Ogni cosa a suo tempo - Capitolo II. La molteplicita' delle visioni, delle modalita' operative e dei linguaggi espressivi utilizzati dagli artisti chiamati a partecipare (pittura, scultura, video e installazioni), vuole mettere in luce una delle caratteristiche della contemporaneita' inserendosi quasi naturalmente nella complessita' architettonica e artistica della Basilica.
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a cura di Stefano Raimondi, Paola Tognon, Mauro Zanchi
Da sabato 16 luglio la Fondazione MIA – Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, fondata nel 1265, ospita negli antichi matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore, il secondo appuntamento di “Ogni cosa a suo tempo”, progetto a cura di Stefano Raimondi, Paola Tognon e Mauro Zanchi.
Il secondo capitolo del ciclo espositivo vede come protagonisti Daniel Knorr e Riccardo Beretta, due artisti contemporanei rappresentativi nel panorama artistico nazionale e internazionale.
Ogni cosa a suo tempo, da omnia cum tempore - secondo la fonte originale dal Qoelet o Ecclesiaste, uno dei testi contenuti nella Bibbia Cristiana ed Ebraica - cioè ogni cosa ha il suo tempo ed è nel suo tempo. In questa riflessione nasce il progetto di arte contemporanea nei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo con la partecipazione di sei giovani artisti internazionali, chiamati di volta in volta in coppia per rispondere, attraverso lavori site specific, a un processo di continuità artistica e interpretativa.
Ogni cosa a suo tempo rinnova e riattualizza il dialogo tra il grande e maestoso cantiere della basilica durato oltre sette secoli e l'arte contemporanea attraverso gli interventi di sei artisti contemporanei: in un ciclo di tre mostre alcuni tra i più significativi artisti nazionali e internazionali - Adrian Paci e Andrea Kvas, Daniel Knorr e Riccardo Beretta, David Adamo e Luca Francesconi - sono chiamati a confrontarsi con gli spazi e le memorie della Basilica. La Basilica di Santa Maria Maggiore entra così in rapporto dialettico e iconografico con l’arte contemporanea mediante un processo di interpretazione e restituzione dell'attualità inserita in un contesto carico di arte, storia e spiritualità.
La scelta curatoriale, oltre a mettere in rilievo il dialogo tra passato e presente operando nel contesto della Basilica, ha permesso di allestire le mostre nei suoi due matronei: luoghi segreti e normalmente chiusi al pubblico, ricchi di antiche iscrizioni, reperti, sculture, affreschi e pitture. La volontà di accostare un artista italiano a un artista straniero risponde invece all'esigenza di mettere in luce - accanto alle singole proposte autoriali appositamente pensate per il progetto - percorsi e approcci culturali distinti. La molteplicità delle visioni, delle modalità operative e dei linguaggi espressivi utilizzati dagli artisti chiamati a partecipare (pittura, scultura, video e installazioni), vuole infine mettere in luce una delle caratteristiche della contemporaneità inserendosi quasi naturalmente nella complessità architettonica e artistica della stessa Basilica.
Daniel Knorr e Riccardo Beretta fanno seguito a un'altra coppia di artisti Andrea Kvas e Adrian Paci, protagonisti del primo capitolo di Ogni cosa a suo tempo, concluso il 19 giugno scorso.
Daniel Knorr
Daniel Knorr allestisce nei suggestivi spazi dei matronei della Basilica di Santa Maria Maggiore, la
raccolta di trentacinque bandiere delle congregazioni studentesche di Göttingen (Germania). 58
German student corporation flags from Berlin è un progetto che mette in luce come le connessioni
fra gli stendardi, le loro composizioni e i loro colori, siano a tutt'oggi rimandi concreti e simbolici
alla struttura sociale e politica del paese e, in un rimando più vasto, dell'Europa.
L’idea di Knorr nasce da un dipinto situato nel palazzo comunale di Göttingen dove uno studente,
in posa con un bicchiere di birra di fronte alla città, è vestito con i colori della bandiera dell’impero
tedesco, a simboleggiare la forte influenza avuta dalle congregazioni sulla storia della città. Ancora
oggi, il 25% degli abitanti di Göttingen è composto da studenti e in città sono tuttora attive
numerose confraternite di studenti che mantengono un forte potere presso le istituzioni locali.
L’installazione 58 German student corporation flags from Berlin, allestita anche nella sede
internazionale della Nationalgalerie di Berlino, diventa di volta in volta un'opera site specific
strettamente collegata ai luoghi nei quali viene allestita.
Il luogo che accoglie l’installazione, infatti, diventa fondamentale per la creazione del suo valore
simbolico, in quanto parte integrante dell’opera stessa.
Daniel Knorr è nato a Bucarest nel 1968, attualmente vive e lavora a Berlino. Inizia la sua lunga
serie di esposizioni personali presso la Kunstforum Lenbachhaus, di Monaco nel 1994, espone poi
in Italia, negli Stati uniti e in Francia. Nel 2005 l’artista fa il suo ingresso alla Biennale di Venezia
padiglione Romania, con l’opera European Influenza. Il 2007 è l’anno di 1 year warranty dove
Knorr occupa il Skulpturenpark, spazio pubblico nel centro di Berlino. Partecipa, nel corso degli
anni, a prestigiose collettive come Collisiones a San Sebastian, l’Update di Copenhagen, l’Hey
international competition style al TENT di Rotterdam. Nel 2003 i suoi progetti sono al Centro
Culturale Svizzero di Parigi e all’ECF headquarters di Amsterdam. Dal 2004 al 2009 espone in tutta
Europa toccando Oslo, Bucarest, Teheran, Berlino, Madrid, Bruxelles e per l'Italia Bologna. Nel
2010, tra le numerose mostre a cui partecipa ricordiamo The promises of the past presso il Centro
Pompidou di Parigi, Early Years alla Kunstwerke di Berlino e La Ciudad Interpretada a Santiago de
Compostela e Touched alla Biennale di Liverpool.
Riccardo Beretta
Riccardo Beretta presenta in mostra sette opere che, attraverso il recupero dell’antica tradizione
dell’intarsio e le suggestioni che rimandano a movimenti artistici del passato, consentono
all’artista di utilizzare materiali e immagini tradizionali in contesti contemporanei, riflettendo
esperienze e considerazioni del quotidiano.
In Birba, un vero clavicembalo intarsiato, lo strumento coinvolge il visitatore in un universo di
grazia, eleganza e di sperimentazione tecnica: l’opera mantiene la sua funzione di strumento
musicale e nello stesso tempo diviene un’autonoma scultura intarsiata. Le tarsie, utilizzate anche
nelle opere 1/2 Colonna, 1/2 Pilastro e Tavolo si configurano per l’artista come “epiloghi di una
narrazione”, nei quali fondere suggestioni estetiche e ricordi personali. Nei lavori Blanket e
Coperta, il ricamo di un racconto1 di Kafka attraverso un font tipografico inventato da Beretta
diventa l’occasione per una riflessione sul ruolo e la responsabilità dell’artista. Infine, la stampa
digitale Untitled (Uffizi) rappresenta lo spazio immaginato e generato dal Doppio ritratto dei Duchi
di Urbino di Piero della Francesca agli Uffizi e ripropone nella forma della cornice lignea una
personale reinterpretazione delle tecniche decorative tipiche dell’Art Nouveau. Ancora una volta,
in sintonia con il tema dell'intero ciclo di mostre, le opere di Beretta si misurano con il tempo, la
storia dell'arte, gli stili e le perizie artigianali inserendosi in un percorso di rimandi simbolici in
bilico tra antichità e contemporaneità.
Riccardo Beretta è nato a Mariano Comense (Como) nel 1982. Vive e lavora in Italia e in Germania.
Nel 2004 vince, insieme a Michele Gabriele, il primo premio del Salon Primo al Museo della
Permanente di Milano.
Espone in numerose collettive, tra cui Museo della Permanente a Milano nel 2004, Gamec a
Bergamo e Museum of Contemporary Art a Mendoza nel 2007, Atelier Bevilaqua la Masa a
Venezia nel 2008. Nel 2009 prende parte a Performa 09 a New York, e alla mostra Thanksgiving al
Peep-‐Hole Milano. Nello stesso anno tiene anche due mostre personali a Milano: Ti manco a
Milano? alla galleria Lucie Fontaine e Ostello Universale alla galleria Pianissimo.
Nel 2010 è al festival internazionale No Soul for Sale alla Tate Modern a Londra; espone a Villa
Necchi Campiglio - Milano - nella mostra Low Déco, a cura di Alessandro Rabottini, e al Pac di
Milano nella mostra Ibrido. Nel 2011 partecipa a Prague Biennale 5, a The Historical Archive: Four
Interpretations, Unicredit Studio a Würzburg (Germania) e tiene Birba, la sua prima personale in
Germania da TÄT a Berlino.
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Curated by Stefano Raimondi, Paola Tognon, Mauro Zanchi
Saturday 16th July 2011 opens the second chapter of the cycle “Ogni cosa a suo tempo/All in
good time”.
The MIA Foundation – Congregation of the Misericordia Maggiore of Bergamo, established in
1265, since 16th July2011 hosts in the venue of the Basilica of Santa Maria Maggiore the second
exhibition of “Ogni cosa a suo tempo / All in good time”, a project curated by Stefano Raimondi,
Paola Tognon and Mauro Zanchi.
The second chapter of the exhibition cycle has as protagonists Daniel Knorr and Riccardo Beretta,
two contemporary artists representative of national and international artistic scene.
Ogni cosa a suo tempo, from omnia cum tempore in the original source, Qoelet or Ecclesiastes,
one of the texts of the Christian and Jewish Bible, means that everything has its time and is in its
time. Alongside this meditation born the contemporary art project in the ancient “matronei” of
the Basilica of Santa Maria Maggiore in Bergamo with the participation of six international artists,
called in couple each time to relate, both with site-specific and suitably chosen works, to an artistic
and interpretative process.
“Ogni cosa a suo tempo / All in good time” renews and updates the dialog through the wide and
magnificent over seven years lasting construction of Basilica and contemporary art by the
intervention of six contemporary artists: in a three exhibitions-cycle some of the most significant
national and international artists - Adrian Paci and Andrea Kvas, Daniel Knorr and Riccardo Beretta,
David Adamo and Luca Francesconi – are committed to match with the spaces and the memories
of the Basilica. So Basilica of Santa Maria Maggiore joins a dialectic and iconographic relationship
with contemporary art through a process of interpretation and restitution of actuality in a context
filled of art, history and spirituality.
The curators’ choice, as well as focuses on the dialog between past and present acting in the
Basilica of Santa Maria Maggiore of Bergamo, allowed to stage the three exhibitions in the Basilica
specific places: the two ancient “matronei”, secret places – regularly closed to the public – riches
of ancient inscriptions, relics, sculptures, frescos and paintings.
Instead the will to draw near an Italian artist and a foreign one answers the demand to underline
distinct cultural paths and approaches together with the single authorial ideas specific for the
project. The multiplicity of visions, operating modes and expressive languages used by the artists
called to join the project (painting, sculpture, video and installations), highlights a contemporary
feature fitting almost naturally in the architectonic and artistic complexity of the Basilica.
Daniel Knorr and Riccardo Beretta are following another couple of artists: Andrea Kvas and Adrian
Paci, protagonists of the first chapter of Ogni cosa a suo tempo / All in Good Time, ended on 19th
June 2011.
The exhibition will be opened until 21th August on Fridays and Sundays from 15:00 to 18:00 and
on Saturdays from 10:30 to 12:30 and from 15:00 to 18:00.
Immagine: Riccardo Beretta, Coperta, 2011.
Ricamo su velluto di cotone cm 125 x200
Courtesy l’artista.
Collezione Privata Diego Bergamaschi
Ufficio stampa:
Alice Panti cell. +39 320-11.16.583 pressbergamo@libero.it
Inaugurazione sabato 16 luglio alle ore 10.00
Basilica di Santa Maria Maggiore
piazza Duomo, Città Alta, Bergamo
Orari: Venerdì e Domenica ore 15-18
Sabato ore 10.30-12.30 / 15-18