Dopo le precedenti mostre, questa volta ad essere raccontata e' l'esperienza vissuta da Tremlett in Giappone alla fine del 2010. Tokyo, Osaka e Kyoto fanno da 'sfondo' agli ultimi lavori su carta e dai quali l'artista ha sviluppato il nuovo Wall Drawing che occupa una parete della galleria. Il Project Space della Galleria ospita invece una selezione di opere che raccontano in maniera diversificata la ricerca estetica di Laurent Grasso.
David Tremlett
Works on paper and new pastel / graphite drawing to the wall
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione
della mostra personale di David Tremlett venerdì 13 maggio alle ore
19.30, in presenza dell’artista.
Gli spazi di Piazza dei Martiri si prestano ancora una volta ad
ospitare l’intervento di David Tremlett (nato in Cornovaglia nel
1945). Dopo le precedenti mostre, tenutesi nel 1991, 1996, 2001 e
2006, questa volta ad essere raccontata è l’esperienza vissuta
dall’artista inglese in Giappone alla fine del 2010. Tokyo, Osaka e
Kyoto fanno da “sfondo” agli ultimi lavori su carta esposti in
mostra e dai quali Tremlett ha sviluppato, poi, il nuovo Wall Drawing
che occupa la parete di fondo della galleria.
David Tremlett, a partire dagli anni ’70, basa la sua ricerca sulla
non-esistenza di confine tra la memoria del passato e quella del
presente. In ogni opera riversa il proprio vissuto caratterizzato
soprattutto dai viaggi intrapresi in ogni parte del mondo. Le diverse
culture incontrate di volta in volta, e le sensazioni provate durante
il suo “errare”, si riversano, poi, nei lavori sotto forma di
segni, forme e colori. I trapezi, rettangoli, cerchi e triangoli,
spesso irregolari e dai contorni decisi o ammorbiditi, sono creati
dalle mani dell’artista inglese che intrise di pigmento colorato
edificano e costruiscono sulle superfici murarie definendo lo spazio
in chiave architettonica.
Lo studio del colore diviene sempre più predominante nel lavoro di
Tremlett. Negli ultimi anni, l’utilizzo della grafite e del grasso
accanto ai pastelli, aiuta ad imprimere un segno sulla superficie
ancora più radicato ma evidente soprattutto grazie alla luce che su
di essi si riflette in determinati momenti. L’arte, per Tremlett, è
difatti una parte della vita; l’opera vive nel momento della sua
ideazione e creazione ma che, come la vita, muta e si trasforma.
In occasione dell’inaugurazione della mostra di David Tremlett,
Grotta del Sole presenterà il progetto Reserve d’Art. L’azienda
vinicola da sempre particolarmente attenta all’arte rinnova il suo
impegno con questa nuova iniziativa: vini riserva di particolare
pregio, a cui applicare, su un limitato numero di bottiglie, delle
etichette - opere di artisti internazionali.
“Broadlawns”, è la creazione proprio del genio di David Tremlett.
E’ il nome dello studio e della casa dell’artista, è il luogo
dove lei dee vengono realizzate, dove la vita è vissuta, è il luogo
da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna.
“L’etichetta è una semplice descrizione del processo di un vino.
Il primo disegno rappresenta l’impianto e la crescita della vite, il
disegno centrale - la vendemmia e la produzione del vino,il terzo
disegno sulla destra – la degustazione del vino!!” (David Tremlett)
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Laurent Grasso
"1610"
La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione
della mostra di Laurent Grasso venerdì 13 maggio alle ore 19.30, in
presenza dell’artista.
Il Project Space della Galleria Alfonso Artiaco ospiterà una
selezione di opere che raccontano in maniera diversificata la ricerca
estetica di Laurent Grasso.
Il visitatore che guarda il lavoro di Grasso, nato nel 1972 in
Francia, perde spesso il proprio orientamento concettuale per
riconsiderare la propria linea di pensiero abbracciando l’unica e
più ambigua realtà dell’artista che include arte, finzione,
scienza e tecnologia. (Arnauld Pierre)
La sensibilità estetica dell’artista, difatti, ha la volontà di
esprimere un punto di vista continuamente in movimento. Manipolando
spesso l’immagine per imporle una inusuale prospettiva sovverte
l’istinto dello spettatore ad accettare ciò che vede nella realtà.
Il cambiare punto di vista diviene per lui sinonimo dei diversi stadi
della coscienza.
L’installazione neon “1610”, lavoro che dà il titolo alla
mostra, riproduce una sezione della Pleiadum Constellatio (in
"Sidereus Nuncius", Galileo Galilei, 1610) e ricalca proprio il
concetto di rielaborazione dell’immagine e di posizionamento della
stessa in un contesto indefinito dove il fruitore non riconosce
alcuna linea guida precisa. Come la luce delle stelle impiega del
tempo per arrivare fino ai nostri occhi cosi il neon, presentato in
questa occasione, é stato realizzato a partire da una costellazione
di Galileo disegnata da lui stesso nel 1610. Nel senno di una ricerca
estetica sul potere e sulla sua estetica, nel momento della voluta
riabilitazione di Galileo da parte della chiesa, l’artista è stato
invitato dal Vaticano ad un incontro con altri artisti nella Cappella
Sistina, ed ha trovato il disegno di Galileo in un documento di
comunicazione del Consiglio Pontificale della cultura del Vaticano.
Il linguaggio simbolico di Grasso è estrapolato dal cinema e dalla
storia dell’arte per ricreare nei video, sculture e attualmente in
dipinti e disegni, come “Studies into the past”, fenomeni, sia
umani sia naturali, raffiguranti giustapposizioni surreali e ambigue
del tempo e dello spazio. La sua indagine è stata sempre fortemente
caratterizzata da un interesse per le diverse possibilità visive che
si possono ottenere dallo studio della scienza dell’energia
elettromagnetica, onde radio e fenomeni che accadono naturalmente.
Nel video “Polair” la telecamera segue la propagazione di una
nuvola di polline sopra la città di Berlino. Il Fernsehturm (la
“torre della televisione”) diviene icona dalle sorgenti elettriche
e magnetiche che hanno generato questo fenomeno.
Laurent Grasso ha vinto il Macel Duchamp Prize nel 2008. Ha tenuto
recentemente le seguenti mostre personali: The Horn Perspective al
Centre Pompidou, Parigi, Reflections Belong to the Past al
Kunstverein Arnsberg, Germania, entrambe nel 2009; e attualmente
Black Box al Hirshhorn Museum, Washington. Fino alla fine di Giugno
2011 è visibile il suo intervento architettonico “Nomiya” sul
tetto del Palais de Tokyo a Parigi. Grasso è stato, inoltre, incluso
nella nona edizione della Biennale di Sharjah (Emirati Arabi) e
Manifesta 8.
Laurent Grasso vive e lavora a Parigi, Francia.
Immagine: David Tremlett
Inaugurazione venerdì 13 maggio alle ore 19.30
Alfonso Artiaco Project Space
Piazza dei Martiri, 58 I 80121 Napoli
orario: lun-sab 10-13.30, 16-20
ingresso libero