Palazzo Racani Arroni
Spoleto (PG)
via Stretta (piazza Campello)
0743 46434

Ennio Finzi
dal 20/12/2002 al 10/2/2003
0743 46434

Segnalato da

Giovanni Simoneschi




 
calendario eventi  :: 




20/12/2002

Ennio Finzi

Palazzo Racani Arroni, Spoleto (PG)

L'antologica presenta il lungo percorso di Finzi, dagli anni '50 al 2000, attraverso l'esposizione di una quarantina di opere, di vario formato e di diverse tecniche. Accanto alle tele del maestro veneto, si potranno ammirare le opere degli artisti che influenzarono le avanguardie veneziane o ne furono protagonisti: Fontana, Soldati, Vedova, Burri, Turcato, Munari, Afro, Crippa, Guidi, Santomaso, Le Parc e altri.


comunicato stampa

Presentazione presso Palazzo Collicola, ore 17.00
Inaugurazione presso Palazzo Racani Arroni, ore 18.00
Presentazione di: Enrico Crispolti, Giovanni Granzotto, Dino Marangon
Inoltre interverranno: Massimo Brunini, Sindaco di Spoleto, Giovanni Maria Castellana, Assessore alla Cultura e il prof. Carandente, Direttore della Galleria Arte Moderna di Spoleto

SPOLETO - Ennio Finzi e lo Spazialismo veneziano in scena da venerdì 20 dicembre 2002 (Palazzo Racani-Arroni) in una grande mostra presentata alle ore 17.00 a Palazzo Collicola da Enrico Crispolti, Giovanni Granzotto, Dino Marangon, alla presenza di Massimo Brunini, Sindaco di Spoleto, di Giovanni Maria Castellana, Assessore alla Cultura e del prof. Carandente, Direttore della GAM

L'antologica presenta il lungo percorso di Finzi, dagli anni Cinquanta al Duemila, attraverso l'esposizione di una quarantina di opere, di vario formato e di diverse tecniche. L'I.N.A.C. donerà una tela del maestro alla Galleria Civica d'Arte Moderna di Spoleto. Inoltre per l'inaugurazione è stato realizzato dalle Poste Italiane un annullo postale.

L'esposizione giunge opportuna per considerare ampiamente e approfonditamente il lavoro di un artista ormai riconosciuto come una voce determinante nel panorama dell'arte contemporanea, specificatamente per quanto riguarda l'evoluzione dello spazialismo e dell'arte astratta in Italia, come dimostrato dalla presenza di alcune sue opere in mostre di ricapitolazione generale quali "Venezia 1950-59, il Rinnovamento della Pittura in Italia", tenuta nel 1999 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara e la recentissima mostra a Museo del Corso dal titolo "Dal Futurismo all'Astrattismo".

Accanto alle tele del maestro veneto, si potranno ammirare le opere degli artisti che influenzarono le avanguardie veneziane o ne furono protagonisti: saranno esposte opere di Fontana (fra cui il meraviglioso Concetto spaziale 55GI), le tele degli anni Cinquanta di Soldati, e per le generazione successive - tra gli altri - i capolavori di Vedova (Dal Ciclo della protesta, 1956, Immagine del Tempo, 1957), di Burri (Bianco T52), e lavori di Turcato, Munari, Afro, Crippa, Guidi, Santomaso, Le Parc e altri.

Questa presentazione comparativa permetterà infatti di comprendere e approfondire il ruolo fondamentale di trascinatore ed innovatore dei movimenti artistici veneziani di Ennio Finzi, artista già apprezzato e considerato dalla critica più attenta. Finzi svolge "quel ruolo di trait d'union", scrive Giovanni Granzotto, "fra le correnti europee più avanzate culturalmente e le corrispondenti declinazioni lagunari, ma anche fra le generazioni dei 'mostri sacri' e quella dei ragazzini terribili nati a cavallo degli anni Venti".

Enrico Crispolti nota la capacità di Finzi di essere fin dal primo momento agganciato ai temi più attuali della ricerca artistica. Negli anni Cinquanta le sue opere si rifanno all'arte allora più "contemporanea", quella cinetica e programmata. Ma poi se ne distanzia, in nome di un atteggiamento più immaginativo che dimostrativo. Questa liberazione della pittura dalle restrizioni eccessive di una programmazione anticipata, ha segnato il passaggio del maestro veneto dall'arte programmata allo Spazialismo, cioè a una corrente nell'alveo dell'Informale. Senza rinunciare a un impianto strutturale dell'opera, Finzi immette nelle tele poesia e lirismo, attraverso tracce di luce, che sono segni e colori.

Anche per Floriano De Santi nell'opera di Finzi "la superficie del quadro e il suo rapporto con il colore svolgono un ruolo determinante in cui l'opera diviene un'esperienza unica e in continuo mutamento."

Dino Marangon scrive inoltre che "il colore diventa la più immediata sostanza e il tramite privilegiato di ogni rapporto con il reale".
Il colore è infatti, nelle parole dello stesso maestro "un'idea, un concetto, una metafora, un'ambiguità... E' una grande favola da inventare o reinventare, sospesa, alta e al di sopra delle disgrazie umane".

La mostra resterà aperta fino al 10 febbraio 2003.

Immagine: Ennio Finzi, 5 preludi, 1997

Testi in catalogo (Edizioni Verso l'Arte):
Prefazione di Giovanni Maria Castellana, Assessore alla Cultura, Città di Spoleto Introduzione di Giovanni Granzotto Enrico Crispolti, Tracce di luce in segno e colore Floriano De Santi, Gli archetipi ottico-musicali di Ennio Finzi Giovanni Granzotto, Chi ha paura del nero? Dino Marangon, Ennio Finzi: L'esperienza del colore

Palazzo Racani-Arroni. Galleria Arte Moderna di Spoleto.
P.zza Duomo, ingresso Largo Rippo - Spoleto
Info: tel. 0743.46434

Orario:
10,00 - 13,00; 15,00 - 18,00 Chiuso il martedì
Ingresso libero

Ufficio Stampa
Simoneschi Comunicazione Via Gregorio VII 338 - Roma

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