La bi-personale si apre con quadri che vogliono raccontare una storia. Ogni tela di Castellucchio e' un racconto, mentre le tele oniriche di Spano' ricordano una fotografia senza tempo.
La bi-personale del 5 luglio di Silvana Castellucchio e Fernando Spanò si apre con quadri che vogliono raccontare una storia.
Silvana non dipinge, parla. Ogni sua tela è un racconto, una storia scandita da un inizio, spesso drammatico seguito da un climax centrale che lascia poi lo spazio alla catarsi finale. La sequenza si sviluppa su più livelli, strati di spatolate e gettate di colore che affiorano tutte, distintamente, nella visione finale dell'opera appagando sguardo e ventre.
Dalle 'storie' di Silvana scivoliamo nelle tele oniriche di Fernando che ci introduce nel suo mondo con dolcezza e senza fretta, quasi a dire: l'attimo che ho fotografato l'ho reso senza tempo. È in questo 'assoluto' che i personaggi di Fernando si muovono sulla trama della tela come in quella di un film francese: con amoroso distacco. Presenti ma lontani, portano per mano lo spettatore nel loro mondo quasi senza volersi scomporre ma, paradossalmente, guardandolo sempre negli occhi.
Presenti su Art Shop Magazine n.10
Inaugurazione martedì 5 ore 18.30
Chie ArtGallery
Viale Premuda, 27 Milano
Orari galleria: tutti i giorni 10-19
Ingresso libero