Ex Asilo Filangieri
Napoli
vico Maffei, 4
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Roberta Basile
dal 16/5/2011 al 29/5/2011
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Roberta Basile



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16/5/2011

Roberta Basile

Ex Asilo Filangieri, Napoli

L'arte tra parole e immagini. Nei lavori, nei quali i colori acidi sono alternati a sfondi chiari o brillanti, nulla passa sotto silenzio: dalla polemica socio-politica, ai piu' recenti riferimenti naturalistici.


comunicato stampa

Asilo Filangieri con il patrocinio Comune di Napoli Assessorato alla Cultura Fondazione Forum Universale delle Culture 2013 l’arte tra parole ed immagini Roberta Basile, versatile intellettuale napoletana laureata in filosofia, esprime la propria creatività in vari ambiti artistici, dalla poesia alla critica letteraria. Ha esposto le sue opere a Berlino, Ancona , Bruxelles, Roma, Brugge, New York, Palermo, Basilea, Napoli. Di lei Rosi Ranieri ha scritto: Contemplative rinascite:” La grafia segnico-espressiva di Roberta Basile riscontra contenuti che appartengono alla sfera pittorica delle arti visive e della scrittura, da lei elevata verso una forma spirituale comunicativa. E’ una conoscenza rivolta ad esplorare gli aspetti fenomenologici dell’esistenza scegliendo idiomi espressivi nei quali esprimere visivamente tali -verità- e rappresentazioni mentali. Linguaggi incisivi si stagliano così su nitidi e puliti sfondi tonali, per delinearsi nel movimento della stesura grafica, dove la potenza artistica della scrittura si equivale alla forza rappresentativa della pittura. Si manifestano contenuti sociali e riflessioni esistenziali, recuperando antichi valori e tradizioni, con particolare attenzione ai diritti della condizione umana. Simboli, tracce e impronte gestuali, esprimono la forza chiara di un colore diretto e vibrante, contrapponendosi a realtà calligrafiche che sviluppano il loro andamento all’interno dello spazio compositivo. I dipinti si diversificano anche mediante la scelta delle dimensioni (che acquistano caratteri allegorici) e visioni prospettiche, laddove, rivolgendosi prevalentemente alla scelta dell’acrilico, utilizzato in nitidi rapporti tonali, la scrittura ha la possibilità di costruire, di evolversi. Sembrano realizzazioni di opere architettoniche realizzate dalla grafia stessa del linguaggio e dalla bellezza estetica espressa dal carattere segnico.

Nella serie oltre in particolare, materializza in forme cromatiche concetti e simbologie tramite la gestualità dei segni e delle tonalità cromatiche. Determinante ed esemplare è in tal modo l’equilibrio formale dei segni sovrapposti sulla tela. Il carattere grafico è racchiuso in forme geometriche, scelte come modelli arcani di perfezione. Sono opere che raccontano emozioni e sentimenti: pace, rivoluzioni, misure e dismisure, Corsi e ricorsi. Talvolta, soprattutto nei lavori con riferimenti platonici prevalgono strutture sferiche pronte a racchiudere il carattere concentrico della grafia, per evidenziarne l’infinità e la rinascita. La forma piramidale prevale nei riferimenti più religiosi, dove si incontrano credenze e immaginazioni: il bene e il male che governa l’eternità. Roberta Basile esamina le coscienze della massa, come anche del singolo uomo, mediante una visione binaria globale dove ascesi e concretezza diventano i punti di unione e di forza della sua ricerca espressiva: la capacità di saper cercare quel -qualcosa d’altro- all’interno della realtà stessa, in un percorso segnato da leggi e libertà, origini e progresso, senso e non senso, misticismo e divenire”. Nei lavori della Basile, in cui colori acidi sono alternati a sfondi chiari o brillanti, nulla passa sotto silenzio: dalla polemica socio-politica, ai più recenti riferimenti naturalistici e ambientalistici, fino all’invito a usare la ragione per rimanere a galla, sottraendosi al caos. Impronte del proprio corpo, si susseguono in segni che sviluppano l’involucro di un’essenza di nascita-morte e ri-nascita. Figure, colori e assiomi di visioni escogitano motivi di insoliti o inusuali paradigmi. Domande sull’evasione di un’arte che, nell’insieme del suo essere, è principio commisto di poesia, filosofia e religione che ricerca, dunque, di un archetipo (di stampo junghiano). Nella serie filosofia l’artista pone la domanda sull’essenza dell’essere, giungendo così ad una visione d’insieme: inter-relazione e inter-disciplinarità dei sistemi culturali. Un’opera che cerca di trascendere il corpo emozionale per giungere ed acquisire il corpus formale di un’arte che si narra attraverso immagini e scrittura. Nel gioco linguistico la pittrice esprime l’essenza di uno scorrere temporale, l’espressione che attraversa il tempo storico: da un lato dunque rappresenta la contemporaneità d’immagini, dall’altro la ciclicità di un tempo che lascia basiti.

Le creazioni dell’artista napoletana vanno oltre, facendo rivivere e diffondendo stralci significativi del pensiero di filosofi come Platone, Heiddeger, Hegel e poeti come Laing. Nella serie religione si assiste alla ricerca del risveglio di un uomo nuovo che ricorda il bene comune della terra e dell’intero universo, delle energie che rieducano ad un’emancipazione verso il bene. Utopia che diviene realtà, e che ricorda quanto la vita sia un bene prezioso. Lascia così allo spettatore porre la domanda sulla inter-comunicabilità delle religioni, che nella loro evoluzione hanno come unico scopo il raggiungimento della pace, là dove oggi l’uomo è ancora soggiogato in una lotta alla sopravvivenza. I suoi lavori portano ad una riflessione sugli insegnamenti del Buddismo: non vi è separazione tra l’individuo e il suo ambiente; sono sempre necessari sforzi per aprirsi maggiormente al dialogo, alla metamorfosi dell’individuo come rinascita, attraverso il coraggio di una nuova lotta spirituale: una rivoluzione umana. Nella serie africa l’artista vuole analizzare l’essere di una civiltà che, nella sua evoluzione di un’alacre beffa del destino dell’uomo in lotta tra bene e male, tra polo positivo e negativo, è in realtà ancora asservito al gioco di una globalizzazione, in un’equazione di potenza e economia autodistruttiva. responsabilità o destino? L’uomo: individuo unico e completamente in balia del proprio sfrenato individualismo in una corsa al consumismo che sembra non temere nulla. Guerre, distruzioni, natura stravolta… in preda al delirio di onnipotenza, l’uomo ancora non arresta la sua sfrenata ascesa al potere per un’ipotetica superiorità. Superiore a chi? Superiore agli altri? Dimenticando completamente di essere in una collettività e che tutto dipende dall’interazione; non ricorda di essere attivo responsabile di tutto ciò che accade.

Non esiste un destino ineluttabile, ma uomini che agiscono… La storia ha dimostrato e dimostra quanto un singolo individuo possa mutare le sorti del mondo nel bene o nel male. Sarebbe utile comprendere pienamente il termine individualismo; ottenuto dopo secoli di dipendenza l’individualismo, da un lato restituì all’uomo il suo centro, dall’altro lo ha condotto all’odierno puntino di egocentrismo. Oggi assistiamo ad un nuovo passaggio epocale, che mira a ricondurre l’uomo, oramai sicuro del suo egocentrico potere, a baricentro dell’universo, o meglio risvegliarlo ad un Sé. I filosofi di ultima generazione ci hanno avvisato di ciò che sarebbe sopraggiunto se fosse stata seguita la strada di uno sfrenato capitalismo e di una velocità dei tempi:l’uomo non sarebbe riuscito a seguire se stesso.

Immagine: infibulazione dimensione100x50 cm tecnica resina

Ex Asilo Filangieri
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