In Honorem. L'artista si sente sollecitata dai ''vuoti'' dell'Oratorio di San Gregorio per creare un continuum tra i linguaggi artistici del Perugino, del Pinturicchio e del Doni e quelli contemporanei.
“Un tempo il committente-mecenate sceglieva l’artista e il luogo in cui l’opera doveva essere collocata, qui i tre elementi si fondono nella figura dell’artista che si sente sollecitata dai “vuoti” dell’Oratorio di San Gregorio per dare un continuum tra i linguaggi artistici del Perugino, del Pinturicchio e del Doni e quelli contemporanei.
La scelta è stata coerente e temeraria, le tentazioni astratte e concettuali sarebbe state delle strade ovvie e scontate, invece, qui, il percorso tracciato è decisamente ciò che il luogo evoca e richiama e se, apparentemente, il figurativismo sembrerebbe evocare i cartoni cinquecenteschi per i grandi affreschi, nella sua forza grafica e nella sua innaturale dimensione di fogli di un grande taccuino per schizzi, rimanda ad un linguaggio chiaro, netto e rispettoso per i grandi maestri umbri con i quali viene messo a confronto.
L’occhio non si confonde, si sofferma sui segni, sui tracciati, sulle sagome vuote dei volti e il risultato è di profonda e forte evocazione, e ancor di più ri-crea i cartoni in una possibile dimensione atemporale, in cui il loro completamento è tutto da immaginare”(Rocco Puppio).
Inaugurazione ore 19 del 18 agosto
Oratorio di San Gregorio
Via Giulia, 3 - Spello (PG)
Apertura lun-dom dalle 18 alle 23