Betta Frigieri Arte Contemporanea
Esercizi di stile. In mostra la produzione dell'architetto che dai primi anni Ottanta ad oggi ha sperimentato un nuovo approccio al design, dando vita a centinaia di elementi d'arredo chiamati 'Solidi', ottenuti attraverso differenti tagli di una stessa tavola di legno.
a cura di Luca Panaro
Betta Frigieri Arte Contemporanea presenta la produzione dell'architetto Cesare Leonardi, che dai primi
anni Ottanta ad oggi ha sperimentato un nuovo approccio al design, dando vita a centinaia di elementi
d'arredo chiamati “Solidi”, ottenuti attraverso differenti tagli di una stessa tavola di legno. Con questo
sistema Leonardi ha raggiunto la sintesi tra la standardizzazione degli oggetti creati e la loro flessibilità e
trasformazione.
La mostra, intitolata “Esercizi di stile”, è curata dal critico d'arte Luca Panaro che così
presenta il lavoro di Cesare Leonardi:
La produzione artigianale di Solidi (1983-2011) intrapresa dall'architetto Cesare Leonardi, corrisponde ad
una sorta di esercizio di stile: una tavola di legno giallo viene ridisegnata più volte per ottenere infiniti
elementi di arredo sempre diversi, poltrone, sgabelli, divani, tavoli, letti, scaffalature, ma soprattutto sedie.
La materia prima non è di pregio, si tratta di semplici casseri in legno per calcestruzzo 50x150cm. E l'idea
che questo materiale sia riproposto con varie combinazioni, non lascia immaginare a sufficienza la forza
progettuale richiesta per continuare nel tempo l'esercizio. Ma è proprio l'apparente semplicità esecutiva che
rende più evidente il grado di sperimentazione dell'autore, che ripropone gli elementi variandoli. Insomma:
nessuno degli esercizi è uguale all'altro. E nonostante sia sempre la stessa materia assemblata, ecco che
noi osservatori non riusciamo a stancarcene, perché c'è sempre qualcosa di diverso ad attirare la nostra
attenzione.
Forse, questo atteggiamento progettuale, Leonardi lo assimila inconsciamente dalla lettura di Exercises de
Style (1947) del francese Raymond Queneau, scritti accomunati da una stessa trama, raccontata in novan-
tanove modi diversi, ognuno in un differente stile di narrazione. Lo stesso Queneau, anni dopo, propone al
lettore un dispositivo di lettura a base di linguette intercambiabili, sulle quali sono scritti uno per uno i versi
di un insieme di dieci sonetti, con quattordici versi ciascuno (Cent mille milliards de poèmes, 1960). Nelle
istruzioni per l'uso poste ad introduzione del suo libro, Queneau sostiene, un po' compiaciuto, che calcol-
ando quarantacinque secondi per leggere un sonetto e quindici secondi per cambiare la disposizione delle
striscioline, per otto ore al giorno e duecento giorni all'anno, se ne ha per più di un milione di secoli di lettura.
Nella prefazione alla prima edizione di questo bizzarro libro, il matematico François Le Lionnais, per collo-
care l’opera di Queneau, conia la formula “letteratura combinatoria”.
Riadattando questa definizione al lavoro di Leonardi potremmo parlare di un “design combinatorio”, dove
l'opera viene in un certo senso “giocata”. Lo stesso montaggio offre inaspettate varianti: i singoli pezzi
possono essere montati diversamente. L'autore può disegnare e ridisegnare a piacere i propri Solidi,
seguendo però le regole del gioco da lui stesso indicate: tutto deve rigorosamente uscire dalla stessa tavola.
Leonardi ci porta a considerare ogni singolo pannello di legno come un contenitore di infinite forme, che
soltanto lui può liberare, facendo però molta attenzione a non produrre materie di scarto derivanti dal
processo di lavorazione. Non sono quindi elementi di arredo fai-da-te, il loro valore risiede nella sperimen-
tazione formale e nella libertà creativa sostenuta dalla rigidità della materia prima, che non consente errori,
e per questo impone all'architetto un alto rigore scientifico.
La cura metodica alla base della ricerca di Cesare Leonardi, lo sviluppo ossessivo di certe tematiche, porta
l'architetto alla conduzione di progetti pluriennali nei quali riversa tutte le sue energie. Memorabile è la
pubblicazione de L'architettura degli alberi (1982) dove riproduce varie specie di piante, in 364 tavole dise-
gnate a china, studiando come esse possono adattarsi agli ambienti urbani e alle diverse condizioni clima-
tiche. Nel 1985 pubblica Il Duomo di Modena. Atlante fotografico, un'opera ermeneutica, piena di scoperte,
che lo vede alle prese con la macchina fotografica, per indagare i manufatti medievali presenti sulle pareti
interne ed esterne della celebre Cattedrale. Come teorico Leonardi pubblica La Struttura Reticolare
A-centrata (1988), una teoria nata come sistema di organizzazione dello spazio, per delimitare i territori di
competenza degli alberi da quelli degli uomini. L’intuizione gli viene osservando gli aerei della prima guerra
mondiale, con le ali verniciate a macchie mimetiche. La novità sta nell'avere trasformato la connotazione
negativa di “perdita di centro” in un nuovo ordine generativo, dove le singole forme architettoniche perdono
importanza rispetto alla relazione fra le infrastrutture e le zone verdi. Nel 1995 pubblica Solidi/Solids 1983-
1993, un catalogo dei primi dieci anni di sperimentazione del nuovo approccio al design che caratterizza la
produzione al centro di questa mostra. Un capitolo ancora aperto della sua opera che segue i successi
raggiunti nel design industriale con le sedie Nastro (1966) e Dondolo (1967), oggi parte delle collezioni dei
maggiori musei del mondo: MoMA di New York, Victoria and Albert Museum di Londra, Centre George Pom-
pidou di Parigi e Kunstgewerbemuseum di Berlino.
Luca Panaro
Cesare Leonardi è nato nel 1935 a Modena.
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Inaugurazione Sabato 21 maggio ore 17
Betta Frigieri Arte Contemporanea
Via Giovanni Muzzioli 8 - Modena
Orari: giovedì, venerdì e sabato ore 16,30 – 19,30
nel mese di luglio solo su appuntamento