Rudy Barborini
Alessandro Cadamuro
Elena Candeo
Andrea Carpita
Bruno Ceccobelli
Roberto Cannata
Alessandro Cardinale
Wanda Casaril
Juan Carlos Ceci
Mei Chen Yuan
Miguel Chevalier
Barbara Codogno
Dorit Feldman
Fulvio Di Piazza
Alex Dragulescu
Christiane Draffehn
Serge D'Urach
Jernej Forbici
Roberto Fontanella
Alessia Francescato
Loredana Galante
Antonio Giancaterino
Nicola Giol
Cristina Gori
Bobo Ivancich De La Torriente
Jonathon Keats
Anna Kennel
Yayoi Kusama
Roberto Marconato
Gianna Moise
Pain Azyme
Aldo Pallaro
Barbara Pellizzon
Tobia Rava'
Santina Ricupero
Raffaele Rossi
Mauro Sambo
Yogacharini Sangeeta (Laura Biagi)
Santorossi
Sevn
Hana Silberstein
Sandy Skoglund
Annamaria Targher
Cristina Treppo
Luigi Viola
Cesare Vignato
Carla Viparelli
Paola Volpato
Stefano Zaratin
Maria Luisa Trevisan
Un inno alla natura con uno sguardo alla salvaguardia del pianeta. Sono esposte opere di land art, installazioni ambientali, dipinti, fotografie e sculture di artisti italiani e stranieri che spaziano da una visione mitica, sublime della natura ad una piu' artificiale ricreata dall'uomo in laboratorio e realizzata con i nuovi media. In programma incontri, presentazioni di libri, video, film e performance. Organizzazione dell'associazione culturale Concerto d'Arte Contemporanea e spazio PaRDeS.
Ho udito le sirene cantare l'una all'altra.
Non credo che canteranno per me.
Le ho viste al largo cavalcare l'onde
Pettinare la candida chioma dell'onde risospinte:
Quando il vento rigonfia l'acqua bianca e nera.
Ci siamo troppo attardati nelle camere del mare
Con le figlie del mare incoronate d'alghe rosse e brune
Finché le voci umane ci svegliano, e anneghiamo.
Thomas Stearns Eliot, Il canto dell'amore di J. Alfred Prufrock
Mostra a cura di Maria Luisa Trevisan
Rudy Barborini, Alessandro Cadamuro, Elena Candeo, Andrea Carpita, Bruno Ceccobelli, Roberto
Cannata, Alessandro Cardinale, Wanda Casaril, Juan Carlos Ceci, Mei Chen Yuan, Miguel
Chevalier, Barbara Codogno, Dorit Feldman, Fulvio Di Piazza, Alex Dragulescu, Christiane
Draffehn, Serge D'Urach, Jernej Forbici, Roberto Fontanella, Alessia Francescato, Loredana
Galante, Antonio Giancaterino, Nicola Giol, Cristina Gori, Bobo Ivancich De La Torriente, Jonathon
Keats, Anna Kennel, Yayoi Kusama, Roberto Marconato, Gianna Moise, Pain Azyme, Aldo Pallaro,
Barbara Pellizzon, Tobia Ravà, Santina Ricupero, Raffaele Rossi, Mauro Sambo, Yogacharini
Sangeeta (Laura Biagi), Santorossi, Sevn, Hana Silberstein, Sandy Skoglund, Annamaria Targher,
Cristina Treppo, Luigi Viola, Cesare Vignato, Carla Viparelli, Paola Volpato, Stefano Zaratin.
Il primo essere umano fu modellato con la terra, si legge nella Torah. Dunque gli esseri umani e la
terra sono fatti della stessa sostanza, come attestano le rispettive parole ebraiche: adam “essere
umano” e adamà “terra”. In questa terra Dio soffiò l’alito di vita e creò Adamo. In Bereshit
(Genesi) all’umanità viene affidato da Dio il compito di custodire il giardino. Ma Bereshit presenta
due storie diverse relative alla Creazione. Nella prima, l’umanità ne è il punto più alto. Giorno dopo
giorno il mondo viene preparato all’arrivo del primo essere umano. Il compito di Adamo è
“dominare” sulla terra e su tutte le sue creature. Nella seconda versione l’umanità è il fondamento
della Creazione. Adamo è fatto direttamente di adamà: le piante dipendono da lui perché le coltivi.
Compito di Adamo è “coltivare e custodire” il giardino.
Dunque qual è il posto dell’uomo nell’universo? Controllare e dominare? Essere parte del mondo e,
allo stesso tempo, prendersene cura? 1)
La natura nell’antichità greca era considerata sacra ed inviolabile, difesa dalle divinità. Era
impensabile per un greco antico deviare il corso di un fiume o rendere abitabile una zona boschiva,
tagliandone gli alberi anche se ciò poteva migliorare la vita di una comunità, in quanto vi
dimoravano le rispettive divinità, fluviali e boschive, che vi governavano, ed andare contro di esse
sarebbe stato un sacrilegio. L’epoca moderna ha segnato un forte distacco da questo modo di
percepire la natura. La fisica e la scienza fecero capire all’uomo che era possibile piegare la natura
alle esigenze umane. Da un atteggiamento contemplativo nei suoi confronti si passa ad uno sempre
più attivo che purtroppo diviene sempre più spesso distruttivo. L’ambiente viene visto come una
risorsa da manipolare e non come aspetto del sacro. La natura era ancora per Goethe all’origine
dell’esistenza umana e fonte d’ispirazione artistica. Attraverso il suo rigoroso e continuo
mutamento, è la manifestazione più compiuta non solo della bellezza, ma anche del bene e del male.
Al termine della poesia Il canto dell'amore di J. Alfred Prufrock, Eliot sembra suggerire che
soltanto chi, seduto su uno scoglio, riesce ancora ad udire il canto delle sirene, sa rispettare il mare e
coglierne la bellezza. Allora non facciamo in modo che le sirene smettano di cantare per noi e più
nessuno ricordi le loro melodie.
Il 2011 è stato dichiaro dall’Assemblea Generale delle Nazioni ‘Anno Internazionale delle Foreste’
e per questa occasione l’associazione culturale Concerto d’Arte Contemporanea e lo spazio
PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea a Mirano (VE) hanno in animo di
organizzare una mostra collettiva d’arte contemporanea a tema ecologico dal titolo Adamà.
Cantica per la terra, un inno alla natura con uno sguardo alla salvaguardia del pianeta e della
biodiversità. Saranno esposte opere di land art, installazione ambientali, dipinti, fotografie e
sculture di artisti italiani e stranieri che spaziano da una visione mitica, sublime della natura ad una
più artificiale ricreata dall’uomo in laboratorio e realizzata con i nuovi media.
L’inaugurazione
avverrà il 15 maggio alle ore 17 con alcune performances, e rimarrà aperta fino al 17 luglio 2011
presso lo spazio espositivo Pardes – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea a Mirano (VE)
nel parco storico e nella barchessa della villa che ai primi dell’Ottocento fu proprietà del banchiere
veneziano Giorgio Daniele Heinzelmann, il quale a Mirano soggiornava insieme al figlio e alla
nuora Paolina Edvige Blondel, sorella di Enrichetta, moglie di Manzoni. Ed ecco che risulta ancora
più stimolante per chi sperimenta questo percorso pensare che anche questi ultimi - soggiornando
qui - abbiano passeggiato per questi vialetti e magari immaginare che lo scrittore abbia tratto
ispirazione anche da questi luoghi.
Sarà realizzata una pubblicazione con le opere esposte e testi di Maria Luisa Trevisan e Franco
Tagliapietra, altresì sarà effettuata una diffusione dell’iniziativa a livello internazionale attraverso
comunicati stampa, news letter, siti web e social network. Il concetto di terra viene esteso anche a
quello di patria così da celebrare con questa iniziativa anche il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.
Nell’ambito della mostra saranno realizzati incontri, presentazioni di libri, video, film, performance,
con scrittori, filosofi, film maker, tra i quali Ferdinando Camon, Sirio Luginbühl, Tiziano Possamai,
ecc.
La mostra Adamà. Cantica per la terra, parola che in ebraico significa terra da cui deriva la parola
adamo (fatto di argilla, composto da alef, la presenza divina, e dam, sangue, linfa), ha dunque
come tema la terra e chi la ama, la coltiva e la rispetta. In sostanza una cantica per la terra che
mira a sollecitare la discussione su come l'arte contemporanea affronta il problema ambientale,
dalle fonti di energia rinnovabili, al nucleare, all'agricoltura ed architettura sostenibile, ecc., e cosa
si può fare per contrastare con i propri mezzi la crescente devastazione del territorio, al fine di
favorire “uno sviluppo economico sostenibile, che dia progresso alle comunità locali, ma non sia
devastante verso l'ambiente fisico e verso il paesaggio sociale”.
Il documentario "Terra Madre" di Ermanno Olmi (2009), tracciava il percorso da intraprendere
all’insegna di un rapporto equo tra uomo e natura, basato sul rispetto della terra, attraverso una
coltivazione in grado di conservare inalterato il suo equilibrio (come era un tempo nella nostra
civiltà contadina e come è ancora in alcuni e sempre più limitati angoli del pianeta), anziché sullo
sfruttamento, la distruzione attraverso la cementificazione. Olmi ci ricorda anche che di fronte ai
drastici mutamenti ambientali e climatici diventa sempre più impellente garantire la preservazione
della biodiversità di specie animali e vegetali a tutt'oggi esistenti sul nostro pianeta e che qualcuno
ha pensato di conservare in un “caveau” tra i ghiacci artici delle Svalbard i semi che rischiavano di
scomparire in modo definitivo: il progetto si chiama Global Seed Vault (Deposito sotterraneo
globale dei semi), definita anche 'l ́arca di Noé dei semi’, la 'banca dei vegetali', il 'deposito
dell'apocalisse'. Materiale che, a detta degli esperti, un giorno potrebbe dimostrarsi molto più
prezioso dell'oro. La biodiversità può e deve essere tutelata però anche a livello locale. Un
esempio ce lo fornisce il Museo Civico di Rovereto che dal 2002 si è attivato in tal senso (seguito
fortunatamente dalla costituzione di altre banche dei semi in altre regioni) con il progetto Ex situ
conservation: Seed Banking Trentino Endangered Species (Conservazione ex situ: una banca dei
semi per le piante trentine a rischio di estinzione), operato in collaborazione tra il Museo Tridentino
di Scienze Naturali ed il Museo Civico stesso, a tutela delle specie a maggior rischio di estinzione
e meritevoli di conservazione presenti sul territorio provinciale e in pericolo a livello mondiale.
Chissà che anche i nostri ragazzi non si mettano a trasformare i campi di calcio in orti!
1) Da una conferenza di Daniela Santus: Ecologia, etica ambientale e religione.
http://www.webalice.it/danielasantus/ISRAELE.html
In seno all’ebraismo sono nati gli shomrè adamà (i “custodi della terra”) con lo scopo di mantenere il nostro pianeta
entro una dimensione spirituale ed ecologica ed Ellen Bernstein, scrittrice (Ecologia & ebraismo. Dove la natura e il
sacro si incontrano, a cura di E. Bernstein, Giuntina, Firenze 2000), è una delle fondatrici degli Shomrè Adamà, un’associazione americana che ha come scopo quello di coltivare e attuare gli insegnamenti della tradizione ebraica
relativi all'ecologia.
Inaugurazione 15 maggio ore 17 con performances di Loredana Galante e Yogacharini Sangeeta
PaRDeS - Laboratorio di Ricerca D’Arte Contemporanea, Concerto d’Arte Contemporanea - Associazione Culturale
via Miranese 42 – 30035 Mirano (VE)
15 maggio - 17 luglio e dal 20 settembre – 20 novembre 2011
su prenotazione da mercoledì a domenica dalle 15 alle 19