Il titolo della mostra e' tratto dal romanzo di Paul Auster in cui descrive una cultura caduta, distopica. I lavori di Jack Early, Alexandros Georgiou e Angela Lyras raccontano, con fotografie, collage e musica, la disintegrazione dei sistemi sociali e culturali contemporanei.
"Queste sono le ultime cose che ha scritto. Uno per uno svaniscano e non tornano più. Ti poso
raccontare di quelli che ho visto, di quelli che non ci sono più, ma dubito che ci sarà tempo. Adesso sta
tutto succedendo troppo veloce e non riesco a mantenere il passo. / Non pretendo che capirai. Tu non
hai visto tutto questo, e anche se ci provasi, non te lo potresti immaginare. Queste sono le ultime cose."
Il titolo della nostra mostra estiva e' tratto dal romanzo eponimo di Paul Auster in cui descrive una
cultura caduta, distopica. Appellandosi al pathos, l’ironia e la commedia i lavori di Jack Early,
Alexandros Georgiou e Angela Lyras raccontano con fotografie, collage e musica, da luoghi sconnessi
– Ulsan, Varanasi e New York – la disintegrazione di sistemi sociali e culturali, nel contempo le loro
descrizioni distillano una poetica dai frammenti della cultura contemporanea.
Sarà in mostra Poster di Jack Early. Questa iscrizione racconta la storia della sua rapida ascesa e
discesa come parte del binomio d’arte Pruitt-Early nel mondo dell’arte di New York nei ultimi anni 80,
primi anni 90. La loro carriera è arrivata ai massimi livelli con la mostra del 1992 alla Leo Castelli gallery:
Red Black Green Red White and Blue (nuovamente istallato nella mostra Pop Life: Art in the Material
World, Tate Modern 2009). Notoriamente, la mostra venne quasi unanimemente schiacciata dalla
critica col risultato che gli artisti venereo ostracizzati dal mondo del arte. In conseguenza della mostra
del 1992 Early smise di produrre arte visiva per più di una decade e mezzo, interessandosi invece di
scrittura e musica. Early racconta le sue esperienze dei ultimi quindici anni attraverso le sue liriche e
melodie. Esprime la malinconia e la gioia inerenti nella riscoperta della felicità dopo aver perso l’amore,
la fama e la fortuna. Informati dalle tradizioni orali e la folk music Americana i racconti di Early
gestiscono sentimentalità ed ironia per rivelare aspetti a volte torbide della cultura Americana. TFA
esibirà 9 dei dischi in vinile di diversi colori appariscenti stampati a mano da Early. Questi lavori sono sia
oggetti Pop iconici, sia commenti ironici sul concetto del ‘ready-made’.
I lavori di Alexandros Georgiou dalla sua serie Without My Own Vehicle ci portano verso l’Oriente. Col
suo arduo viaggio via terra da Atene (città natale del artista) a Varanasi in India, per via della Turchia,
l’Iran ed il Pakistan, Georgiou esplora luoghi sottoposti a difficoltà opprimenti e convulsioni sociali dove
la maggioranza degli abitanti sono esclusi dalla prosperità economica del mondo ‘sviluppato’. Era
l’intenzione di Georgiou imbarcarsi in un viaggio che l’avrebbe portato faccia a faccia con posti che
conosciamo soprattutto attraverso l’ottica della stampa occidentale tramite associazioni e pregiudizi
banali. Trascendendo quelli che potrebbero essere gli ornamenti esotici dei suoi soggetti orientali,
Georgiou rivela la forza spirituale dei popoli tra cui ha vissuto. La poesia delle sue immagini cattura ed
esalta la fiutante bellezza delle cose comuni, di tutti i giorni, e al contempo attiva una critica astuta
della rude brutalità della vita. Tutte le immagini di Georgiou hanno origine come cartoline fatte a
mano – sono montaggi di oggetti trovati, immagini frammentarie e scritti in cui racconta le sue
impressioni per una persona scelta – spesso lo sponsor del suo progetto – smentendo quindi la
precarietà della sua posizione.
In contrasto, le fotografie di Angela Lyras documentano un viaggio – che inizia a Seoul, Korea del Sud e
si conclude a Bousan ed Ulsan – intrapreso per le cerimonie ufficiali di consegna e battesimo della
nuova nave da trasporto GPL proprietà della sua famiglia, la Captain Nicholas ML (a ricordo del suo
padre). Attraverso la lente della sua macchina fotografica seguiamo la storia della sua settimana di
viaggio. Dalle celebrazioni e gli eventi ufficiali del battesimo, proseguiamo attraverso i momenti
intermedi che ci informano più ampiamente delle sue esperienze in questo paese ultra-moderno. Le
sue osservazioni oscillano tra comico e melanconico. Il suo occhio è attirato da avvenimenti casuali, la
offuscata lucidità di alberghi, la cultura popolare della TV, delle insegne pubblicitarie e le icone e gli
slogan delle corporazioni in terre straniere. Seguendo un percorso temporale, queste fotografie
accostano ritratti del potere ad immagini provocative, libertine o semplicemente starne. Da ogni
immagine percepiamo il senso alienante del passaggio implacabile del tempo e la tendenza distruttiva
del uomo nella sua corsa verso desideri insaziabili per il comfort e l’estasi del consumismo.
Inaugurazione sabato 16 luglio 2011 dalle 18
TFA | Teverina Fine Art
via Roma 22, Cortona
orario: da mercoledì a domenica dalle 10 alle 14:30 o per appuntamento
ingresso libero
--------------english
"These are the last things she wrote. One by one they disappear and never come back. I can tell you of
the ones I've seen, of the ones that are no more, but I doubt there will be time. It is all happening too fast
now and I cannot keep up. / I don't expect you to understand. You have seen none of this, and even if
you tried, you could not imagine it. These are the last things."
The title of TFA's summer exhibition is taken from Paul Auster's eponymous novel that depicts a dystopia
of fallen civilization. Using pathos, irony and humour, the works of Jack Early, Alexandros Georgiou, and
Angela Lyras narrate with photography, collage and music, from disparate places – Ulsan, Varanasi
and New York City respectively, describing a disintegration of social and cultural systems while also
distilling poetry from shards of contemporary reality.
Jack Early's text piece Poster will be on display. It recounts the story of his rapid ascent and decent as
part of the art duo Pruitt-Early in the New York art world of the late 80's early 90's. Their career climaxed
with the show Pop Life: Red Black Green Red White and Blue at the Leo Castelli gallery in 1992 (re-
installed Tate Modern, Pop Life: Art in a Material World 2009). The exhibition was notoriously slammed,
almost unanimously, by the critical community and led to the artists being ostracized from the art
world. In the aftermath of the 1992 show Early ceased to make visual art for a decade and a half,
turning instead to writing and music. Early recounts his life experiences of the last 15 years in his lyrics
and melodies, expressing the melancholy and joy of finding happiness after lost love, fame and
fortune. American folk music and oral tradition underlie Early's narratives in which sentimentality and
irony are used to underpin the sometimes-dark aspects of American culture. TFA will display 9 of Early’s
brightly coloured hand-pressed vinyl recordings – encased like Grammie Award winning LPs, these
works are both iconic pop objects and conceptually ironic plays on the notion of ready-mades.
Alexandros Georgiou’s work from his Without My Own Vehicle series takes us Eastward. Arduously
making his way overland from Athens (the artist's home) to Varanasi, India, via Turkey, Iran and
Pakistan, Georgiou explores places experiencing hardship and social upheaval, where the majority of
inhabitants are isolated from the economic prosperity of the 'developed' world. It was one of
Georgiou's intentions to embark on this journey and come face to face with places that we hear about
from the perspective of the western press through the filter of banal association and prejudice.
Transcending what could be exotic trappings of his oriental subjects, Georgiou reveals the spiritual
resilience of the people he has lived with. The poetry of his images captures and exalts fleeting beauty
in the everyday mundane, while critically engaging with the ugliness and brutality of life. Georgiou’s
images all originate as hand made postcards – montages of collected objects, fragmented pictures
and writing in which he recounts his impressions for a chosen recipient, often the sponsors of his project,
thereby belying the precarious ambiguity of his own position.
By contrast Angela Lyras photographs document a journey that begins Seoul, S. Korea and ends in
Bousan and Ulsan, for the official delivery and naming ceremonies of her family's new LPG carrier
vessel, the Captain Nicholas ML (after her father). Through the lens of her camera we follow the
narrative of her weeklong trip. From the official events and celebrations of the ship naming, we
progress to the in-between-times that more fully inform the experience of her visit to this ultra-modern
country. Her observations are at once humorous and tinged with melancholy. Her eye is drawn to
incidental events, the tarnished high-gloss of hotels, the pop-culture of TV, billboard advertising, and
corporate icons and slogans in a foreign land. In these photographs, portraits of power figures might
occur along side provocatively ribald or straightforwardly strange images – yet they all convey the
alienating sense of the relentless passage of time and the destructive tendency of mankind in his
insatiable desire for comfort and consumer ecstasy.
Image: Jack Early, 6 Songs, Installation view, E31 Gallery, Athens, 2008
Opening saturday 16th July 2011 h 6p.m.
TFA | Teverina Fine Art
via Roma 22, Cortona
open Wednesday – Sunday 10:00-14:30 or by appointment
Free entrance