Guardami. Nella mostra personale dell'artista e' costante la metamorfosi di figure umane in vegetali e piante, e viceversa, in un "moto perpetuo di fusione ed identita' universali".
a cura di Elisa Govi e Maurizio Lamorgese
Abstract – La sorprendente attualità di testi letterari o musiche scritti secoli fa suggerisce che oltre alla sensazione di temporaneità che appartiene all’uomo moderno ci sono inclinazioni, sentimenti, stati che rimangono identici nella storia.
A mutare è il modo di recepirli e raccontarli. La percezione di una reciproca corrispondenza tra uomo e natura affonda nella notte dei tempi, evocare la trasformazione da uno stato all’altro è la conseguenza di un modo di pensare l’universo in senso unitario; sin troppo facile il rimando a leggende greche e romane dedicate al motivo comune del mutamento di esseri umani in animali e piante.
Esistono, in altre parole, trasformazioni permanenti. In questo senso la produzione di Paolo Rossetto è classica, come la può essere la Divina Commedia di Dante o un brano di Fossati, l’immaginario che affronta è svincolato dalle reti del tempo.
A partire dal legno del supporto, costante nei lavori dell’Autore è appunto la metamorfosi di figure umane in vegetali e piante, e viceversa, in un moto perpetuo di fusione ed identità universali.
Opening sabato 14 maggio, ore 18.30
Galleria Rilievi
Via della Reginella 1a - Roma
Orario apertura, tutti i giorni - 11,00 / 19,00
Ingresso libero