Associazione Laboratorio Alchemico
Maurizio Galimberti
Isobel Blank
Lorena Pedemonte Tarodo
Vincent De Hoe
Silvia Santinelli
Claudio Fasoli
Anna d'Ambrosio
Vittorio Schieroni
La collettiva esplora una modalita' specifica del creare, la coazione a ripetere, indagando i concetti di 'plusvalore' e 'resto' delle opere in quanto fattori in grado di determinare l'equazione personale dell'artista.
a cura di Anna d’Ambrosio e Vittorio Schieroni
Maurizio Galimberti, Isobel Blank, Lorena Pedemonte Tarodo, Vincent De Hoe, Silvia Santinelli, Claudio Fasoli.
La collettiva esplora una delle modalità più complesse di creare Arte: quella della coazione a
ripetere, imprescindibile dall’imprinting e dal vissuto personale dell’artista. I concetti di
“plusvalore” e “resto” delle opere determinano “l’equazione personale” dell’artista.
Nella coazione a ripetere la dinamica del desiderio è guidata dalla logica della mancanza, che
si manifesta negativamente col sintomo sul registro del reale, mentre sul registro immaginario
e artistico in senso positivo. La scoperta del registro simbolico, come afferma Lacan, segue leggi di tipo strutturale simili a
quelle poste in evidenza da F. de Saussure per la linguistica e da C. Lévi-Strauss per
l’antropologia. La performance di Isobel Blank, ad apertura mostra, rappresenta la ripetizione
ossessiva dei gesti quotidiani.
Il primato simbolico consente di impostare con rigore matematico lo studio dell’arte come
linguaggio; in tal modo la logica della mancanza o dell’incompletezza si trasforma nella logica
delle catene simboliche. All’inizio della catena c’è, secondo la Santinelli, “l’aspirante-vincitore-
mago”, sosia e gemello con un buco da colmare, perché proprio non ce la fa a sopportare
l’assenza di quel qualcosa o di quel qualcuno.
Nell’arte di Lorena Pedemonte Tarodo il
segno strutturato come un alfabeto della memoria si duplica in infinite alterazioni che si
clonano, diversamente rispetto a se stesse, creando un’identità nell’uguaglianza differente.
Così la ripetizione si carica di quell’universo di significazioni. Non si assiste ad una
programmaticità, ma, nell’inconsapevolezza cosciente, un segno le lascia chiamare un altro,
un altro ancora e così via. Il lavoro che si compone risulta essere quasi una lotta
emotivamente incontrollabile, una tensione dicotomica tra opposti reciproci.
Gli scatti/ lampo di
Fasoli rimandano a uno iato... varco... fuga alla ricerca di un equilibrio nella imprevedibilità.
Per Maurizio Galimberti la ripetizione è Polaroid, perché significa “istantaneità” e “istinto”. La
fotografia è il mezzo per avere il controllo e la sicurezza. Attraverso il ritmo, il movimento e il
dinamismo Galimberti “scansiona” matematicamente il soggetto e arriva al lirismo dell’opera.
La sua è una scomposizione lenta e ritmica da vivisezione.
Per Vincent De Hoe il concetto di coazione è riconducibile al “perturbante” come perpetuo
ritorno dell’eguale per indicare l’identificazione del sosia, fino al punto di un “raddoppiamento”
dell’Io, di una permuta dell’Io. Ciò che è perturbante è perfino demoniaco.
Il concetto di coazione a ripetere rinvia soprattutto all’archetipo, al modello istintuale
preesistente, ossia il pattern of behaviour. In arte la ripetizione non è mai mera copia e sempre
si crea “Resto”. È il Resto (differenza nell’uguaglianza ripetitiva) il “Plusvalore” economico del
lavoro artistico. Il Resto per l’artista è la cosa, das Ding per Lacan, è l’altro all’interno del
medesimo... nella vertigine dell’illimitato.
Questa collettiva rientra nel progetto econom_Art, il cui prossimo tema sarà “arte puttana e
committenza”.
Inaugurazione: giovedì 26 maggio 2011 alle ore 18.30
Performance di Isobel Blank alle ore 19:00
Amy-d Arte Spazio
Via Lovanio 6, Milano
Orari: da lunedì a venerdì, 9.00-12.00 e 14.30-19.00, sabato e domenica su appuntamento
Ingresso libero