Real Academia de Espana en Roma
Guillermo Mora
Pelayo Varela
Angel Masip
Aurelio Edler
Julio Galeot
Giacomo Miracola
Carlos Garia Fernandez
Andrea Jaurrieta Bariain
Maria Diez Ibargoitia
Laura Jimenez Valverde
Jose Maria Dominguez Rodriguez
Maruchi Leon
Pedro Manuel Villora
Teresa Macri
Mostra finale dei 15 borsisti. Il crossing che ne deriva evidenzia come attraverso le differenti specificita' linguistiche sia possibile edificare una relazione tra contesto territoriale e linguaggio artistico.
Roma (20 giugno 2011) - Anche quest’anno la Reale Accademia di Spagna a Roma fondata nel 1873 e diretta da Enrique Panes è lieta di presentare la mostra finale dei borsisti ospitati nell’istituto culturale dell’ex convento di San Pietro in Montorio al Gianicolo. L’esposizione curata da Teresa Macrì sarà inaugurata il 22 luglio alle 19.
Il titolo Nomadismi sottolinea lo status di transitorietà che i borsisti vivono per i mesi di residenza a Roma, la loro condizione di erranza come dinamica del soggetto contemporaneo e l’elemento di comunità che si instaura tra i borsisti nella collettivizzazione degli spazi accademici. Come scrive Teresa Macrì: “Siamo tutti esseri nomadici in qualche modo e il nomadismo è, senza dubbio alcuno, una opzione conoscitiva su cui sviluppare e modellare l’identità in una società sempre più fondata sulla pluri-culturalità”.
L’esposizione ha un carattere multimediale, dato dalle diverse discipline a cui fanno riferimento i 15 borsisti: film, video, fotografia, pittura, scultura, installazione, architettura del paesaggio, musica, poesia, recitazione, scrittura. Il crossing che ne deriva tende a evidenziare come attraverso le differenti specificità linguistiche sia possibile edificare una relazione tra contesto territoriale e linguaggio artistico.
In mostra:
Guillermo Mora realizza delle sculture precarie ottenute dopo un lungo procedimento pittorico che assembla e unifica pittura e scultura fino a svilupparne un apparato installativo.
Pelayo Varela indaga sui significati iconografici tra forma e contenuto dell’oggetto artistico.
Angel Masip e Aurelio Edler hanno concepito per la mostra un lavoro congiunto, tra musica e installazione, che, pur fissando i temi e le forme delle singole ricerche, intende andare oltre il concetto dell’autorialità dell’opera, in linea con un’estetica della relazione.
Il fotografo Julio Galeote mette in relazione spazio urbano e linguaggio fotografico in un intervento murale, mentre Clara Ortega attraverso una installazione fotografica racconta la variazione luminosa e emotiva degli spazi aperti.
Patricio Cabrera, utilizzando il polistirolo, crea delle forme parietali che assommano linguaggio pittorico a forme scultoree.
L’artista messinese Giacomo Miracola attraversa frammenti di realtà sociale utilizzando l’incisione con una nuova visione e nuove caratteristiche della disciplina stessa.
L’architetto Carlos Garcia Fernandez interviene nel chiostro dell’Accademia creando un site-specific, minimale ma calcolato per frazionare ed evidenziare le variazioni della luce solare.
La regista Andrea Jaurrieta Bariain inscena una video-installazione all’interno della quale presenterà i suoi video: “Lovely boredom” e “Crisis?! What Crisis?!”.
Saranno visibili in mostra anche i lavori di Maria Diez Ibargoitia che ha sviluppato la sua tesi di dottorato sugli architetti spagnoli che furono borsisti dell’Accademia tra il 1904 e il 1940, di Laura Jimenez Valverde che ha lavorato sulla valutazione dei rischi nella conservazione del patrimonio archeologico, di José Maria Dominguez Rodriguez che ha redatto una monografia sulla musica e il mecenatismo artistico all’ambasciata di Spagna presso la Santa Sede alla fine del 1600, di Maruchi Leon che si occupa di pedagogia dell’arte drammatica applicata al canto, e di Pedro Manuel Villora che ha scritto l’opera Medea Mikaela sull’incontro a Roma dello scrittore spagnolo Terenci Moix con Rafael Alberti e Pier Paolo Pasolini.
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Inaugurazione 22 luglio 2011, alle 19
Reale Accademia di Spagna a Roma
Piazza San Pietro in Montorio 3
orario: mart-dom 10-13, 16-19
ingresso libero