello 57 - Urbino (pu)
Orari: dal lunedì al sabato 09,00 - 13,00 / 15,00 - 19,00
domenica e festivi 10,00 - 13,00