Castello di Rivara Centro d'Arte Contemporanea
Rivara (TO)
piazza Sillano, 2
0124 31122 FAX 0124 31122
WEB
Due mostre
dal 21/5/2011 al 30/7/2011
ven 14-18, sab-dom 10-13 e 14-18

Segnalato da

Franz Paludetto




 
calendario eventi  :: 




21/5/2011

Due mostre

Castello di Rivara Centro d'Arte Contemporanea, Rivara (TO)

Gli stormi di uccelli in volo di Elvio Chiricozzi si estendono su 7 grandi lavori pittorici installati all'interno della Biblioteca del castello. Il fotografo romano Rodolfo Fiorenza presenta invece 40 ritratti fotografici in bianco e nero di artisti internazionali.


comunicato stampa

a cura di Franz Paludetto

Elvio Chiricozzi

Un brusio d’ali
Riecheggiano milioni di battiti d’ali nella Biblioteca del Castello di Rivara: sono gli stormi in volo di Elvio Chiricozzi, frammenti di infinite traiettorie che danno voce ad altrettante polarità: collettivo e individuale, casualità e predestinazione, sospensione e immanenza, ripetizione e irripetibilità, fragore e silenzio. Gli storni si librano turbinanti, in una poesia danzante che fascinosamente vibra, migrando senza fine.

"Il motivo degli uccelli era apparso già nei tardi anni ‘80 nell’opera di Chiricozzi. Etruria, questo il titolo della serie, include diversi dipinti realizzati nei caldi colori della terra e che rappresentano singoli uccelli in volo nel cielo aperto. In questa serie di opere l’artista ha tematizzato la sua terra natale, per la precisione il cielo dell’Etruria, che per lui è naturalmente legato a ricordi d’infanzia e gioventù.
Come spesso accade nell’opera di Elvio Chiricozzi, anche qui il tema non viene trattato un’unica volta e così gli uccelli ricompaiono ora, circa vent'anni dopo, in una forma nuova e diversa. Ma adesso la referenza e fonte d’ispirazione non è più il cielo del Lazio settentrionale, bensì il cielo di Roma, della città che ormai da molti anni è diventata la patria d’elezione dell’artista.
Chi abita qui o è stato anche solo per breve tempo ospite nella Città Eterna li conosce, gli stormi di storni che si alzano in cielo di sera. [...]
Per Chiricozzi altrettanto importante di come nasce un’opera è il luogo a cui essa è destinata. Egli adatta sempre le sue opere al contesto in cui vengono esposte, per cui sono state concepite e a cui sono destinate. L’esempio migliore è probabilmente Ciò che non muta, l’installazione presentata nel 2010 nella Fondazione Volume a Roma.
Tutte le pareti delle sale espositive fungevano da superficie del quadro e gli osservatori venivano così avvolti da un enorme e fitto stormo di uccelli che faceva quasi perdere l’orientamento.
Dopo questo lavoro determinante e molto intenso per l’artista (la preparazione e realizzazione dell’installazione richiesero quasi due anni) è seguita ora un’ulteriore trattazione del tema degli uccelli.
Per il Castello Rivara nei pressi di Torino e su incarico di Franz Paludetto, Chiricozzi ha realizzato una nuova serie di opere dal titolo Un brusio d’ali. Gli stormi di uccelli si estendono qui su sette grandi lavori installati all’interno della biblioteca del castello.
Nella biblioteca hanno trovato il loro luogo ideale se si considera che un libro aperto, osservato dalla parte più sottile, assomiglia alla silhouette di un uccello. Inoltre i libri, al pari degli uccelli, sono un simbolo di libertà.
Con l’aiuto della letteratura possiamo viaggiare con la mente al di là dei confini e del tempo, addentrarci addirittura in altri mondi. In un regime i libri sono spesso l’ultima isola di libertà e i politici al potere hanno pertanto sempre cercato di sottoporre la letteratura disponibile ad un rigido controllo.
Quanto agli uccelli, da sempre essi simboleggiano per l’uomo il sogno di volare. Poiché essi soltanto hanno la capacità di librarsi nell’aria silenziosamente e senza ausili, essi soltanto dominano lo spazio del cielo ed hanno, dalla prospettiva a volo d’uccello, una più ampia visione sulle cose.
Con le nuove opere di Elvio Chiricozzi gli stormi di storni di Roma sono così migrati verso nord ed hanno trovato qui la loro nuova dimora.
Accanto a John Armleder, Pino Pascali, Alighiero Boetti, Aldo Mondino, Pia Stadtbäumer e Hermann Pitz, rappresentati con le loro opere nella collezione del Castello Rivara assieme a molti altri artisti importanti, staranno sicuramente bene."

Testo in catalogo di Julia Trolp

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Rodolfo Fiorenza
Trentanove ritratti più uno

Il fotografo romano presenta al Castello di Rivara quaranta ritratti fotografici in bianco e nero di artisti internazionali - tra i quali Boltanski, Morellet, Gastini, Kounellis, Oppenheim, Nagasawa, Paladino - a confronto con il loro lavoro in momenti riflessivi, ideativi, di pausa, di incontro.
Alcuni scatti sono rubati, come quello di Gilberto Zorio, oppure studiati; altri sono di amici, come Nunzio, così la consuetudine cancella la macchina; spesso sono poi strumenti di comprensione e adesione alle opere. A volte il caso crea l’immagine giusta, altre volte basta poco per creare un rapporto ed un racconto.

"Se c’è una cosa che non ho mai amato fare sono i ritratti, ché l’imbarazzo altrui mi imbarazza, così mi fa strano trovarmi ad averne fatti tanti. E provo a spiegarmene il perché.

Sotto questo titolo, di ritratto, mi trovo a radunare fotografie che in realtà sono molto diverse tra loro, unite solo dalla presenza di un artista nell’inquadratura.

L’interesse iniziale è stato per il lavoro più che per l’artefice di quel lavoro. Mi piaceva seguire e fissare in immagini il farsi delle opere e delle installazioni, inquadrare materiali, strumenti, procedure, casi occorsi e, tra i casi, la presenza dell’autore.

Poi qualche volta l’artista era particolarmente disponibile e mi sembrava che gli piacesse esserci, che in parte facesse, in parte posasse a fare; e qui non si tratta di quei lavori o performances in cui l’artista è l’opera, intenzionalmente espunti da questa raccolta; altre volte sfuggiva la macchina fotografica come la peste.

Così in questi ritratti ci sono diverse foto rubate, come quella di Gilberto Zorio. Alcuni sono amici e una lunga consuetudine cancella la macchina che ho in mano, come avviene per Nunzio, e il caso crea immagini significative. Altre volte basta poco per creare un rapporto ed un racconto come è accaduto con François Morellet.

Una chiave d’accesso è chiedere dell’opera, del procedimento, dei materiali, e qualche volta ne nasce un ritratto dentro l’opera, come quello di Giuseppe Gallo.

Qualche volta infine il mio coinvolgimento è tale che la macchina fotografica diventa strumento di comprensione, meccanismo di adesione all’opera, mezzo di fusione tra l’opera e il suo autore, come con Gregorio Botta.

Piano piano qualcuno ha cominciato a farsi ritrarre, come se fosse consuetudine, provandoci più o meno gusto.
Alla fine mi piace perfino fare semplici ritratti, in cui gioca la luce, l’ombra, il riflesso, il caso, la complicità"

Rodolfo Fiorenza

Immagine: Elvio Chiricozzi - Un brusio d'ali - 2010 - collage su legno - 250x500cm

Inaugurazione: domenica 22 maggio 2011 ore 12.00

Castello di Rivara – Centro d’Arte Contemporanea
piazza Sillano 2 - Rivara (To)
visite: ven 14-18; sab. e dom. 10-13/14-18 - in altri giorni su prenotazione

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