Quadro Sporco. Una ricerca metafisica svoltasi nell'arco di oltre trent'anni di meditazione sull'arte dei nostri giorni e di interazione con essa.
“ Sono io stesso ad essere al tempo stesso il deserto, il viaggiatore ed il cammello ( G. Flaubert – correspondence)
L’iter creativo di Claudio Ruggieri, che lo ha visto, di volta in volta, nelle vesti di artista e gallerista, può indubbiamente definirsi come un percorso ciclico ed aperto al tempo stesso, punteggiato di corsi e ricorsi sempre simili ma mai uguali, di momenti e di ritorni che sono importanti tasselli di una profonda evoluzione interiore. Un viaggio dove, realmente, come nella citazione di G. Flaubert (molto amata da Pintapiuma), si perdono i punti di riferimento dell’esteriorità e dove ogni viandante diventa contemporaneamente il percorso, il veicolo e la meta.
Il viaggio che ha condotto Claudio Ruggieri al quadro sporco è stato una ricerca metafisica svoltasi nell’arco di oltre trent’anni di meditazione sull’arte dei nostri giorni e di interazione con essa. La ricerca del colore assoluto di Ruggieri è una via decisamente “umida”: l’autore mischia, scava nella terra (e nel cielo e nel mare…) e fonde il tutto, non ha paura di sporcarsi, di manipolare la materia per raggiungere un risultato, sempre vicino, sempre lontanissimo e sempre stimolante per la creazione. Un colore puro e contaminato al tempo stesso, innocente e complesso come quello dei bambini che mischiano le tempere per ricreare tutti i colori del mondo, sporco e cristallino come le profondità dell’anima….
Così Claudio Ruggieri “PintaPiuma” ritorna – dopo parecchi anni – a presentarsi come pittore: a riunire “se stesso” – il rapporto fisico con la materia pittorica e con la tela ed il suo rapporto mentale e dialettico con l’agire artistico che lo contraddistingue dagli altri.
Adesso in questa mostra Claudio riprende il suo Percorso da Sé, esponendo la sua nuova serie di “quadri sporchi”, come già nel periodo torinese degli anni ’80 aveva chiamato queste opere originalissime, tese all’annullamento della forma ed al raggiungimento di una quasi monocromia particolarissima e molto sofferta. I quadri sporchi, opere, che si nascondono sotto strati e strati di pennellate, che si fondono in colori improbabili e complessi.
Claudio nasce a Genova nel 1961 e nel 1980 si trasferisce a Torino, dove nel 1983 al culmine di una ricerca iniziata anni prima , produce il primo famoso “quadro sporco”, che viene poi in seguito distrutto dallo stesso autore al fine di agevolare la ricerca pura, inseguita spasmodicamente sino a quel momento: il primo “quadro sporco” era una tela di 50*60cm dipinta con un mix di colori ad olio: il continuo rimescolamento dei colori sulla tela da parte di Claudio Ruggieri l’aveva resa monocromo, simile alla pelle di un rinoceronte.
Dopo una “stagionatura” di quindici anni “quadro sporco” rinasce a Milano nel 1998 in occasione di una mostra storica ed evento unico – la mostra duetto con l’artista Corrado Levi. Claudio Ruggieri espone a New York e San Francisco nel 2001 alla Bacca 1010 Gallery insieme all’artista Lucio Spinozzi e nello stesso anno a Genova con Giovanni Rizzoli nella mostra “Fotografia Trovata”; ha esposto – tra le sue innumerevoli mostre – al Padiglione delle Marginalità alla 52esima Biennale di Venezia nel 2007 curata dal noto africanista Giuliano Arnaldi.
Pinta Piuma artista con profonda anima sensibile è stato anche gallerista con: nel 1986 a Genova la galleria Pinta e poi a Milano con la galleria Piuma e Pintapiuma e da quel momento l’artista diventa anche talent scout, grazie anche all’amicizia che lo lega ad artisti famosi come NOT VITAL, Peter Nagy. E in questi anni di gallerista non smette mai di dipingere…
Cita Claudio che quando ricevette la visita di Paul Russotto (artista italo – americano presentatogli dal famoso critico pop – art Alan Jones ) primo a vedere il primo della serie dei quadro sporco, disse “Sei sulla strada giusta”. Quella strada è la ricerca della purezza attraverso il contradditorio rito di passaggio mediante la “contaminazione”. In questa sua personale, dopo molti anni, espone il proseguio della serie e lo fa con tele impregnate di colori vivissimi, forti, accecanti mai nebulosi ma anzi con senso di ottimismo, di speranza di voglia ancora di cercare se stesso….
Una volta chiacchierando con lui, in uno dei nostri primi incontri conoscitivi mi disse “L’energia nascosta è più forte di quella manifesta (Eraclito). Di solito parto dalla figurazione e mi fermo al limite del quasi monocromo e, come Van Gogh, iniziai a dipingere per relazionarmi con Dio” ancora “I dipinti che non piacciono in realtà hanno la luce esplodente dentro, ma la gente non li capirà perché prima di guardarli bisogna ascoltarli aprendo un dialogo sensoriale”; questo è Claudio Ruggieri, questa la Sua arte, una profonda parte di se stesso che ha dimostrato con questa personale di aver ripreso in mano il suo percorso senza interruzioni se non quelle nostre di collezionisti assenti delle sue opere.
Il quadro sporco di Claudio Ruggieri, sospeso in una mancanza di memoria narrativa, raggiunge un equilibrio fuori dal tempo.
Sono molto orgogliosa come persona e come gallerista di aver conosciuto, così per “caso” Claudio; si presentò nella mia galleria un sabato mattina e da lì’ è nata la nostra conoscenza, il rapporto interpersonale, le confidenze i nostri racconti (soprattutto i suoi!).
Da lì a qui: alla personale! Orgogliosa di ospitare presso il mio spazio la sua arte, la sua persona generosa, il suo concetto di quadro sporco perché il primo lavoro del gallerista è quello di credere nell’artista – e non solo – e credere soprattutto in un rapporto umano, andando così anche controcorrente.
Inaugurazione 6 maggio ore 19
Paola Meliga Galleria d'Arte
via Maria Vittoria, 46/C - Torino
Mart-sab 10.30/12.30 - 15.30/19.30
Ingresso libero