Museo Immaginario
Domodossola (VB)
via Mellerio, 2
WEB
Jan Konupek
dal 31/5/2011 al 30/7/2011
10 - 13
339 3294909

Segnalato da

Ingremiomatris



approfondimenti

Jan Konupek



 
calendario eventi  :: 




31/5/2011

Jan Konupek

Museo Immaginario, Domodossola (VB)

Chiuso per un anno. Per un anno sara' possibile solo 'spiare' l'evento attraverso piccole aperture sui vetri delle finestre oscurate da giornali.


comunicato stampa

Chiuso per un anno. Ma potremmo anche vietare l’ingresso per sempre. Neghiamo l’accesso, ma all’interno l’attività sarà febbrile. Dentro, le cose succederanno inesorabilmente: i quadri ci saranno, gli artisti saranno presenti con le loro opere, le luci saranno sempre accese. Gli eventi saranno garantiti da un programma impeccabile. Dentro le opere, fuori i visitatori.

Per un anno la soglia non potrà più essere varcata, né in entrata né in uscita. Perché, nei tempi in cui viviamo, si entra e si esce dalle gallerie d’arte con troppa disinvoltura, peggio che nel Grand Hotel frequentato da Greta Garbo e John Barrymore. Andare avanti e indietro come formiche impazzite è diventata l’unica attività praticata. Forse perché oltre la porta, dentro e fuori, c’è poco da scoprire, niente che giustifichi la sosta. Solo un viavai ossessivo che conferma l’assenza, sempre meno giustificata, di un pensiero o di un’idea di nuovo eroici.

È per amore che abbiamo deciso di negare l’arte ai curiosi, ai mondani di professione, ai presenzialisti del nulla. Per un anno, dunque, vi inviteremo a delle vere mostre, che potrete solo “spiare” attraverso piccole aperture praticate sui vetri delle finestre oscurate da giornali. Perché all’interno ci saranno dei lavori in corso. Frenetici.

Vogliamo riaffermare l’idea che la galleria è un luogo dove si entra per partecipare a un mistero. Un luogo che merita rispetto. Che pretende decoro, severità di comportamenti e sobrietà di abiti.

Per un anno sarà chiusa soltanto la porta d’ingresso. Dopo, però, potremmo essere anche più drastici, decidendo di murarla definitivamente. E se mai ci venisse voglia di ospitare qualcuno lo faremmo anche noi come il divino e malinconico Pontormo: calando una scala di legno dalla finestra. A nostro insindacabile piacimento.

----

Scrisse Konupek nell’autobiografico Hodina Hermova, “ciò che io faccio non è che una registrazione e una riproduzione di impressioni ed accadimenti dell’incessante pellegrinaggio nella grande spirale della vita”. Una trascrizione quasi automatica di fatti regolati altrove, dei quali sarebbe vano cercare le motivazioni. “Sono determinista, - continua Konupek – non solo credo, ma sono convinto che una mano estranea mi conduca e mi spinga in avanti. Non mi ribello. Sarebbe inutile resistere”.

Konupek si nutre di enigmi. Furori mistici e frenesie visionarie si inseguono in lui secondo sorde e misteriose euritmie; le sue opere, come scrisse Frantisek Kobliha nel saggio che gli dedicò nel 1943, sono “cristallizzazioni di sogni”. E infatti, come cristalli, le sue visioni sono nitide e chiare, spesso la resa grafica è di un netto realismo che a volte diviene quasi vignetta. E questo disegno saldo, ben fatto, è la cifra degli artisti filosofi, come aveva già notato Baudelaire.

L’arte di Konupek, così come i soggetti delle sue opere, è fuori del tempo, è simbolismo senza età; e nella sua corsa in quello che Georg Trakl chiamò “raggiante precipizio del sole” egli fu, e non poteva essere altrimenti, cosmicamente solo.

L’École des Italiens – Museo Immaginario
via Mellerio - Domodossola
Orario: 10 - 13
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [22]
Stefano Stampa
dal 26/10/2015 al 29/11/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede